Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare di Greenpeace Italia e imbarcata sulla Rainbow Warrior, ancorata a largo di Fukushima, riferisce i risultati delle ricerche scientifiche intraprese da Greenpeace per misurare i livelli di inquinamento nei fondali marini a largo della centrale nucleare più colpita dal sisma e dallo tsunami.
L’attivista, ormai tornata in Italia, riferisce di livelli di inquinamento radioattivo 50 volte superiori alla soglia massima consentita. In alghe, molluschi e pesci sono state trovate tracce preoccupanti di cesio e di iodio radioattivo. Dato allarmante è l’elevata presenza di iodio radioattivo nelle alghe, alimento fondamentale nella dieta giapponese. Un popolo in cui le alghe fanno da condimento in numerosi piatti tipici dovrebbe preoccuparsi moltissimo per i dati raccolti. Il governo invece non ha affrontato la raccolta delle alghe con la dovuta accortezza, per ora. La raccolta delle alghe infatti non è stata sospesa o interrotta, nonostante il grido d’allarme lanciato da Greenpeace.
Le quantità di radiazioni misurate nei pesci e nei molluschi sono risultate superiori ai limiti consentiti dalla legge. Ma il governo, invece che fermare la pesca, ha innalzato i livelli massimi di tolleranza alle radiazioni. Il limite annuale di radiazioni è stato aumentato a 20 millisievert, anche per i bambini. Comportamento questo, che definire irresponsabile è poco. Capisco la necessità di mantenere vivo il mercato economico, ma non si scherza sulla salute della gente, soprattutto del proprio popolo. E la contaminazione non pare si stia fermando ai molluschi e ai pesci più piccoli. Difatti, le radiazioni stanno contaminando anche gli esseri viventi più grandi e complicati. La contaminazione potrebbe arrivare anche all’uomo e più velocemente di quanto sembra. I pescatori che vivono e lavorano nelle zone contaminate, anche se non dovessero più mangiare il pesce contaminato, maneggiando le reti potrebbero rischiare di contrarre malattie da radiazioni per colpa del sedimento radioattivo depositatosi in fondo al mare. Nonostante i tecnici della centrale nucleare dicano che la contaminazione marina si disperderà al più presto, cosa altamente improbabile, i livelli di radiazioni delle acque e degli animali marini continuano a crescere. Giorgia Monti riferisce che la popolazione che vive grazie al mare è a rischio e dovrà essere degnamente informata sui rischi che corre. Cosa che il governo giapponese non sembra intenzionato a fare. La sua politica a quanto pare è e sarà sempre quella di non informare pienamente i cittadini, per non rischiare un crollo economico. Atteggiamento comprensibile, ma decisamente rischioso.
Greenpeace continua a lavorare per un’informazione libera e per questa nostra terra malata. Grazie Greenpeace!
[fonte – Greenpeace]
Cherubino 25 Giugno 2011 il 20:10
Leggo nell’articolo:
“Nonostante i tecnici della centrale nucleare dicano che la contaminazione marina si disperder� al pi� presto, cosa altamente improbabile, … ”
Perch� altamente improbabile?
Da dove hai preso questa informazione?
O � una tua idea?
Ch
tappoxxl 25 Giugno 2011 il 20:33
� altamente improbabile perch� la zona di Fukushima non � stata bonificata…le radiazioni piano piano scemeranno, ma ci vorranno anni…
pagliaccio 25 Giugno 2011 il 21:32
gli animali sono aggregatori di inquinanti. per questo la radiazione difficilmente si disperder�
Cherubino 26 Giugno 2011 il 13:21
E le correnti?
E le migrazioni di animali?
tappoxxl 26 Giugno 2011 il 16:03
contribuiranno a disperdere le radiazioni in tutto il mondo…ecco perch� i tecnici di fukushima hanno detto quelle cose…ma comunque le radiazioni non spariscono nel nulla dal giorno alla notte…ci impiegano anni ed anni…
NicoGuitar-san 26 Giugno 2011 il 21:28
esatto…il cesio radioattivo in particolare ha un tempo di dimezzamento di circa 30 anni…significa che tra 30 anni met� del cesio fuoriuscito da fukushima sar� ancora in circolazione, cos� come ancora oggi met� degli atomi radioattivi dispersi vicino Chernobyl continuano ad impregnarne i terreni…disperdendosi si diluiscono, ma di fatto continuano ad esistere, risalendo la catena alimentare fino agli essere viventi pi� grandi, dove si accumuleranno in grandi quantit�…