Gli Inguardabili – La Malinconia di Haruhi Suzumiya 2

di Regola 8

Qualche settimana fa ho parlato di una sindrome detta “della seconda serie”, che rovina e rende inguardabile prodotti a quel punto della loro distribuzione: non è un assoluto, la fuori ci sono seconde serie bellissime, eppure i casi in cui un sequel acclamato, conosciuto e atteso finisce per deludere sono molto comuni. Il caso opposto, una bel sequel a un pessimo inizio è abbastanza raro. Questo dipende sostanzialmente dal fatto che la delusione è proporzionata all’aspettativa che si nutre nei confronti del prodotto: è ovvio che a nessuno importa se un titolo ignoto è pessimo (o si riveli bello), si è più interessati alla validità di un titolo noto, quando a volte produttori&compagni se ne infischiano della qualità e pensano solo a spremere il più possibile la loro gallina dalle uova d’oro. La seconda serie de La malinconia di Haruhi Suzumiya (sintetizzato in MHS, d’ora in poi) ne è un esempio lampante, come sia chiaro che a un certo punto ci si dimentichi dello spettatore e si pensi solo al vile denaro giustificandosi con un “tanto i nostri fan ci capiranno sempre e comunque“.

Itsuki, Yuki, Kyon, Haruhi, Mikuru.

La prima serie della MHS è quel prodotto che nessun fan dell’animazione giapponese può permettersi di non vedere, per tanti versi si tratta di una di una pietra miliare del genere scolastico, umoristico, sentimentale e sovrannaturale. La trama è di per se molto semplice, e le situazioni in cui i vari personaggi si ritrovano sono anche esse le classiche della vita di uno studente: al primo anno delle superiori il protagonista Kyon fa la conoscenza della stramba Haruhi, una bella ragazza che non sa darsi pace in alcun modo nel tentativo di riempire la sua vita di elementi fantastici. Haruhi vorrebbe incontrare alieni, esper e viaggiatori nel tempo e per questo, ispirata (a quanto pare da Kyon stesso) fonda la Brigata SOS trascinando con se il pigro e cinico Kyon. In breve tempo nella Brigata, il cui obiettivo è “cercare le cose misteriose e divertenti che si nascondono nel mondo“, si aggiungono la timida Mikuru, la silenziosa Yuki e l’accomodante Itsuki, ed è poco dopo la loro conoscenza che Kyon viene a conoscenza della tremenda verità: a quanto pare Haruhi sarebbe Dio o un’entità simile. Quindi, Mikuru è una viaggiatrice nel tempo, Yuki una forma di vita aliena e Itsuki un esper: tuttavia Haruhi non deve in alcun modo scoprire della loro esistenza, poichè alterare la sua visione della realtà potrebbe portare tremendi sconvolgimenti al mondo come lo conosciamo. Haruhi ovviamente non è al corrente dei suoi poteri e va alla continua ricerca del sovrannaturale che si manifesta senza sosta intorno a lei senza mai rivelarsi: è anche una persona razionale che non riesce ad accettare definitivamente la possibilità che certe cose esistono, e queste non possono che comportarsi di conseguenza e nascondersi. I pregi della prima serie della MHS sono:

  • la protagonista, sempre energica e pirotecnica, doppiata magistralmente da Aya Hirano (di media guardo in doppiaggio originale anche quando esiste in inglese o italiano);
  • il protagonista, che funge da osservatore e commentatore degli eventi;
  • le animazioni, dopotutto la Kyoto Animation non delude mai sotto questo aspetto;
  • la struttura narrativa è semplice e genialmente funzionale: tutta la prima serie ruota intorno a un singolo avvenimento che viene mostrato nell’ultimo episodio; gli episodi non sono infatti ordinati cronologicamente, e vengono mostrati avvenimenti “prima” e “dopo” un giorno definito X, creando suspence e attenzione. (Nelle repliche gli episodi sono stati trasmessi in ordine cronologico in aggiunta con gli episodi della seconda serie.)

Haruhi alle medie. Non è un amore??

La prima serie venne prodotta nel 2006, e da allora i consensi non smettono di accumularsi; la seconda è datata 2008 e mi ha deluso a punto tale che non ho ancora fatto pace con questo titolo e non decido di vedere il film del 2010. Nei quattordici episodi di cui è composta vengono animati altri racconti presi dalla light novel, raggruppabili sostanzialmente in tre cicli: Bamboo Leaf Rhapsody, Endless Eight e The Sigh of Haruhi Suzumiya. Niente da dire sul primo ciclo, composto da un episodio che ci mostra il viaggio nel passato di Kyon e il suo incontro con un’Haruhi delle medie; il terzo ciclo invece racconta delle riprese del pessimo film girato dalla Brigata e presentato al festival culturale. Cinque episodi con tre o quattro scene degne di essere ricordate. Ma l’insulto vero e proprio all’intelligenza dei fan di Haruhi è stato il ciclo Endless Eight, composto da otto episodi.

 

In questo ciclo vengono raccontate in breve le due settimane di vacanze estive della Brigata: Haruhi trascina i suoi amici (che in realtà la vogliono solo tenere d’occhio per evitare che si annoi e distrugga il mondo) in ogni genere di attività estiva.. tuttavia avviene qualcosa di strano, e ben presto i personaggi si rendono conto che l’insoddisfatta Haruhi ha desiderato che le vacanze non finissero mai,quindi alla mezzanotte dell’ultimo giorno il calendario si resetta e li riporta a quattordici giorni prima. Questo processo coinvolge tutto l’universo in pratica, e i personaggi non ne serbano ricordo (a parte Yuki), dovendo di volta in volta rivivere le stesse situazioni (per oltre quindicimila volte) prima che Kyon riesca a smuoversi e porre fine a tutto. Il problema è che il ciclo è composto da otto episodi: in ogni episodio rivediamo la loro estate, la scoperta della terribile realtà e il fallimento di Kyon nel riportare tutto alla normalità fino all’ottavo episodio. Certo, la Kyoto Animation ha animato tutti gli episodi mostrando le scene da angolazioni diverse o cambiando gli abiti dei personaggi…ma ci vuole una mente criminale per produrre otto episodi pressochè uguali.

 

Negli anni il ciclo Endless Eight è diventato una leggenda: c’è chi lo usa per prove di coraggio, vedendo quanti episodi riesce a vedere prima di saltare tutto e andare all’ultima scena dell’ottavo (io mi sono fermato al quinto)… mentre c’è chi elogia questa soluzione della Kyoto Animation che trasmette allo spettatore la stessa pesante sensazione di deja-vu e frustrazione che i personaggi vivono nel ciclo. Io invece lo chiamo “rubare tempo e soldi agli spettatori“, pensate quanti DVD sono stati venduti in più con questa trovata. E tutto questo perchè dovevano essere prodotti lo stesso numero di episodi della prima serie quando c’era il materiale per tre OAV (considerate che Endless Eight sulla light novel è un racconto molto breve), o al massimo sei o sette episodi.

La posa finale dell’Hare Hare Yukai, uno dei balletti più famosi nel mondo Otaku.

Questa è la delusione da “seconda serie” di cui mi capita di tanto in tanto di parlare, quello stato in cui ti senti usato e abbandonato da un prodotto, gestito da persone che una volta fatto sfoggio delle loro abilità pensano bene di tenerle da parte basandosi sulla semplice attrattiva di un titolo amato e apprezzato. Penso che conosciate già quello di cui sto parlando (è stato uno degli attacchi principali a Saint Seiya Omega), quindi non ho intenzione di ripetermi e fare l’ennesima filippica, ma mi riservo di fare un solo e unico appunto: se le cose vanno così è colpa del pubblico, che si lascia addestrare a puntino come Pavlov usava fare con i suoi cani. Di certo noi abbiamo la coscienza pulita in fatto di anime e manga, poichè per quanto possano piacere o meno all’estero solo i dati di gradimento in Giappone possono decidere la sorte di una serie… ma ci sarà pure una ragione se io il televisore lo accendo solo per un telegiornale o qualche telefilm. Un triste Regola vi saluta, e vi rimanda a più divertenti mercoledì sempre con Gli Inguardabili.

Commenti (8)

  1. Capisco il tuo scontento per gli endless eight.
    Vederli tutti � stato davvero estenuante e la loro utilit� � discutibile.
    L’unica cosa che per� mi sento di consigliarti � di non abbandonare Haruhi e soprattutto l’ultimo film, perch� secondo me merita ed � fatto veramente bene.

    Saluti e grazie a Komixjam =)

  2. Come non darti ragione, io li guardai in contemporanea all’uscita e fu una vera agonia 🙁

    Per� il film ti consiglio di vederlo, e veramente molto molto bello.

    1. Se me lo dite entrambi cos�…come posso dirvi di no? Appena avr� meno cose in lista ci dar� un’occhiata.

  3. mai vista la seconda serie, aspettavo il doppiaggio ita (avendo visto la prima doppiata) e poi me ne sono dimenticato totalmente.

    Secondo me dietro questa trovata malfattoria c’� lo zampino del Ragno! Ora possiamo solo confidare che Rat-Man risolver� la crisi ancora una volta…

  4. ammesso e non concesso che sia del tutto corretto suddividere questa serie in 1� 2�… e via discorrendo ,

    resta il fatto che � una produzione animata veramente notevole ed il film � un capolavoro !

    gli endless eight son stati un estremizzazione di un concetto ,
    opinabile si, lo sviluppo, ma che io premio per originalit� e coraggio .

    Io spero di vedere presto il proseguo della narrazione
    anche in versione animata , e consiglio anch’io di continuare e saper vedere oltre gli endless eight. 😉

    1. � vero che la suddivisione in serie non sia cos� netta vista anche la decisione di trasmettere gli episodi in ordine cronologico nelle repliche del 2008 con l’aggiunta dei nuovi 14 episodi; si pu� pensare che non sia possibile pensare a una prima e a una seconda serie, ma le nette differenze tra il primo e il secondo ciclo in ordine di sceneggiatura e prima visione danno la possibilit� di questa concettuale divisione, anche a livello di distribuzione sul mercato (prima e seconda ondata DVD).

      Rimane anche per me uno dei must dell’animazione giapponese, per� c’� un limite, variabile da persona a persona, oltre il quale � rischioso spingersi, e gli endless eight lo sfondano con un’entrata dinamica. Quello che ricordavo sempre, all’inizio di questo spazio, comunque, � la visione soprattutto soggettiva che do a queste trattazioni, � ovvio che alcuni potrebbero non essere d’accordo con le mie valutazioni.

      Un proseguo della serie: indubbiamente si � accumulato del materiale tra light novel e spin-off (non ho volutamente menzionato la malinconia di haruhi-chan), ma la Kyotoani produce due o tre anime l’anno e non so se vorranno mai tornare sulla Brigata.

  5. Davvero un anime di tutto rispetto, la prima serie e’ incredibile sotto vari aspetti. Trovo che contenga una gran quantita’ di metafore e significati nascosti (ma nemmeno poi tanto) che rendono la serie una delle migliori di sempre.
    La seconda serie perde un po’ di tono e il famoso e famigerato “otto infinito” mantiene davvero fede alle sue promesse (io sono arrivato alla 6′ prima di movermi sulla parte finale) ma tutto sommato crea un ampio spazio di lettura dei personaggi di cui altrimenti non si avrebbe conoscenza (in particolar modo Yuki). Il film (2010) poi prosegue in una linea di descrizione piu’ normale e normalmente avvincente. Si aspetta un seguito, se mai ci sara’, che sarebbe ben accolto!

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