È passata qualche settimana dall’uscita in Giappone dell’ultimo capitolo del manga Kekkaishi, il numero 345 dalla matita di Yellow Tanabe. In patria era pubblicato dalla rivista Shonen Sunday (Shogakukan) con frequenza settimanale, qui in Italia la pubblicazione è gestita dalla Planet Manga ed è ancora in corso, quindi siete avvisati: il contenuto per chi segue l’edizione italiana è attualmente ancora spoiler.
Se dovessi partire da un punto in particolare per parlare di questa storia non saprei scegliere, troppe cose da dire quindi andiamo passo per passo: un racconto interessante, prima estremamente semplice poi in modo repentino sempre più complicato, ma mai scontato (qui la pagina fumettopedia dell’opera con trama ed immagini dell’anime). Come in ogni storia i personaggi, attori dell’intreccio narrativo, presentano delle caratteristiche proprie interiori che non cambiano mai, ma a loro volta durante lo scorrere del tempo compiono una crescita personale che li porta ad un miglioramento del proprio personaggio.
Attenzione Spoiler
Iniziamo con l’elemento messo più in luce, Yoshimori, un ragazzo semplice e fondamentalmente buono. È proprio la bontà la sua caratteristica principale, l’unico punto fermo tra le tante variabili nel suo cammino. Il suo scopo è e rimarrà sempre quello di diventare forte per proteggere le persone che gli stanno accanto (tant’è che la sua forma di kekkai più potente è lo Shinkai che ha il potere di creazione di un mondo a piacimento dell’utilizzatore) , dopo aver affrontato da piccolo la grave ferita di Tokine e più tardi la scomparsa del suo amico mezzo demone Gen Shishio deciderà di sigillare definitivamente la pericolosa terra Karasumori. Fondamentale per la sua crescita saranno i personaggi che orbiteranno nella sua vita: come già detto Tokine che lo sprona ad accrescere i suoi poteri e alla quale, quasi alla fine della vicenda riuscirà velatamente a dichiararsi, e seppur non ci è dato sapere del destino della coppia tutto fa presupporre in un lieto fine. Poi Gen, figura semi oscura come il sangue che gli scorre nelle vene, che sarà simbolicamente sostituito alla fine con la marionetta (non senza speranza) Hiura Souji.
Altro personaggio degno di nota è Masamori, il fratello maggiore di Yoshimori. La sua particolarità è la sensazione di cordialità e mitezza contrapposta all’oscurità della sua reale personalità (vedi il suo potere più potente: lo Zekkai, una barriera nera che disintegra tutto ciò con cui viene in contatto tranne ovviamente il suo creatore, o la sensazione di freddezza che fa percepire quando estende il potere sensoriale della Principessa Nera). Masamori come si scoprirà nel corso della storia soffre molto per non essere il prescelto di Karasumori a differenza del fratello Yoshimori ma non lo ammetterà mai apertamente. È portatore di un grande potere e grazie alla sua intelligenza riuscirà a guidare la Gilda notturna e prenderà una parte fondamentale nella restaurazione dell’Urukai.
Il povero fratellone però verrà trattato con molta indifferenza dalla madre che farà la sua comparsa solo verso le parti finali della vicenda giocando un ruolo fondamentale col suo compagno Tokimori Hazama nell’istruzione della tecnica finale che il giovane Yoshimori dovrà imparare per sigillare definitivamente Karasumori.
Continua nella seconda parte.
Jacopo 10 Maggio 2011 il 21:08
E’ finto?!?! 🙁 🙁 🙁
Che bel manga….