Secondo molte indiscrezioni, pare che Himitsu no Akko-chan, manga di Fujio Akatsuka, fra i primi ad introdurre nel panorama del fumetto giapponese il genere maho shojo (genere per ragazze con elementi di magia e maghette), diventerà un live-action, la cui programmazione verrà prevista il prossimo autunno nelle sale giapponesi.
Ancora non si sa nulla di più sul cast, ma pare che la Fuji TV sia intenzionata ad ingaggiare Haruka Ayase (già conosciuta per il live-action di Hotaru no Hikari) in uno dei suoi progetti più importanti e fatalità Himitsu no Akko-chan è possibile che sia fra le soluzioni più papabili e il suo ruolo sarà, eventualmente, quello della protagonista Akko.
Nel cast inoltre si vocifera – o meglio lo afferma il tabloid Shukan Jitsuwa – che il ruolo della malvagia principessa degli Inferi sia affidato a Kyoko “Fukakyon” Fukada (Yattaman). Fra gli interpreti minori abbiamo i genitori di Akko, i cui candidati sono Eiichiro Funakoshi e Hitomi Kuroki; il fidanzato della ragazza è stato acchiappato da Shun Oguri (Detective Conan, Hana Yori Dango, Hana-kimi). Tatsuya Fujiwara sarà il Re degli Inferi e l’allegro compagno di classe di Akko-chan avrà come prestavolto Muga Tsukaji.
La storia è ambientata al liceo, dove una Akko più cresciuta sarà costretta a scoprire chi è che causa tutti i casini che stanno succedendo nella sua scuola ultimamente. Fukakyon, invece, sarà la nuova studentessa appena trasferita, ma che in realtà è proprio la Principessa degli Inferi, la quale vuole a tutti i costi prendere le redini dell’istituto. Ci sarà lo scontro inevitabile fra le due protagoniste, dove Akko userà i suoi poteri dategli dallo specchio magico, mentre l’altra combatterà a suon di spiriti maligni, ovviamente tutti sotto il suo regale controllo.
Purtroppo in Italia, come spesso accade per certi anime molto datati, non c’è stata una diffusione anche dell’opera cartacea a livello di “pubblicità”, bensì si conosce solo l’anime sotto il nome di Stilly e lo specchio magico, mentre il manga è uscito per Fabbri Editori e la serie è incompleta. In Giappone è stato pubblicato per la rivista shojo Ribon, di proprietà della Shueisha, dal 1962 al 1965 e in seguito, nel 1969, la Toei ne realizzò la serie animata, di cui sono seguiti due remake, il primo nel 1988 e il secondo nel 1998 e ben sette lungometraggi fra il 1969 e il 1989.
I remake seguono abbastanza fedelmente la storia originale, che alla fine non è così ecclatante come trama. Si tratta di una ragazzina molto buona e gentile (il classico stereotipo dell’epoca), alla quale si rompe uno specchietto e, notata la sua bontà d’animo, la Regina degli specchi le fa dono di uno specchietto magico capace di trasformarla in chi più desidera e inoltre nella terza serie riuscirà anche a vedere i luoghi attraverso l’oggetto. Per fortuna non siamo davanti al classico shojo strappalacrime, dato che l’umorismo della penna di Akatsuka riesce a rendere la serie gradevolissima.