La polizia di Osaka domenica scorsa ha arrestato il direttore tecnico Masaki Kitamura per aver scritto “Commetterò un massacro” sul sito web ufficiale della città stessa. Stando a quanto dichiarato dalla polizia, il sospettato quarantaduenne che lavora nel campo dell’animazione, avrebbe respinto ogni accusa dicendo “Sono del tutto innocente.”
Masaki Kitamura è stato accusato di essere andato sulla pagina web ufficiale della città di Osaka e di aver scritto, attraverso il modulo dedicato alle richieste, che avrebbe commesso un massacro a Otaroad, nell’area di Nipponbashi a Osaka, la domenica successive. Il suo obbiettivo dichiarato sarebbe il “paradiso pedonale” dove, questo diceva il messaggio lasciato sul sito web, avrebbe accoltellato alcune persone e poi si sarebbe ucciso. Il messaggio è stato scritto il 29 Luglio alle 21:45.
A parte il riferimento al suicidio, la minaccia è simile a quella scritta dall’assassino che nel 2008 ha ucciso sette persone nel quartiere di Akihabara a Tokyo. Con “paradiso pedonale” nel messaggio si allude all’abitudine di delimitare alcune aree della città per riservarle ai pedoni senza consentire ai veicoli di accedervi. L’Otaroad di Nipponbashi è l’equivalente di Akihabara a Tokyo: un posto dove si radunano gli otaku per fare spese, incontrarsi, trascorrere il proprio tempo libero e così via.
Le autorità sono risalite a Masaki Kitamura analizzando l’indirizzo IP della persona che aveva lasciato la minaccia sul sito. Dall’IP la polizia è risalita a un router senza fili che permette l’accesso a internet ad alta velocità di proprietà dello stesso Masaki Kitamura.
Masaki Kitamura ha lavorato come assistant director per entrambe le stagioni della serie animata di Mobile Suit Gundam 00. Ha anche lavorato come regista per Gundam Evolve e ha diretto alcuni episodi di Ergo Proxy, GUNxSWORD, Intrigue in the Bakumatsu – Irohanihoheto, Planetes, Wolf’s Rain e molte altre serie animate.
[ Fonte | ANN ]
[ Fonte | Wikipedia ]
Fauno 28 Agosto 2012 il 15:08
Mah…Non so se crederci…Al fatto che sia stato lui intendo.