Il numero di Ottobre della rivista Young Ace pubblicata dalla casa editrice Kadokawa che sarà messo in vendita martedì prossimo, il 4 Settembre, lancerà ufficialmente una nuova serie. Si tratta dell’adattamento cartaceo della serie televisiva Sherlock prodotta dall’emittente britannica BBC. L’artista che disegnerà il manga si firma col nome di Jay. e la prima parte della storia sarà un adattamento di Uno studio in rosa. Uno studio in rosa è il titolo del primo episodio della serie televisiva scritto dagli autori di un’altra celebre serie, Steven Moffat e Mark Gatiss, autori della sceneggiatura di parecchi episodi di Doctor Who.
La serie televisiva prodotta dalla BBC trasporta il brillante ma stravagante detective Sherlock Holmes creato da Arthur Conan Doyle nella Londra dei nostri giorni. Gli attori Benedict Cumberbatch (Hawking, Espiazione, Amazing Grace, L’altra donna del re) e Martin Freeman (Love Actually – L’amore davvero, Guida galattica per autostoppisti, Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato) interpretano rispettivamente Sherlock Holmes e il suo amico, il Dottor Watson.
La prima stagione di Sherlock, composta da tre episodi della durata di 90 minuti ciascuno, è andata in onda in prima visione dal 25 luglio all’8 agosto 2010 su BBC One. In Italia è stata trasmessa dal 18 febbraio 2011 su Joi, della Mediaset Premium. Successivamente, dal 22 dicembre 2011, è andata in onda anche su Italia 1. La seconda stagione, anch’essa composta da tre episodi da 90 minuti, è andata in onda sul canale BBC One nel Gennaio del 2012. Al momento è in programma la produzione di una terza stagione.
Non è la prima volta che il Giappone attinge alle storie di Arthur Conan Doyle per creare manga o anime ispirati a Sherlock Holmes. A partire dal manga Sherlock Holmes wa Kage ni Sasayaku, che descrive una versione adolescente e futuristica di Sherlock Holmes, fino alla sua controparte canina co-diretta da Hayao Miyazaki per l’anime Il fiuto di Sherlock Holmes.
Lo stesso attore Benedict Cumberbatch, nel corso di un’intervista al Daily Telegraph, ha rivelato la sua opinione piuttosto critica sul proliferare di dōjinshi e fanfiction che hanno come protagonisti il suo personaggio e quello interpretato da Martin Freeman.
[ Fonte | ANN ]
[ Fonte | Wikipedia ]
Giowgio 2 Settembre 2012 il 14:13
direi che � una di quelle cose che MA ANCHE NO.
bluclaudino 2 Settembre 2012 il 18:47
Ma cos’� “Uno studio in rosa” :sick: Lasciassero perdere Doyle e s’inventassero altro sarebbe decisamente meglio :getlost: Capisco reinterpretare, ma perch� storpiare cos� tanto un’opera originale? Mah..
Giowgio 2 Settembre 2012 il 20:00
“a study in pink” � il titolo del primo episodio della serie TV della BBC (della quale sono perdutamente innamorato). se non l’hai mai vista, ti consiglio di farlo… ne vale la pena! gli autori, prendendo spunto dall’opera di Doyle, la omaggiano senza distanziarsene troppo, aggiungendo elementi nuovi che la rendono una delle miniserie migliori… altro che Downey jr. (che � bello in quanto film d’azione)!!! questa roba immonda della trasposizione in manga � invece un abominio dettato dalla ricerca di guadagno facile… vedere Cumberbatch e Freeman cos’ storpiati � un delitto!
bluclaudino 2 Settembre 2012 il 20:47
Io ho letto tutti i libri (dal Mammutthone della Newton Compton), perci� rabbrividisco quando sento “stranezze” varie, i racconti mi sono sembrati cos� semplici e precisi da non aver bisogno di essere modificati.. se mi dici che � valida per�, potrei anche darci un occhio :happy: M’informer� 😀
I film non storpiano n� i racconti di Doyle n� i suoi personaggi, in quanto non seguono precisamente nessuno dei primi e ricalcano piuttosto fedelmente i secondi 😉 Anche la tanto discussa “azione” e “abilit� nel battersi” di Holmes proviene proprio dai libri, nel “Segno dei quattro” c’� moltissima azione, ci sono inseguimenti, ed Holmes viene pi� volte descritto da Watson come un “potenziale campione di Boxe a mani nude” in pi� di un racconto :biggrin:
Giowgio 3 Settembre 2012 il 01:14
mmm… i film di ritchie per� secondo me stravolgono un po’ il feeling dei racconti, perch� girano su un ritmo totalmente diverso… comunque fidati, comprendo la paura per trame “ispirate” o diverse dall’originale perch� anch’io per altre cose sono un purista, per� i cambiamenti risultano essere un omaggio e una doverosa aggiunta dovuta all’ambientazione ai giorni nostri 🙂