La Profezia Dell’Armadillo – Consigliato da Komixjam

di bila 4

Quanti di voi hanno sentito parlare almeno una volta di Zerocalcare, sapranno che stiamo parlando di una delle “rivelazioni” del fumetto nostrano degli ultimi tempi. Scommetto che molti di voi hanno letto almeno una volta il suo blog, costantemente aggiornato con vignette “del giorno” che l’artista rilascia con una frequenza “piacevole” per il lettore. Credo, allo stesso modo, che ci siano ancora molti di voi che non lo conoscano e, perciò, ho deciso di rimediare a questo piccolo inconveniente. Come? Vi parlerò della sua prima pubblicazione: “La profezia dell’armadillo”.

Strano nome, non credete? Ma, come sarà capitato a tutti almeno un paio di volte, una storia è molto più del suo titolo… e poi quanti di voi non vorrebbero sapere chi o cosa sia l’armadillo in copertina?!

Vorrei parlarvi in particolare dell’ultima edizione dell’opera dell’artista romano, pubblicata da BAO publishing nell’ultimo trimestre del 2012. “Perché proprio di questa edizione?” vi chiederete voi, la risposta è abbastanza semplice e la trovate scritta proprio sotto il titolo del volume “La Profezia Dell’Armadillo – Colore 8-BIT”. 

BAO ha infatti deciso di proporre al pubblico una versione a colori dell’opera di Zerocalcare, una novità che ha dato una sorta di “secondo lancio editoriale” a “La profezia dell’armadillo”. Facendo un giro durante il Lucca comics e su internet ho infatti scoperto che sono stati davvero in molti gli appassionati che, nonostante fossero in possesso della versione in bianco e nero, non si sono fatti scappare questa versione “deluxe”.

Lasciando da parte la questione prettamente cromatica, vorrei addentrarmi di più in quello che dovete aspettarvi da La Profezia dell’Armadillo, ma prima devo fare una breve premessa: Zerocalcare è un fumettista romano nato nella prima metà degli anni ’80 (anche se ha origini toscane) e il suo lessico, nonché le sue ambientazioni, sono uno specchio della sua città e della sua (nostra – ha solo un paio d’anni più di me) generazione. Le sue storie brevi piene zeppe di ironia e di battute da vita quotidiana (portate per esigenza di stile all’esagerazione) fanno facilmente presa sul lettore perché sono contestualmente vicine alla vita del lettore più di tante altre situazioni e gag reperibili in giro.

Il volume è suddiviso in mini-storie non collegate direttamente l’una all’altra ma, allo stesso tempo tutte fanno parte di una storia di fondo che, per essere narrata, ha bisogno della presenza di ogni singola storia. Pronti-via farete la conoscenza del protagonista “Zerocalcare” e del suo amico Armadillo immaginario, che accompagnerà, nel bene e nel male, le scelte del protagonista. Sebbene la storia inizi con una mail da parte di una ragazza, non aspettatevi la “tipica commedia romantica”, tutt’altro (basta osservare la reazione di Zero e dell’Armadillo all’idea di ricevere ospiti).

L’armadillo è una figura davvero interessante, è sempre lì a fare da (in)coscienza per Zero, è una guida (almeno secondo lui) che aiuta a risolvere i problemi di Zero e a rendere migliore la sua vita. E’ un po’ la manifestazione (parafrasando una delle vignette) di “tutte le paranoie e dei brutti pensieri”; insomma che tu sia Zerocalcare, Pincopanco o Pancopinco, anche tu hai il tuo armadillo (che poi può essere anche una lontra se preferisci).

Zero invece è Zero, sei tu, sono io, è chiunque abbia passato i 25 anni (certo ancora più lampante la similitudine se si è nati negli anni ’80, ma credo che valga un po’ per tutti); Zero non è cattivo, non è brillantissimo, ne’ socievolissimo, insomma non è la persona che gli altri vorrebbero che fosse, ma la colpa non è la sua, o almeno non del tutto, buona parte è del mondo che lo circonda, che pretende uno “Zero” diverso da lui.

Sfogliare le pagine de’ La profezia dell’armadillo è come sfogliare un album di ricordi, di qualcun altro, poter giudicare, ridere (a crepapelle) pensando “cavolo è vero, sta cosa è successa diecimila volte anche a me” oppure “non ci credo che lo sta dicendo/facendo davvero… è un grande!”; ma allo stesso tempo ci fa riflettere su noi stessi, ci chiediamo quanto ci sia di diverso tra noi e Zero, ci chiediamo quanto sia “grande” il nostro Armadillo, e questo ci spinge a “divorare” con voracità una pagina dopo l’altra fino alla fine.

Però le mini-storie di Zerocalcare possono anche essere separate dal contesto del libro e diventare delle fantastiche pillole di divertimento (vi garantisco che vi capiterà di ridere a squarciagola senza rendervene conto, nonostante vi eravate promessi, dopo l’ottima prefazione di Makkox, di non perdere il controllo) in grado di allietarvi la giornata (serata) e lasciarvi il sorriso sulle labbra nel ripensarci, anche a giorni e settimane di distanza. Se dovessi farvi un paragone, prenderei Rat-man, lo spoglierei del suo mantello, lo renderei più sociopatico e irriverente e gli metterei a fargli da guida il mix perfetto tra Homer Simpson e Peter Griffin. (Ma forse non sarebbe proprio la stessa cosa… l’originale è sempre meglio)

La profezia dell’armadillo però non è solo una questione di sceneggiatura, è più che altro il perfetto connubio tra disegni e testi. A dei testi come quelli che vi ho descritto fin’ora non poteva certo far da spalla un disegno dolce e scanzonato; il tratto di Zerocalcare è tutt’altro che dolce, figlio degli anni ’80 e ’90, sotto alcuni aspetti anche dei cartoon (più che degli anime) di quella generazione, ci trasmette una sensazione di inquietudine (nel senso letterale della parola, cioè di non tranquillità), che inizia a stimolare la reazione dei nostri sensi, ancor prima dei testi.

A questo vanno aggiunte delle scelte interessanti come la scelta degli indumenti: infatti (un po’ come per i Simpson, i Griffin e le altre creazioni di Matt Groening o Seth MacFarlane) Zero indossa sempre le stesse cose, indistintamente dalle situazioni; oppure l’utilizzo di creature mostruose o animalesche dalle sembianze antropomorfe per mostrare la natura caratteriale del personaggio in questione.

Troverete poi moltissimi riferimenti alla vita quotidiana, dai videogames alle serie Tv, dai Film ai cartoni animati (comprese delle apparizioni di manga di cui non voglio rivelarvi niente); tutto questo e molto altro si mischiano insieme come una ricetta dagli strani ingredienti che però si trasforma in un piatto squisitamente prelibato.

Ragazzi, fare una recensione per questo volume si è rivelato essere un compito arduo proprio come pensavo, questo perché La profezia dell’armadillo è davvero “tanta roba”… davvero, tanto che alla prima lettura rimani quasi disorientato da tutto quello che Zerocalcare ci ha messo dentro. Amore, paure, insicurezze, ribellione, critica, famiglia, amicizia, speranza… se me lo avessero detto prima non ci avrei creduto, eppure c’è tutto questo… ovviamente a modo suo, come solo Zero, e il suo Armadillo, potevano fare.

Vi lascio con un consiglio: compratelo, fatevelo prestare, prendetelo (se siete fortunati) in un biblioteca che lo abbia acquistato, ma comunque leggetelo, non rimarrete delusi.

Vi lascio con la vera “profezia dell’armadillo” (potete dare uno sguardo a questo link, ci sono alcune pagine):

Si chiama profezia dell’armadillo qualsiasi previsione ottimistica fondata su elementi soggettivi e irrazionali spacciati per logici e oggettivi, destinata ad alimentare delusione, frustrazione e rimpianti, nei secoli dei secoli. Amen”

La profezia dell’Armadillo – Colore 8 bit
di Zerocalcare  – 144 pagine, 17 x 24 cm, brossurato con alette, colore, € 16,00
ISBN: 
978-88-6543-103-0

[Fonte | BaoPublishing]

Commenti (4)

  1. Libro meraviglioso!!! E pure il secondo merita alla grande!!
    Cercate anche Un polpo alla gola

    1. appena lo legger� ne far� una recensione 🙂

  2. Completamente d’accordo.
    “La profezia dell’armadillo” e la sua seconda opera “Un polpo alla gola” (per quanto io abbia prima letto il secondo) sono libri di raro interesse. Scorrono via come se niente fosse, ricchi di significato ma leggeri e divertenti.
    Seguo poi Zero da quando ha aperto il Blog, altro capolavoro che aggiorna con costanza, quindi non c’� altro da dire se non che chi non l’avesse mai letto lo faccia al pi� presto! 😉

  3. Zerocalcare � tipo il miglior fumettista italiano. Lo stimo � il suo blog dalla prima volta che ci sono entrato � stato sempre come una droga 🙂

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