Tre settimane fa vi ho parlato di uno shoujo manga di successo, Kaichou wa Maid-Sama!, che tra le sue caratteristiche ha sicuramente una trama lineare e comune a quelle che normalmente si affrontano in questo genere, il manga di cui voglio parlarvi oggi invece, differisce da molti altri lavori dello stesso genere. Conosco questo manga da circa un anno, ma ho rotto l’indugio a parlarne recentemente, quando ne è stata annunciata la pubblicazione in Italia.
Il manga in questione è Usotsuki Lily, pubblicato in Italia a cadenza bimestrale dalla Planet Manga con il titolo “Liar Lily, non è come sembra!“, una traduzione soddisfacente del titolo poichè il termine usotsuki vuol dire effettivamente “bugiardo”. In Giappone il manga è edito dalla Shueisha sulla testata tematica Margaret, scritto e disegnato da Ayumi Komura famosa soprattutto per Mixed Vegetables, ancora inedito sul nostro suolo.
La trama del manga è semplice, la protagonista Hinata Saotome, riceve poco dopo l’inizio dell’anno scolastico una dichiarazione da un ragazzo talmente bello che in nessun modo troverebbe la forza di rifiutarlo, per scoprire poco dopo che il ragazzo in questione è En Shinohara, un travestito. Lo shock iniziale porta Hinata a rompere la relazione appena nata, ma una volta constatata la genuinità e profondità dei sentimenti di En decide di continuare a frequentarlo per due motivi: il suo amore per i bei ragazzi e la speranza di “guarire” En dal suo feroce odio per gli uomini. Odio che si manifesta anche nei confronti della propria immagine riflessa in uno specchio, qualora indossi abiti maschili.
Romanticismo e comicità sono i due punti forti di Usotsuki Lily: la storia non ha grandi pretese a parte quella di divertire e far sorridere le lettrici. L’autrice inoltre sembra mettere molto impegno nel lavoro, poichè come appare da alcuni suoi commenti nelle pagine extra del manga, la scelta di usare un travestito come protagonista è stata lungamente discussa con redattori ed editori. Personalmente, nella lettura del manga sono stato colpito da tre caratteristiche: lo scambio di ruoli ben gestito dei protagonisti, Hinata spesso mostra atteggiamenti “maschili” ed En ne mostra di “femminili” senza che la cosa risulti eccessivamente pesante; l’assenza di un segreto come strumento narrativo, sia la loro relazione che le abitudini di En sono di pubblico dominio; il metapensiero, che i vari personaggi mostrano di volta in volta, quasi fossero consci di essere personaggi di uno strano manga.
Dal punto di vista grafico il manga non è eccezionale, rispetta pienamente i canoni del disegno shoujo con figure esili e volti femminili, come è solito fare in questo genere, ma se non fosse per gli abiti e le pettinature risulta veramente difficile distinguere un volto da un altro; d’altronde, essendo un manga su un travestito, l’autrice cura molto gli abiti che i protagonisti indossano. Le tavole, purtroppo, appaiono sempre un pò vuote.
Mi preme sottolineare che non siamo di fronte a un manga eccezionale, che comunque ha avuto un moderato successo (altrimenti non sarebbe mai approdato all’estero), è un’opera che non ha alcuna pretesa di diventare un best-seller, e che probabilmente non lo sarà mai. È mia personale opinione che l’autrice abbia fatto un buon lavoro, ma dopo una trentina di capitoli sembra cominciando a faticare per mantenere originalità e freschezza nel manga.
(En in uno dei suoi rari momenti di mascolinità)
[Fonti\Planet Manga]
RebirthPhoenix 23 Maggio 2012 il 08:52
O_O Quello nell’ultima immagine sarebbe il ragazzo???!!! O__O …Prima di leggere la didascalia pensavo fosse la protagonista femminile!! -___-“”
Di certo questo manga lo eviterei….