Takao Saito è uno storico autore di manga e geika. Conquista la fama internazionale proprio grazie a Golgo 13, il più longevo manga nella storia del fumetto giapponese: la serie continua ininterrotta dal gennaio del 1969.
Con queste parole, presenti sulla seconda di copertina, sono stato accolto nel mondo di Golgo 13. Un mondo vasto, che conta all’attivo poco più di 160 volumi. Il più vasto, come ci dice la nota sopra riportata. Potete quindi capire con quale tipo di perplessità mi avvicinassi alla lettura dell’opera non sapendone nulla. Soprattutto perchè mi trovavo davanti solo tre volumi su 160 … e i conti non mi tornavano.
Ma vediamo di cominciare dall’inizio.
La casa editrice J-Pop ha permesso a Komixjam di ricevere una copia cartacea del Box in tre volumi di Golgo 13, approdato nelle fumetterie da poco. Il sottoscritto ha ricevuto la copia presso il Salone Internazionale del Libro di Torino (tra l’altro, piccola parentesi, gran fiera. Non c’ero mai stato, davvero colossale.) e nei giorni seguenti mi sono messo sotto con la lettura dell’opera. Non è la prima volta ch’io compri, o riceva, opere di cui non so nulla in partenza e che inizio a scoprire aprendone la prima pagina. Ma leggendo l’introduzione del primo volume mi trovo davanti a questa frase: “Il maestro Takao Saito ha dunque deciso di raccogliere le 13 migliori storie del killer Duke Togo.“; e ciò mi ha fatto titubare un bel po’. Una raccolta specifica di racconti tratti da un’opera immensa, ecco cos’era questo box. (Ci avrei capito qualcosa!?) Ma, accantonate le mie preoccupazioni, mi son concentrato e ho divorato i tre volumi.
Già leggendo il primo volume si sono dissipati i miei dubbi, e mi affretto a dissipare pure i vostri. Non vi è trama. O meglio: non v’è una traccia narrativa superiore alle trame delle varie storie raccontate che possono occupare più capitoli. Come al solito suddivido la recensione in sezioni per snellire il tutto.
Trama – L’intera opera di Golgo 13 è incentrata su un meticcio giapponese che risponde al nome Duke Togo, e allo pseudonimo Golgo 13. Togo è un “professionista“. Un modo sottile per dire killer e terrorista su commisione. E’ il migliore in circolazione. E’ un uomo taciturno e dedito al suo lavoro. Poco o nulla si sa del suo passato, e questo proprio perchè era nelle intenzioni dell’autore non approfondire troppo il personaggio sotto quest’aspetto. Suppongo per lasciar così un alone di mistero ben marcato. Vi è da dire però che una delle poche storie, se non l’unica, a illuminarci sulle origini di Togo viene riportata nella raccolta. Ed è una di quelle che mi son piaciute maggiormente.Ma come sono strutturati i volumi? Beh, potrete immaginarlo. Vi sono 4 storie per volume, tranne l’ultimo che ne ospita 5, e ognuna di questi è suddivisa in capitoli. Alla fine di ogni storia è presente la data della prima pubblicazione della storia in questione. Nei vari racconti vengono narrati, ovviamente, i “lavori” su commisione che Togo svolge.
Quello che mi ha stupito, e che ho apprezzato moltissimo, è l’accuratezza delle storie. Sì è vero, ci sono dei filoni (l’autore ne indica 10 principali) a cui è possibile ricondurre le varie storie, ma ciò non porta a dire “sono tutte uguali”. Almeno per le 13 in questione, io faccio sempre riferimento a queste. Ogni dettaglio è ben ragionato e le informazioni che ci vengono fornite per la piena comprensione della storia sono precise ma non complesse. Ad esempio: uno dei racconti ha per scenario una centrale nucleare; e la spiegazione sul funzionamento del sistema di raffreddamento, centrale nella trama, è lineare e comprensibile per la maggioranza se non per la totalità dei lettori. Certo: il fatto che il protagonista non subisca un’evoluzione e l’assenza di una trama di fondo, ossia che permei il corso dei 163 volumi, portano con loro pro e contro evidenti.
Pro: una persona può accostarsi all’opera prendendo racconti “a caso” e, visto che non sono legati tra loro, non perdersi nulla.
Contro: un senso di aridità generale. Per carità, non sono qui per sminuire il valore dell’opera però leggere Golgo 13 mi dà al contempo soddisfazione (per i singoli racconti che sono come piccole perle) che insoddisfazione … come rimanere a bocca asciutta.
Questo genere di impianto narrativo è una sicura e ben definita scelta dell’autore, non dovuta a chissà che fantasmagorica inadeguatezza dell’autore nel saper realizzare un’opera completa. E’ quindi da comprendere, e apprezzare per quello che è. Tale costituzione del manga ha permesso, appunto, alla J-Pop di portare in Italia il suddetto box. Ossia: storie slegate, senza trama superiore a cui facciano riferimento, protagonista unico e numero di volumi limitati. Un ottimo affare, o compromesso che dir si voglia, per portare un titolo quasi leggendario, in Italia, quando importare l’intera opera sarebbe stato pari a fare seppuku.
Ultima nota per quanto riguarda la trama. Solo poche storie sono scritte dall’autore, ossia: l’autore si appoggia a una serie di sceneggiatori; a volte sono persone provenienti dal campo a cui fa riferimento la storia che scrivono. Quando i racconti sono, invece, sceneggiati dallo stesso Saito, questo si firma con lo pseudonimo di Goro Oki.
Stile – Non ho molto da dire al riguardo. Il fatto che sia stato pubblicato a iniziare dal ’69 dovrebbe già farvi capire a che disegni potrete trovarvi davanti. Quello che ormai sento in giro chiamare: vecchio stile. Equilibrio tra bianco e nero, una sorta di regolarità e di ordine nell’impostare le tavole e dettagli. Dettagli nel disegno ovunque.
Considerazioni conclusive – Allora veniamo al dunque. Come potrete aver intuito dall’andamento generale della recensione, e come confermerò nel punto successivo a questo: la raccolta, ve la consiglio caldamente. Sono delle belle storie d’azione/noir che possono ottimamente intrattenervi con trame interessanti e articolate. Lo stile di disegno è perfettamente in linea col genere, quindi ben godibile. In definitiva un lavoro di qulità che ‘sta bene sulla mensola di tutti.
Edizione J-Pop – Ora, l’edizione è qualcosa di davvero spettacolare. E non esagero. Sovraccoperta, rilegatura ottima e nessun errore in fase di lettering/editing (un solo piccolo refuso, ma nient’altro). Al termine del terzo volume potrete trovare anche una breve intervista all’autore che tratta proprio l’aspetto della sceneggiatura di Golgo 13 e approfondisce quanto ho già detto io in soldoni nella sezione “Trama”. La scatola del Box poi correda il tutto permettendo ai tre volumi di avere una sede semplice ma d’effetto. Il costo di ogni volume è sopra la media (7, 50 euro) ma ciò è giustificato dall’edizione e dal fatto che ogni volume è un “signor volume”, ossia ognuno si aggira sulle 300 pagine. Il Box intero costa 22,50 euro, quindi se è vostra intenzione comprare i 3 volumi di Golgo, tanto vale prendersi il Box con tanto di scatola, che fa la sua porca figura. Tanto il prezzo è uguale, no?
Ringrazio nuovamente la J-Pop per la possibilità che ha avuto Komixjam in generale, e io in quanto “rappresentante”.
Spero di tornare a scrivervi presto (se solo il Politecnico mi lasciasse tranquillo per un paio di giorni!!).
Nel frattempo … keep reading!!