Gin no Saji – Recensione [04 – 05]

di Kirisuto Commenta

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Dopo una settimana di pausa (che mi son preso io) torniamo con l’anime più all’aria aperta della stagione. Con due episodi che, al momento, sono al top tra tutti quelli visti finora. Oltre a recensire queste due puntate, faremo anche il punto della situazione. Infatti, come dice il buon Regola,  è intorno al quarto episodio che uno comincia a farsi un’idea della serie (che ovviamente poi può venir smentita nel finale, ma che di solito accompagna lo spettatore fino alla fine).

Ma iniziamo subito con l’episodio 4! Espressione del concetto: l’unione fa la forza. O la pizza. La vicenda di questa puntata, infatti, ruota tutta attorno alla pizza. Tutto inizia in una delle giornate dedicate a ripulire il campus dall’immondizia; essendo composto anche di campi, boschi, prati tra cui passano strade pubbliche è facile ritrovare spazzatura ovunque. Ad ogni studente è assegnata una superficie che dovrà risplendere a fine giornata. Hachiken sotto un cumulo di robaccia trova un vecchio forno a legna in mattoni. E’ un po’ malridotto però. Facendo un po’ di ricerche via internet, la sera, il nostro protagonista scopre che era un forno per realizzare pizza. A sentir nominare questo piatto viene l’acquolina in bocca. Come mai? Difficile gustarsi una pizza quando la zona della scuola è esclusa dall’area di distribuzione delle pizze d’asporto. Soprattutto quando nel perimetro della scuola l’unico campo a mancare è quello del cellulare. Hachiken sembra essere l’unico ad aver mangiato una pizza come si deve, non congelata. “Ma se la facessimo visto che abbiamo un forno?”

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Beppu: Ho sentito dire che in città la consegna avviene in massimo 30′.

E’ festa. Tutti s’entusiasmano e assegnano a Hachiken il compito di realizzarle. Perchè lui? Perchè è l’unico che sappia come debba essere una pizza buona. Rassegnatosi all’idea di accontentare gli amici, il nostro uomo comincia a studiarsi tutto il necessario per la realizzazione di una pizza su forno a legna. C’è da dire in primis che la scuola supporta i suoi studenti e i loro progetti con la materia prima prodotta proprio dalla scuola; quindi: verdure, carne, formaggi, farine, ma anche legna e mattoni. Infatti Hachiken mobiliterà metà studentato per portare a compimento quella promessa : dagli studenti specializzandi in ingegneria (che riparano il forno rotto), passando per gli specializzandi in forestale (che gli procurano la legna) fino ai docenti responsabili delle varie sezioni alimentari che gli permettono di fornirsi di quel che serve. In cambio di tutto questo ognuno si piglierà una pizza in cambio. Infatti da festicciola per qualche amico si trasforma in un mezzo festival con studenti, professori e anche preside. Tutti a gustarsi pizze di Hachiken.

Piccola nota finale: il docente che seguiva Hachiken nella sua scuola precedente s’è presentato all’istituto (su invito del preside) per verificare come procedano gli studi e rimane piacevolmente stupito nel vedere come il suo ex-studente se la passi bene, tra buoni amici e con una voglia di fare peculiare.

Con la puntata 5, la mia preferita finora, abbiamo una virata paranormale. Durante una cavalcata col club, Hachiken scorge un cerchio nel grano tra i campi dell’istituto. La sera, tornato in dormitorio, ne discute coi compagni e scopre che dalla barricata degli agricoltori i cerchi nel grano sono mal visti (riducono la produzione). In disparte Nishikawa riceve una telefonata che lo informa la prossima apparizione avverrà nell’Area 51 alle 21 di quella sera. Gli animi si infervorano e viene organizzata una spedizione. Una missione alquanto pericolosa vista la stretta sorveglianza della scuola che impedisce agli studenti di uscire dalle camere dopo le 20 e la stretta sorveglianza disposta lungo le strade da agenti e cani. Ma ciò non fermerà i nostri arditi che si lanciano in quest’impresa. Con la classica impostazione per cui tutti i membri del gruppo sono bloccati lungo la via e ad arrivare alla fine è solo il protagonista. Tralasciamo la “ricompensa” che si rivela essere una macchina agricola mastodontica e non un ufo. La più grande macchina agricola presente sul suolo giapponese, presente al momento con soli 2 esemplari.

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Studenti che tagliano l’angolo. Beccati.

Perchè questi due episodi risaltano nei confronti degli altri finora visti? Per il maggior risalto ai personaggi secondari. Hachiken a mio avviso è un po’ troppo complessato e le puntate incentrate su di lui risultano sempre un po’ sottotono. I suoi compagni di corso sono uno più peculiare dell’altro e in questa serie sono loro a dare “sapore” più del rapporto “problematico”  di Hachiken con le bizzarrie dell’Istituto. Una serie intelligente, con degli spunti divertenti ma che al momento trovo un po’ piatta. E’ interessante e la guardo volentieri ogni settimana, ma non provo lo stesso trasporto che ho guardando Servant x Service, ad esempio. Altro slice of life. Ginno deve ancora trovare quella spintarella che la faccia diventare una serie coi fiocchi, visto che le potenzialità ci sono eccome.

Alla prossima settimana!

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