Oggi vado a presentarvi una mostra che sta avendo luogo a Torino e che si prolungherà fino al 18 dicembre. La mostra in questione è situata al MAO(Museo d’Arte Orientale) e ha come soggetto principale le famose bambole giapponesi. “Karakuri – Bambole dal Giappone – Atto Secondo”, questo il nome della mostra che, come già detto in precedenza, proporrà al pubblico una selezione di queste famose bambole giapponesi. Particolarmente famose per le loro movenze. Si, avete capito bene, queste bambole si muovono. Alcune sono capaci di compiere azioni ben precise come servire il tè o tirare con l’arco. Altre possono danzare in gruppo e compiere altre azioni grazie ai meccanismi conservati al loro interno che sono frutto di generazioni di studi e innovazioni. Con il termine Karakuri si indica proprio un “dispositivo capace di stupire, sorprendere, prendere in giro o ingannare”. Ma le bambole in questione sono meglio conosciute come Karakuri Ningyo, dove il termine Ningyo significa letteralmente “bambole meccaniche”. La mostra, organizzata dall’Associazione Yoshin Ryu, torna in Europa dopo ben 25 anni di assenza.
La storia di queste bambole inizia nel 17° secolo, quando un gruppo di artigiani giapponesi inventò queste straordinarie bambole capaci di danzare e servire il tè, scoccare frecce e realizzare giochi di gruppo tutte assieme. I meccanismi con cui si muovevano erano attivati da molle, mercurio, acqua pompata e sabbia mobile. Esteticamente molto belle, queste bambole passarono di padre in figlio per generazioni fino ad arrivare ai giorni nostri. Queste creazioni possono essere identificate come le prime avvisaglie del grande futuro tecnologico del Giappone. Si potrebbe parlare di loro come “antenati dei robot moderni”. Ed infatti l’intento della mostra è proprio questo: far capire quale sia il concetto di robotica in Giappone e in Italia. Saranno quindi presenti anche i robot più avanzati tecnologicamente del Politecnico di Torino e della Mitsubishi AD Robot.
Il biglietto ha un costo molto basso: 7 euro l’intero e 5 euro il ridotto. Una parte del ricavato andrà alla Croce Rossa Giapponese per sostenere gli aiuti alle popolazioni colpite dal terremoto e dallo tsunami dell’11 marzo scorso.
Ecco il link al sito della mostra dove potrete trovare tutte le informazioni necessarie.
[fonte – Nippolandia]