Agosto 2011, la DC Comics chiude tutte le sue testate con la fine del maxi evento Flashpoint.
Settembre 2011, la stessa casa editrice pubblica 52 nuove testate a partire dal numero uno.
È un nuovo inizio. Si possono leggere ancora le avventure dei soliti eroi, ma molti eventi sono stati cancellati, o modificati: non siamo più nella continuity classica: siamo nel mondo di The New 52.
Sono passati sei mesi da allora, e in Italia la RW Lion si prepara a questo nuovo inizio: i lettori italiani potranno lanciarvisi a partire da maggio.
In America nel frattempo è già iniziato a circolare abbastanza materiale per potersi sbilanciare con i primi giudizi.
Iniziamo con una panoramica generale: era impensabile che tutte le 52 testate avessero lo stesso successo, così come era prevedibile che molte avrebbero chiuso rapidamente, è il caso di O.M.A.C., Hawk and Dove, Mister Terrific, Men of War, Blackhawks e Static Shock , serie che probabilmente rimarranno inedite in Italia. Invece, in linea di massima, le serie di punta, anche se con storie non sempre di qualità, stanno rendendo bene.
Proviamo ad andare più nello specifico:
Action Comics
Racconta le avventure di un Clark Kent giovane, che non ha raggiunto ancora il suo massimo potenziale, come commenta Lex Luthor, assunto dal governo per abbattere un giovane Superman, ricercato in quanto potenziale minaccia. Un nuovo look semplice, ancora niente costume sgargiante. È una storia con una trama ben congegnata e di lunga durata, che promette sviluppi emozionanti, ed è esattamente questo che ci si aspetta da Morrison, l’altra faccia della medaglia rivela invece una serie molto lenta ad ingranare. Come già detto prima gli sviluppi futuri promettono meraviglie, serve solo la pazienza di aspettare: è indubbiamente, fra le serie dedicate all’Azzurrone, la più promettente.
Superman
Questa serie è ambientata nella normale linea temporale, Clark Kent, non più sposato con Lois Lane, lavora in un Daily Planet rimodernato, che ormai non è più solo un giornale, ma un potente network. Anche se le premesse erano buone e concedevano una visione più moderna della realtà, la trama dei singoli episodi risulta scontata, banale. Arriva una creatura di origine aliena, che ingaggia un combattimento con l’eroe. Il finale quasi sempre prevedibile, difficilmente vi farà rimanere con il fiato sospeso. Ma ci sono discrete possibilità di miglioramento: è già previsto un nuovo team creativo, che potrebbe dare alla serie il posto che gli spetta in questo nuovo mondo.
Supergirl
È l’ultima serie che vedremo sul mensile “Superman”. Molto è cambiato dal vecchio universo DC, anche se è ancora la cugina di Superman. La serie inizia come una delle migliori, le vicende risultano molto coinvolgenti emotivamente e sono affiancate anche da ottimi disegni. Con il passare degli episodi però sembra che si ritorni ai vecchi stereotipi e che inizi a perdere quell’intensità che l’aveva caratterizzata all’inizio.
Green Lantern
Tutte le serie che gravitano intorno al Corpo delle Lanterne Verdi hanno risentito solo marginalmente degli eventi di “The New 52”. Questa serie in particolare modifica solo la numerazione. A sei mesi dal rilancio gli albi si mantengono piacevoli da leggere e non necessitano di continui grandi eventi per non allontanare i lettori. Resta da chiedersi cosa stia macchinando Geoff Johns: che stia stendendo un grande affresco per prepararci al ritorno di Hal Jordan o stia tentando di spostare il baricentro della serie su Sinestro, che risultava comunque essere un nodo cruciale nella maggior parte delle storie? Geoff Johns sembra intenzionato a rimanere a lungo sulla testata, e questo fa ben sperare per il futuro.
The Green Lantern Corps
Così come sopra, niente è cambiato. Le storie continuano quasi ininterrotte da dove le aveva lasciate il vecchio Universo DC. La serie è ricca di azione, ben resa dalle matite di Fernando Pasarin, tuttavia è inevitabile che tanti combattimenti spettacolari rallentino, e di molto, lo scorrere della trama. Altro punto a sfavore è la scelta dei personaggi, uno fra tutti John Stewart che sembra impossibilitato a prendere pause. Tuttavia la qualità dell’opera è buona, e non accenna a peggiorare.
Green Lantern: The New Guardians
Con questa si chiudono le serie che verranno presentate sul mensile “Lanterna Verde”.
È qui che si raccoglie l’eredità de “La Notte più Profonda”: i vari corpi di Lanterne trovano il loro posto, ma il problema, quando si ha a che fare con così tanti personaggi è di carattere gestionale: sono stati necessari quasi sei mesi per arrivare alla creazione di un gruppo stabile. L’opera resta divertente da leggere, ma niente di più.
Pare in ogni caso che continuerà ancora per molto a dare spazio a tutti i gruppi di Lanterne che altrimenti cadrebbero nel dimenticatoio.
Red Lanterns
Se si vuol essere precisi, e parlare di tutte le serie che sono dedicate alle Lanterne, dovremmo citare anche questa. Rispetto alle altre risulta debole, e in Italia non comparirà su un mensile: forse la vedremo solo in volume. I personaggi risultano banali e scarsamente caratterizzati. A parte Atrocitus non ve n’è uno degno di nota.
La storia potrebbe avere sviluppi molto interessanti, ma sarà necessario tanto lavoro.
Green Arrow
Il personaggio è pesantemente ispirato alla sua incarnazione vista in “Smallville”: molto più giovane e tecnologico.
La storia però, oltre a risultare davvero noiosa, non sta seguendo linee narrative di sorta. Non è chiara la caratterizzazione del personaggio, né la direzione che prendono gli eventi. Ma così come per Superman una possibilità di svolta si presenta nel prossimo futuro, con un nuovo team narrativo di tutto rispetto che seguirà la serie dal numero sette.
The Fury of Firestorm
La cosa che più sconvolge della serie è che dovremo parlare dei Firestorm, sì, al plurale. Due entità separate, che possono però fondersi in un essere più potente, denominato Fury, appunto. La serie è ricca di spunti interessanti e di buone idee, ma questo va a discapito della caratterizzazione dei personaggi, che sembrano solo un’accozzaglia di stereotipi e cliché. La serie ha difficoltà a decollare, e nemmeno il cambio di team creativo pare riesca a portare nuova linfa.
Wonder Woman
Questa serie uscirà sul mensile omonimo insieme alle due precedenti. Se Green Arrow e Firestorm non vi hanno dato una buona impressione, varrà la pena seguire il mensile solo per quest’ultima.
Un rilancio totale: dalle origini al nuovo costume. Il mito dietro il personaggio è rafforzato e reso più crudo. Condita con dei disegni che, anche se ad alcuni possono far storcere il naso, sembrano ideali per il tono della serie.
Se già in passato c’erano state serie molto ben fatte dedicate all’eroina, questa è a un livello superiore, e le previsioni per il futuro sono rosee, sembra che la qualità rimarrà questa ancora per molti mesi, rendendola una delle serie portanti di questa nuova linea temporale.
Flash
Uno degli albetti da non perdere è quello dedicato al velocista di casa DC, che ospiterà anche Aquaman e Capitan Atom, tutte serie molto ben quotate. Le storie sono piacevolissime da leggere, e non solo per gli eccelsi disegni. Tutti i cambiamenti avvenuti hanno dato nuova grinta al personaggio, anche se qualcuno ha fatto indispettire i fan. Pare, tuttavia, che il meglio debba ancora arrivare, la trama si infittisce di mese in mese, e lascia intravedere qualche avvenimento che avrà dell’epico.
Aquaman
Questa è una serie che si rivela un po’ alla volta. Cominciamo con le origini, in modo da scoprire subito tutti i cambiamenti avvenuti: la svolta principale pare essere che Atlantide non è mai stata distrutta in “Crisi Infinita”, che sembra non essere mai avvenuta. Così come Flash è una serie molto ben strutturata e di alto livello, che non sembra intenzionata a diminuire il ritmo nei prossimi mesi.
Capitan Atom
Finalmente si prendono le distanze dal Dottor Manhattan. Il personaggio è interessante, ma la serie è penalizzata da disegni troppo confusi e da eventi superflui. Resta una testata che ha molto beneficiato del rilancio, ma che ha bisogno ancora di qualche mese per poter raggiungere il suo pieno potenziale. I programmi per il futuro sono molto a lungo termine, dobbiamo quindi sperare che un discreto numero di fan scoraggi un cambio di autore.
Questo è un albo di pura azione. Risulta anche una delle letture più accessibili a chi muove i primi passi in questo universo. E infine, fiore all’occhiello, tornano i disegni di Jim Lee.
È chiaro però che una serie del genere, con molti personaggi su cui concentrarsi, concede ben poco spazio ai singoli.
Resta però una delle testate centrali, non a caso è proprio qui che ci viene svelata l’identità della misteriosa incappucciata.
Justice League International
Ad una prima occhiata sembrerà che poco o niente sia cambiato dalla vecchia linea temporale. Ma se i personaggi sono sempre quelli, non possiamo dire lo stesso delle loro motivazioni e dei loro background. Resta una formazione in cui nessun personaggio sembra destinato a finire sotto i riflettori, tutti partecipano all’azione, ma nessuno emerge. Una serie secondaria, molto meno interessante della precedente.
The Savage Hawkman
È questa una serie che sembra destinata ad un lento declino, anche se gli episodi iniziali avevano ben inquadrato il personaggio. Sia artisticamente, sia narrativamente, la storia non riesce a trovare una sua continuità. E finiscono con questa le tre serie che leggeremo su “Justice League”.
Justice League Dark
Ottimi disegni e protagonisti straordinari rendono questa serie interessantissima: molti eroi che erano finiti sotto il marchio Vertigo fanno il loro ritorno nell’universo DC tradizionale proprio in queste pagine.
Resta tuttavia difficile appassionarsi, galeotto forse l’approccio molto astratto di Peter Milligan.
Se finora la serie è sembrata solo carina, presto potrebbe diventare epica: a breve arriverà ad occuparsi della testata Jeff Lemire, già noto nel mondo di New 52 per lo splendido Animal Man (di cui parlerò nel prossimo articolo).
Superboy
Questa serie la potremo seguire su “I Giovani Titani”, insieme a Teen Titans e Legion Lost. Il personaggio ha risentito pesantemente gli effetti del rilancio, anche se alcuni punti chiave sulle sue origini paiono immutati. La serie non ha particolari punti di forza, poco da offrire ai lettori affezionati e non ne attira di nuovi. Anche il futuro appare fosco: niente lascia presagire il grande colpo di scena che potrebbe ridare lustro alla testata.
Teen Titans
Le vicende di questo gruppo appaiono sin da subito legate a quelle di Superboy. E una delle maggiori speranze per il futuro risiede proprio nella possibilità di una crescita comune. Sfortunatamente condivide con Superboy anche gli aspetti negativi, e ne aggiunge di suoi: la narrazione in prospettiva multipla risulta, dopo poco, stancante e ripetitiva. Ha giovato, anche se solo in un primo momento, l’introduzione di nuovi personaggi al team.
Legion Lost
L’idea di cambiare narratore di storia in storia garantisce una buona introspezione dei singoli elementi della squadra e al contempo non ha gli svantaggi della narrazione multipla notati nei Teen Titans. I pro però finiscono qui. L’albo non segue lo spirito di New 52 e il risultato sono continui riferimenti al passato. Se può essere una lettura piacevole per un fan di vecchia data, risulta un incubo per i nuovi lettori. Lasciandosi definitivamente alle spalle il passato la serie potrebbe essere più accessibile per tutti.
Legion of Super-Heroes
Inizialmente avremmo dovuto leggere quest’albo su “I Giovani Titani”, ma successivamente la RW ha preferito inserire Superboy. Rispetto all’altra serie legata alla Legione risulta molto più accessibile. Resta una serie ancorata alla vecchia linea temporale, ma che sembra stia riuscendo a trovare il suo posto nel nuovo DCU.
Ho parlato di quasi tutte le serie che leggeremo su mensile, resta solo Batman, a cui dedicherò un posto di primo piano nella seconda parte dell’articolo.
[Fonte | Comics Alliance]
[Fonte | Comix Factory]
[Fonte | IGN]