Il Giappone invia una nave pattuglia in Antartide per la caccia alle balene

Sono anni ormai che organizzazioni benefiche come Greenpeace e la Sea Sheperd Conservation Society, fanno guerra alle flotte di baleniere giapponesi. Con mezzi più o meno potenti riescono ogni anno a salvare la vita a molte balene, ma non a tutte quelle che vengono cacciate dalle navi nipponiche. Anche quest’anno si preannuncia una stagione di battaglie a colpi di idranti e bombe puzzolenti, le uniche armi che possono infastidire i pescatori giapponesi senza provocargli ferite o lesioni gravi.

Il governo giapponese, anche quest’anno, nonostante le critiche ricevute da tutto il mondo, ha deciso di inviare le sue navi nel santuario delle balene in Antartide. Il governo ha deciso anche di dotare la flotta di una nave pattuglia che riesca a garantire una maggiore sicurezza per i pescatori. In pratica hanno mandato una nave ad occuparsi solo ed esclusivamente delle imbarcazioni di Greenpeace e di Sea Sheperd. Il Ministro della Pesca, Michihiko Kano, ha dichiarato: “Sarà rafforzata nelle acque dell’Antartico la sicurezza delle baleniere perché abbiamo intenzione di far valere il pensiero del nostro Paese. La ricerca, in altri termini, è del tutto indispensabile per riavviare in futuro la caccia commerciale”. Parole dure che dimostrano le intenzioni del Giappone di riaprire definitivamente un mercato basato sulla carne di balena.

Il ministero conta di far partire la flotta per novembre. Sicuramente si tirerà contro l’ira degli animalisti e le imbarcazioni di Sea Sheperd che saranno già lì ad aspettarli.

Intanto, il capitano della Sea Sheperd, Paul Watson, ha dichiarato: “Questo è un insulto a tutte le nazioni contrarie alla caccia alle balene che hanno contribuito in maniera tanto generosa ad aiutare le vittime dello tsunami e del terremoto. Hanno accettato gli aiuti esteri per aiutare le vittime di questa tragedia e ora stanno spostando i fondi per perpetuare questo massacro osceno e illegale di balene indifese all’interno del Santuario delle Balene dell’Oceano del Sud. Adesso sembra che siano semplicemente ossessionati dal voler uccidere balene, non per necessità, non a scopo di lucro, ma perché credono di avere il diritto di fare ciò che vogliono e uccidere tutto ciò che vogliono in un santuario internazionale per le balene, solo per il gusto di difendere il loro “onore” fuori luogo. E’ una vergogna e uno schiaffo in faccia a tutti coloro che si sono fatti avanti per aiutarli nel momento del bisogno.”

Il capitano Paul Watson, con parole molto dure, fa emergere tutta la sua rabbia e il suo sdegno per un tipo di caccia che rischia di far sparire dai nostri oceani animali importantissimi per la catena alimentare. E continua dicendo: “Dovranno ucciderci per impedirci di intervenire ancora una volta. I giapponesi sono pronti a prendere delle vite umane per difendere questo massacro orribilmente crudele e illegale di specie protette e a rischio estinzione? Se è così, la mia risposta al governo giapponese è “hoka hey” (il modo Lakota per dire “è un buon giorno per morire”), e affronteremo qualsiasi rischio per la nostra vita che sarà necessario per fermare questa invasione di avidità arrogante in quello che è un santuario per le balene.”

Per quanto mi riguarda, seguirò lo svolgersi della faccenda il più possibile. Avrete aggiornamenti continui(sempre che arrivino in Italia)sulla situazione in corso.

 

[fonte – Ansa e SeaSheperd.it]