Inizio con una sorta di precisazione: era mia intenzione chiudere questa guida in quattro parti, ma purtroppo, in corso d’opera mi sono reso conto che lo spazio preso dagli argomenti trattati è stato maggiore rispetto a quello previsto. Quindi ci sarà una quinta parte, che sarà quella conclusiva.
Quest’oggi voglio parlarvi del terzo tipo di stereotipo, quelli di aspetto, che spesso sfuggono alla maggior parte dei lettori essendo conoscenze parte di una cultura di nicchia: io stesso non conosco che pochissimi elementi grafici che accumunano molti personaggi, poichè le informazioni a riguardo che si possono recuperare dalla visione o lettura diretta di un’opera sono scarse, e in rete solo recentemente sono cominciate a comparire esaustive spiegazioni di queste, scevre da opinioni personali di fan che spesso potevano vantare solo una malamente adoperata conoscenza della lingua giapponese. Alcune piccole constatazioni nascono dal fatto che molti personaggi che condividono stereotipi di personalità sono disegnati anche allo stesso modo, almeno è questa una delle impressioni che ho avuto dopo anni e anni di serie (aldilà delle somiglianze più banali).
La prima caratteristica che salta all’occhio è quella del colore dei capelli: ebbene si, cari lettori, il colore dei capelli è spesso un’indicazione per comprendere lo spirito e il carattere dei personaggi ancor prima che essi parlino. Eccovi una lista pressochè esaustiva (l’eventuale assenza di alcuni colori è dovuta ad mancanza di dati o di significato vero e proprio):
- nero: i personaggi coi capelli neri tendono ad essere “tradizionali”, affidabili e capaci, e comunque in possesso di tratti di personalità positivi. Si tratta di persone forti, anche caratterialmente, e dotate di quelle qualità che permettono di ideare soluzioni per risolvere situazioni complesse, ma incapaci di chiedere aiuto quando necessario;
- grigio: personaggi con capelli di questo colore tendono ad avere caratteristiche prese dal colore bianco e nero, sono spesso indipendenti ma agiscono e pensano in modo non convenzionale. A volte possiedono qualche potere o abilità segreta, che tengono nascosta o sviluppano nel corso della serie;
- marrone: è il colore delle persone “normali”, anche se con delle eccezioni, e spesso quello dei protagonisti. Personaggi con i capelli di questo colore tendono ad essere sinceri, amichevoli, dotati di qualità quali pazienza e fascino ma risultano essere col tempo un tantino noiosi proprio per le loro caratteristiche troppo comuni;
- rosso: il colore della passione, della determinazione, della seduzione ma anche dell’aggressività, dell’entusiasmo e spesso associato a personaggi che perdono facilmente la calma…quando si tratta di personaggi femminili, comunque. Nel caso di maschi rosso-capigliati vale l’opposto, essi sono stranamente calmi, riflessivi e affidabili;
- arancione: spesso questi personaggi fondono le caratteristiche del rosso e del biondo, sono coraggiosi e ottimisti, ma anche in qualche modo egoisti o narcisisti. Il problema con questi personaggi è che soffrono a volte di qualche complesso d’inferiorità, e la loro continua ricerca di attenzioni li rende fastidiosi;
- biondo: colore associato spesso ai personaggi di origine europea, riflette anche immaturità, testardaggine e impulsività. Personaggi biondi possono a volte essere fedeli allo stereotipo di stupidità che questo colore spesso rappresenta, in altri casi invece possono essere problematici, soprattutto quando i capelli sono tinti (in Giappone i teppisti si tingono i capelli di biondo). Altre volte sono personaggi dotati di forte senso dell’onore, dai modi principeschi e inverosimilmente gentili;
- verde: personaggi con i capelli di questo colore sono affidabili ma a volte mancano di prudenza, spesso sono personaggi che crescono e maturano nel corso della serie ma il loro operato non è necessariamente sempre positivo. Nel caso di personaggi femminili indica anche gelosia. Se un personaggio con i capelli verdi è inizialmente un antagonista ci sono elevate probabilità che prima della fine si allei col protagonista;
- blu/azzurro: personaggi con capelli di questo colore hanno un innato senso di giustizia molto forte, sono sempre maturi, talentuosi, imparziali e intuitivi. Spesso sono di supporto al protagonista in modo insostituibile per la loro intelligenza e capacità strategiche e di panificazione;
- viola/porpora: determinati e capaci, questi personaggi hanno un obiettivo ma devono spesso limitare se stessi nella sua ricerca, sono infatti in possesso delle caratteristiche del blu e del rosso e non è facile tenersi in equilibrio tra le due. Si tratta sempre di personaggi dotati di una qualche forma di forza, anche interiore, che gli permette di vedersi riconosciuti tanti pregi senza dover apertamente manifestarli;
- rosa: spesso il colore associato alla femminilità, rappresenta anche la giovinezza e l’innocenza, si tratta comunque di personaggi che per qualche ragione saranno frustrati da dubbi o problemi che non riusciranno a superare da soli, nel caso di personaggi maschili rappresenta anche una lieve perversione. Spesso ad attendere questo tipo di personaggi c’è un grande destino;
-
bianco: il colore della purezza, della maturità ma anche della freddezza. Personaggi con i capelli bianchi sono a volte anche narcisisti e immorali al punto da poter essere avvolti da un aura non-umana, nel caso di protagonisti maschili è anche sinonimo di assoluto disinteresse nel prossimo, è infatti il colore tipico dell’anti-eroe. Personaggi con i capelli bianchi possono risultare molto pericolosi nel caso perdano il controllo.
Cosa ne pensate? È ovvio che si tratta di linee guida generali, e non caratteristiche precise rispettate da tutti gli autori; il motivo per cui non ho messo esempi è stato anche per stuzzicare la vostra di memoria, nel caso alcune descrizioni vi facciano pensare immediatamente a qualche personaggio del mondo dell’animazione nipponica. Ovvio che insieme al colore ha un ruolo fondamentale, soprattutto per i personaggi femminili, anche la pettinatura utilizzata. Laddove è ovvio che neppure in questo aspetto vi siano regole assolute, è anche vero che molti autori si riservano di dotare di coda di cavallo quei personaggi che vogliono far apparire più maturi o semplicemente per “adultizzarne” l’aspetto. Famosissimi sono invece gli odango, i due codini di Sailor Moon, che sono oggigiorno una pettinatura comune per molti personaggi di anime, e rappresentano invece l’opposto della coda di cavallo: indica personaggi a volte immaturi o con un lato infantile nascosto. Non bisogna inoltre dimenticare che la lunghezza dei capelli, nei personaggi femminili, può a volte essere utilizzato come effettivo metro di giudizio della femminilità del personaggio in questione: non è un assoluto in questo caso, ma è vero che molte genki (iperattive) e maschiacci hanno i capelli corti. Quest’osservazione potrebbe non essere valida qualora vengano usati accessori di qualche tipo (Misaka di To Aru Majutsu no Index inizia a usare un fermacapelli a forma di fiore dopo aver realizzato i suoi sentimenti per Touma). Le pettinature maschili non ho la più pallida idea di cosa possano rappresentare, e neppure mi interessa.
Altra caratteristica importantissima di cui tenere conto è la presenza o meno di un’ahoge, ideato da Osamu Tezuka stesso: un ciuffo di capelli ribelli che spesso spunta dalla testa del personaggio e non domabile in nessun modo. L’ahoge indica personaggi imbranati, pasticcioni, a volte proprio stupidi, ma l’uso di questo elemento grafico non si limita solo a indicare caratteristiche del personaggio, bensì essa si muove e adatta in base alla scena. Vi sfido a guardare qualche anime a sfondo umoristico/romantico e prestarvi attenzione: io vi fornisco un video, senza sottotitoli perchè sono cattivo, preso da Chuuninbyou demo Koi ga Shitai (non l’avete visto? Cosa state aspettando?) Discorso a parte per le antenne, due capelli anche loro al centro della testa che tendono verso direzioni opposte ed indicano spesso personaggi femminili insicuri e dotati di doppia natura (in alcuni casi tsundere).
[youtube 3qbp_mt-qFk]
Da questo punto in poi è esplorazione anche per il sottoscritto: sono convinto che vi siano tantissime altre caratteristiche stilistiche utilizzate dagli autori manga, ma la mia conoscenza certa si ferma pressapoco qui, perchè il resto diventano ipotesi e supposizioni. Una di quelle sulla quale da svariato tempo sto conducendo ricerche (ma non che si riescano a trovare informazioni precise) è sul rapporto tra la lunghezza della gonna della divisa scolastisca e il tipo di calze usate. Secondo la mia supposizione la lunghezza delle seconde indicherebbe personaggi femminili maturi, partner sentimentali ideali, che sentono la necessità di coprire le gambe a differenza delle loro coetanee più “infantili”. L’uso di collant invece mi è sembrato comune in quei personaggi che spesso riferiscono di non tollerare il freddo. Sto aspettando da anni qualche riferimento di Keima Katsuragi (The World God Only Knows) proprio riguardo al vestiario, ma fin’ora non ha ancora coperto questo argomento… l’ultima parte di questa guida sarà per giovedì prossimo, dove tratterò gli ultimi tre punti: l’importanza delle visual novel (galge ed eroge), il concetto di harem e infine, i protagonisti dei shonen/seinen a sfondo sentimentale.
JesteR 3 Maggio 2013 il 02:32
I capelli rosa li assocerei pi� che altro a pazze schizzofreniche dalla doppia personalit�. Perlomeno quando interpretano la parte di co-protagonista che finisce inevitabilmente per diventare quella di antagonista (vedi Elfen Lied, Mirai Nikki, Guilty Crow)