Ebbene si, sembra che anche l’Italia inizi ad interessarsi di più alla produzione di anime. E’ la prima volta nella storia del nostro paese in cui si parla di creare un anime, invece di limitarsi a distribuire quelli provenienti dal Sol Levante. Una serie animata tutta al maschile, per bambini dai 7 ai 12 anni dal titolo “Beast Keeper“, prodotta dalla Poponko Productions Ltd (una società che produce cartoni animati in stile anime), e da Mondo TV che si occupa delle sceneggiature. I protagonisti e le tematiche sono curate dagli autori della Kappa S.r.l. che si occupano anche del fumetto. Una ventata di aria fresca, a differenza delle solite produzioni della Rainbow, casa prodruttrice delle serie animate “Winx Club” e “Huntik”.
La storia è incentrata su Keep, un ragazzo dal passato nascosto e burrascoso, che possiede fin da piccolo un potente oggetto magico denominato “Spin Shell” attraverso il quale il protagonista, nel corso delle sue avventure, riuscirà a controllare bestie leggendarie di ogni tipo che si nascondo negli angoli più remoti della terra, riuscendo anche a fondersi simbioticamente con esse. Ovviamente Keep non sarà da solo nel suo viaggio; avrà ad accompagnarlo i piccoli Jay, Alice, Mac e Toto con i quali vivere grandi avventure e ritrovare la sua vera identità. Inoltre un mistero si cela nelle nebbie del tempo, in cui alcuni valorosi Guardiani salvano il mondo da creature provenienti dal sottosuolo. Durante le loro vicissitudini, i cinque eroi si troveranno alle prese con enigmi, nuove amicizie e situazioni intricate.
Molte sono le somiglianze con le serie “Pokemon” e “Digimon”, con un pizzico di “Yu-gi-oh!”:
– La presenza di creature da catturare o da usare in combattimento;
– Un viaggio in un mondo pieno di queste creature;
– Leggende e miti legati al passato del protagonista;
– Un gruppo di bambini o di giovani in viaggio per capire se stessi.
Sembra che solo il tempo ci saprà dire la riuscita di questo progetto. Beast Keeper sarà composto da 52 episodi di circa 13 minuti ciascuno e andrà in onda nel 2012. Inoltre è stato creato un il trailer in inglese dell’anime (si pensa alla distribuzione internazionale forse). In calce alla news troverete il link al sito ufficiale del progetto.
Beast Keeper Official site: http://www.beast-keeper.com/
Fonte: TVblog.it
Emanuele 11 Maggio 2011 il 17:50
Peccato che si sia puntato sullo scontato target commerciale di bambini e ragazzini… Purtroppo credo che difficilmente vedremo mai prodotti svincolati dalla pura logica commerciale (con annessi gadget e compagnia bella pensati ancor prima delle sceneggiature), ma vabb�, per lo meno � un prmo passo ed un giorno chiss� che non si arrivi ad animare storie un pelo pi� interessanti e/o mature
polaritymanx 11 Maggio 2011 il 23:50
Spero che sia cosi,ma le probabilit� sono alte se la cosa viene presa con seriet� e perseveranza.
Il fumetto italiano � pieno di storie mature e variegate,per cui qualche anime ispirati a quelli ci potrebbe essere.
arts1983 13 Maggio 2011 il 06:31
La storia richiama alla memoria elementi di anime famosi, graficamente si ispira esplicitamente (e secondo me con pessimi risultati) allo stile giapponese…non � che metto due strisce su una tuta e ne ho una uguale o migliore a quella pi� venduta! Lo si pu� davvero considerare un punto di partenza?
Ma non si potrebbe lasciare che gli anime li facciano i giapponesi? Che i manga li facciano i giapponesi? Manga europei? Non si pu� lasciare che i telefilm li facciano gli americani? Invece di fare cose tanto poco originali? Mesi fa mi � capitato un telefilm che aveva come protagonista una giovane attrice siciliana ed il cui inizio (e gran parte della storia) era tale e quale a quello di Grey’s anatomy…
Mi vengono parecchi dubbi quando sento persone che fanno confronti fra le nostre band e quelle inglesi e/o americane, loro hanno il rock e noi abbiamo Ramazzotti e la Pausini…ma il rock fa parte delle radici italiane? Il rock nasce dal rock ‘n’ roll, che a sua volta nasce dal country e dal blues (per semplificare il tutto) che ovviamente non hanno nulla a che fare con l’italia. No, e allora che senso ha parlare di rock italiano?
D’accordo produrre qualcosa che venda, dobbiamo tutti campare, ma limitarsi a fare “copia e incolla” non serve a nulla, non si cresce, non si migliora…allora tanto meglio farne a meno. Tanto pi� che in relazione agli anime ce ne sono una miriade che farne uno nuovo, per di pi� cos� poco originale, mi sembra uno spreco enorme di risorse.
Jacopo 13 Maggio 2011 il 08:50
C’� Torterra XD