[Dopo averci estasiato col suo approfondimento su Trigun, marilla00 ritorna e stavolta ci parla di un manga poco conosciuto di un mangaka universalmente apprezzato, ma meglio cedere a lei la parola che è meglio]
Moltissimi di voi conoscono il grande mangaka Urasawa Naoki grazie ad opere come Pluto, Monster, 20th Century Boys e naturalmente il recentissimo e tuttora in corso Billy Bat (disponibile su MangaDaYo), ma più raramente conoscono le antecedenti opere di questo prolifico e geniale mangaka.
Urasawa, infatti, vanta al suo attivo una vastissima produzione di cui fanno parte creazioni pressoché sconosciute in Italia, o di cui è noto il solo titolo, per porre in parte rimedio a questa grave lacuna la Planet manga ha recentemente iniziato la pubblicazione di una di esse, Happy!, il cui primo volume ha visto la luce nel settembre del 2010. La serie si compone in tutto di 15 volumi (300 pagine l’uno) a uscita bimestrale in edizione curata(a parere della Planet) con sovracopertina e pagine a colori, tuttavia la qualità scelta per carta e stampa dovrebbe essere simile a quella di Pluto (vega bouffant 70 grammi), con un prezzo a volume di euro 10,90.
Happy! era stato a suo tempo serializzato in Giappone fra il 1993 e il 1998 sulle pagine del Big Comics Spirits di Shogakakun , in epoca antecedente ai più famosi capolavori sopracitati, tuttavia lo stile pulito del tratto, la caratterizzazione fisiognomica e psicologica dei personaggi, la minuziosa accuratezza degli sfondi, l’intreccio emotivo e la sottile vena tragica che pervade la vicenda sono antesignane di quello che diverrà poi successivamente il marchio distintivo dell’autore, di ciò che sarà sublimato nelle sue opere più famose.
La storia narrata è in realtà decisamente più leggera e umoristica rispetto ai manga di Urasawa cui normalmente siamo abituati, si tratta di un seinen a tema sportivo (lo sport in questione è il tennis), drammatico e comico allo stesso tempo, con notevoli spaccati di vita quotidiana giapponese dell’epoca.
Umino Miyuki è una studentessa 18enne che dovrebbe trascorrere serenamente il suo ultimo anno di liceo prima di accedere al college, questo in teoria, in realtà la sua (già non felicissima) situazione familiare viene completamente sconvolta dallo scriteriato comportamento del fratello maggiore che ,fra le altre cose, si lascia ingenuamente coinvolgere in una truffa.
Come risultato Miyuki, oltre a doversi preoccupare di crescere e mantenere i tre fratellini minori, si trova costretta a rispondere di un macroscopico debito che il fratello (fuggiasco latitante) ha contratto con la Yakuza. La soluzione proposta dagli esattori della mafia locale per far fronte al pesante onere pecuniario è la prostituzione; ma Miyuki, ragazza integerrima e caparbia, decide di percorrere un’altra via che le consenta ugualmente di risolvere il suo problema senza intaccare la sua moralità, diventare una campionessa di tennis.
Questa decisione sembrerebbe per chiunque completamente avulsa dalla realtà e dalla logica se non fosse per un piccolo particolare, Miyuki è una potenziale campionessa nata, uno sfolgorante talento naturale del tennis, un diamante grezzo della racchetta che altro non attende se non di essere plasmato per raggiungere le più alte vette della disciplina.
In che modo una nullatenente sconosciuta come lei potrà riuscire nell’intento? Ovviamente attraverso una serie di traversie e incredibili incontri, sventure e antagonismi non propriamente sportivi, malasorte e loschi individui dai sinistri propositi, ma soprattutto grazie alla sua incrollabile tenacia e semplicità.
L’aspetto più interessante di questo manga non è la trama, fondamentalmente abbastanza semplice rispetto ai più intricati e complessi Monster o 20th Century Boys, ma la prospettiva umoristica che vena molte situazioni, la caratterizzazione divertente e stereotipata di tanti personaggi, la descrizione grottesca ed enfatizzata di molte ambientazioni e delle personalità dei protagonisti secondari che diventano ben presto veri e propri caratteristi capaci di dare sfumature intriganti e comiche. Uno fra tutti l’allenatore alcolizzato e imbroglione che si occupa della preparazione atletica di Miyuki in modo decisamente poco ortodosso e ai limiti della molestia sessuale, vera perla della caratterizzazione come macchietta del molestatore intrigante che tanto spesso si ritrova nei manga giapponesi.
Anche se apparentemente Happy! può mostrare similitudini con il genere shojo in realtà l’aspetto sentimentale è palesemente marginale, i temi trattati da Urasawa(prostituzione, mafia, mobbing sportivo, pregiudizi sociali, omosessualità e un certo voyeurismo molto giapponese) sono tanto duri quanto gestiti in modo intelligente grazie all’abile strumento dell’ironia e del paradosso che consentono al racconto di dipanarsi in modo piacevole e divertente senza mai cadere nell’eccesso né perdere la sua componente di umoristica levità.
Alla base di tutto lo sport, il tennis nello specifico caso, come strumento di riscatto e riabilitazione da tutte le sofferenze e ingiustizie della vita; lo sport come disciplina che insegna ed educa per Miyuki, come palcoscenico di semplice affermazione sociale per la sua antagonista, la ricca idol Ryugasaki Choco.
La protagonista di Happy! racchiude in se alcuni tratti che personalmente mi ricordano quelli di un’altra famosa figura di spicco dei manga di Urasawa, il dottor Tenma (personaggio principale di Monster). Non è la solita eroina vincente e un po’ ribelle che s’incontra spesso in questo genere di manga, è semplice e per certi versi quasi ingenua, tuttavia estremamente responsabile e forte, tenace e perseverante nella sua disperata e solitaria lotta quotidiana, pronta a farsi carico di tutti i problemi che ingiustamente la affliggono senza mai pensare di sfuggire alle proprie responsabilità.
La domanda che Uraswa pone in questo manga si può semplicemente esprimere in questi termini: è possibile essere felici quando il tuo mondo implode inaspettatamente, quando il nido sicuro della famiglia si disintegra a causa di crudeli giochi della sorte, quando si è improvvisamente costretti a diventare adulti anzitempo, a crescere da soli tre bambini piccoli, ad abbandonare la scuola, a perdere i propri privilegi economici e sociali finendo in povertà, vessati dalla yakuza per debiti non tuoi, ad essere accusati ingiustamente di ogni sorta di bassezza e denigrati per pura gelosia??? Delineata in tal modo la prospettiva può apparire realmente drammatica ma la risposta è racchiusa fra le pagine di Happy!, se a vostra volta desiderato conoscerla avete una sola cosa da fare!
dadan jack 7 Dicembre 2010 il 13:53
E’ l’unico manga rilevante di Urasawa che non ho ancora avuto il piacere di leggere, oltre a Master Keaton.
marilla00 7 Dicembre 2010 il 16:05
E infatti ho scritto l’approfondimento su questo proprio dopo il nostro confronto , anche perch� Master Keaton � introvabile!!
lazzapeppers 7 Dicembre 2010 il 22:52
io ho comprato i primi due numeri :D…ora basta aver tempo per leggerli -_-
marilla00 8 Dicembre 2010 il 14:27
Si, ci vuole tempo, i volumi sono piuttosto corposi dal momento che la Planet ha scelto la versione a 15 uscite e non quella a 23.