Vi abbiamo fatto aspettare un pò, ma infine quel momento è arrivato: l’ultimo sabato del 2012 chiudiamo l’anno parlando della realizzazione animata di uno dei manga che hanno fatto la storia, Le Bizzarre Avventure di Jojo – Phantom Blood.
Non penso di essere solo nell’affermare che l’adattamento di questo anime è indubbiamente una delle più belle realizzazioni degli ultimi anni, che il manga di Araki meritava una degna versione animata che ci facesse dimenticare il fallimentare OAV del 2007 e la terza serie degli anni novanta, comunque bella ma per certi versi troppo lontana dal manga in certi punti. E credo di poter dire, dopo dodici episodi che il lavoro fatto dalla David Production e dal regista Naokatsu Tsuda sia al dir poco eccezionale. Una persona che non ha amato il manga non sarebbe riuscita a creare qualcosa di simile, che rispecchiasse precisamente le stesse emozioni che trasmetteva la carta stampata. Ci si arrabbia, si ride e ci si commuove man mano che la storia di Jonathan viene raccontata.
Il primo capitolo del manga a cui Araki lavora praticamente, serie dopo serie (siamo attualmente all’ottava), da venticinque anni è ambientato nell’Inghilterra di fine ‘800, ha come protagonisti Jonathan Joestar e Dio Brando, due giovani uniti da un sanguinoso destino. Jonathan è un ragazzino viziato, debole ma dal cuore d’oro dedito a ideali quali giustizia e altruismo; Dio, invece è cresciuto per la strada affrontando ogni sorta di difficoltà, diventando abile nella lotta, astuto, crudele, ambizioso e dotato del temperamento più focoso che si sia mai visto. Rispettando una promessa fatti anni prima al padre di Dio, George Joestar, padre di Jonathan, accetta di adottare Dio nonostante sia consapevole della malignità tipica dei Brando, ed è così che i due uomini che dovranno confrontarsi per stabilire il destino dell’umanità crescono insieme come fratelli. È impossibile volersi bene e odiarsi tanto quanto lo hanno fatto Jonathan e Dio, entrambi hanno sempre al centro dei loro pensieri il desiderio di sconfiggere l’altro e provarsi migliori, anche quando viene rivelato il misterioso segreto della Maschera di Pietra, l’artefatto che muove il destino. Dio ne scopre la funzione, e con essa diventa un vampiro dotato di immensi poteri sovrannaturali; Jonathan per fermarlo impara ad usare l’arte delle Onde Concentriche della Via dell’Eremita… che sono a loro volta le due facce della stessa medaglia proprio come Jonathan e Dio.
Non credo sia necessario raccontarvi la storia, questo piccolo riassunto potrebbe essere più per me che per voi che leggete, che probabilmente conoscete bene quanto me. Quello che posso dirvi è che i nove episodi in cui è stato adattato il primo capitolo Phantom Blood rispettano e sono fedeli ai 5 volumi del manga, non è stato tolto alcun elemento, qualcuno dei minori è stato saltato ma in definitiva non ci sono appigli per criticare la regia: magari alcuni potrebbero non aver gradito le censure alle frequenti scene splatter, ma bisogna considerare che gli episodi vengono comunque trasmessi in televisione. È plausibile che le censure verranno rimosse con la prima distribuzione in DVD e Blue Ray. Ma questo non cambia, come dicevo, cosa troverete in sostanza: c’è Erina e la sua tormentata e pura storia d’amore con Jonathan, c’è Speedwagon che commenta con grande empatia quanto accade, c’è Zeppeli, il suo essere maestro, fratello e amico nei confronti del protagonista. C’è il coraggio di affrontare la paura e di sacricarsi per ciò che si ritiene giusto e caro. Ci sono i terribili nemici che ostacoleranno la strada di Jonathan: il folle Jack lo Squartatore, Bruford il cavaliere che nonostante l’orrenda trasformarzione in non morto non dimentica il suo senso dell’onore, Turkus che invece soccombe agli istinti più bestiali. Ci sono anche i quattro zombie/comparsa Page, Jonas, Plant e Bonham… in poche parole, in questi nove episodi c’è Jojo.
Questa serie animata ha previsto anche l’adattamento della seconda serie, Battle Tendency: sono stati annunciati 26 episodi (in pratica 9+17). Vorrei tanto potervi dire con certezza che l’animazione continuerà, soprattutto perchè per primo con questo stile vorrei vedere le avventure di Jotaro, Josuke, Giorno, Jolyne e Johnny…posso solo promettervi che il giorno in cui verrà annunciato Stardust Crusaders io sarò qui ad annunciarvelo.
Quindi per ora non ci resta che goderci le prime due serie, e il ciclo della Maschera di Pietra (certo che i giapponesi sono furbi…hanno sfruttato la scusa del quarto di secolo della serie per produrla nell’anno in cui vanno tanto di moda le culture precolombiane…), perchè oramai penso si possa procedere senza alcun timore che alcuni elementi vengano storpiati e rovinati dalla fretta e smania di fare. Dopotutto Araki stesso ha collaborato con lo staff per la produzione della serie, motivo per cui anche prima dell’inizio ero abbastanza fiducioso: forse è per questo che la serie è curata sotto vari aspetti, che probabilmente molti non avrebbero preso in considerazioni. É un anime ricco di linee cinetiche: è vero che esse sono uno strumento per creare “l’illusione” di movimento quando in realtà si sta usando un frame molto basso (Dragon Ball docet), ma questo ha permesso di inserire molti particolari, e soprattutto molti colori. La colorazione poi è una storia a se: sembra proprio come se Araki avesse colorato il suo manga fregandosene a volte degli accostamenti e usando quel pigmento che più si adatta alla situazione e allo stato d’animo del protagonista. Le pose, i movimenti anche sono stati curati tantissimo perchè come ben sappiamo sono una delle caratteristiche esclusive del manga di Araki.
Anche dal punto di vista musicale siamo di fronte a un lavoro di primissima qualità e non sarebbe potuto essere altrimenti, sapendo quanto bene Araki sia un appassionato di musica (e di rock&roll occidentale). Non mi è possibile ancora darvi esempi della colonna sonora (poichè solitamente i cd escono a serie conclusa) ma vi consiglio di prestare attenzione durante la visione. Non solo per la sigla di apertura e di chiusura sono stati contattati musicisti di fama mondiale: gli Yes, che hanno registrato la opening insieme al cantante nipponico Tommy Hiroaki Tominaga, mentre le ending è un estratto di Roundabout, dall’album Fragile del 1971.
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In un solo articolo è impossibile presentarvi nel dettaglio e con precisione anche solo Phantom Blood, il mio consiglio è sempre lo stesso pertanto: guardatevi questa serie, perchè è un pezzo di storia dell’animazione giapponese, e leggetevi il manga (che nel caso di molti, secondo me è ri-leggetevi). Noi di Komixjam non ci siamo dimenticati di Jojo, restate con noi perchè continueremo a parlarne appena il 2013 avrà avuto il tempo di nascere!
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ningen 29 Dicembre 2012 il 21:32
Un’anime veramente eccellente, sotto tutti i punti di vista. Phantom Blood � stato un piacere da seguire, e Battle Tendency promette veramente molto bene, anche se per ora ho visto solo i primi due episodi. Questi sono gli anime che fanno piacere seguire e che non deludono :w00t: