Paolo Soldano è un giornalista-pubblicista che scrive e lavora in Giappone. Ha lavorato dapprima come insegnate di italiano in una scuola di Osaka. Dopo il fallimento di quest’ultima, ha ricominciato a lavorare come giornalista a Tokyo. Gestisce un blog dove scrive di quel fantastico mondo che è il Giappone. Anche lui si sta muovendo per aiutare il popolo giapponese che lo ha calorosamente accolto. Ha difatti scritto un libro, “Giapponesi si nasce”, ricco di aneddoti e storielle sulla vita quotidiana del Giappone. Il libro parla soprattutto della sua vita appena arrivato in Giappone e degli impatti che questo paese ha avuto su un viaggiatore italiano. Per un anno a partire dalla data di pubblicazione del libro, e cioè dal 20 marzo, l’autore, d’accordo con la casa editrice, ha deciso che verrà devoluto un euro, per ogni copia venduta, a sostegno della Nippon Foundation. In questo libro viene raccontato il viaggio continuo tra Osaka e Tokyo. È un libro in cui non si cerca di capire le strane abitudini del popolo del Sol Levante. Queste abitudini vengono semplicemente raccontate per quello che sono. L’autore racconta di come siano vere le voci sui ladri di mutandine e di chi vuole una legge per permettere il matrimonio tra persone reali e personaggi dei manga/anime. In un’intervista, lo scrittore ha paragonato la sua penna ad una macchina fotografica. Infatti Soldano è abile nel raccontare una cultura per noi aliena, con occhio distaccato, neutrale, senza correre il rischio di giudicare. Il giudizio lo lascia ai lettori, invitandoli a conoscere un paese tanto bello. Nel libro è stato inserito un compendio sulle tante frasi sgrammaticate dette dai suoi studenti di italiano. Un compendio molto divertente in cui frasi come, “Ogni mattina devo alzare il mio cane e prendere il bagno” o “Di solito mangio i pacchi”, fanno capire al lettore quanto sia complicato per i giapponesi imparare la nostra lingua, ma anche il duro sforzo che fanno per conoscere il nostro popolo, proprio come noi facciamo ogni giorno con la loro cultura.
Secondo il parere di Junji Tsuchiya, professore di Sociologia all’università Waseda di Tokyo: ”questo libro non è un’autobiografia né un’opera di fantasia: è narrativa vera, più vera del vero. Con tocchi rapidi e un suo brio leggero, vengono raccontati la normalità ed i vizi capitali nascosti nella vita quotidiana del Giappone: il modo di vivere postmoderno del Sol Levante, visto dal buco della serratura“ .
[fonte – Nippolandia]
NicoGuitar-san 1 Maggio 2011 il 01:44
Sarebbe interessante poter leggere un libro simile, mi ha incuriosito XD
MrXCrash 1 Maggio 2011 il 06:54
Devo dire che la presentazione mi ha proprio incuriosito….penso che lo legger�….