Giappone: si conclude in anticipo la caccia alle balene

di tappoxxl 16

 

Anche quest’anno, la flotta giapponese si è dovuta ritirare in anticipo dai mari antartici rispetto al suo programma iniziale. Come al solito, c’è lo zampino di Sea Shepherd, l’organizzazione di volontari che ogni anno scende in campo contro le navi arpionatrici giapponesi. La loro è una vera e propria guerra, fatta di manovre brusche, lanci di bombe puzzolenti, inondazioni con gli idranti e accecamenti con i laser.

Da alcuni anni ormai, la flotta di Sea Shepherd riesce ad evitare l’uccisione di molte balene. E grazie al loro aiuto, questi splendidi animali vivono più a lungo. A dispetto della nave giapponese Nisshin Maru, la nave della flotta incaricata di prelevare e lavorare le balene pescate, anche quest’anno, quei pazzi di Sea Shepherd, sono riusciti a mandarli a casa prima del tempo e con un bottino meno cospicuo.

L’operazione di quest’anno si chiamava “Divine Wind”, vento divino, e ha visto impegnate nelle azioni di sabotaggio due navi volontarie, la Bob Barker, capitanata dallo svedese Peter Hammarstedt e la Steve Irwin, che però non ha potuto partecipare alla “battaglia finale” perché aveva quasi esaurito il carburante, così è dovuta rientrare in porto. Ma a quanto pare, non c’è stato bisogno di lei, perché Peter Hammarstedt e la sua Bob Barker, sono riusciti a far desistere dopo giorni di attacchi, le navi giapponesi. In un vero e proprio scontro navale, come vedrete dal video che vi metterò più in basso, le navi hanno compiuto manovre pericolose, ai limiti dello speronamento e si sono affrontate con lancio di fumogeni e luci accecanti.

 Per questa stagione sono state fatte ben 17000 miglia di inseguimento che hanno lasciato alle navi giapponesi poco tempo materiale per uccidere le balene. Difatti quest’anno, Sea Shepherd con le sue azioni, è riuscita a salvare 768 balene sulle 1045 che erano nelle previsioni di cattura giapponesi.

Con solo il 30% di prede catturate, la flotta giapponese ha deciso di ritirarsi perché ormai i costi erano diventati troppo elevati a causa delle azioni di Sea Shepherd. E questa organizzazione punta proprio su questo: con i loro disturbi, fanno sì che il business legato alla caccia ai cetacei antartici, fallisca. Oltre ad essere la vittoria di pochi uomini contro una ben fornita flotta, quella di quest’anno è anche l’ennesima vittoria di chi vive con budget ben più ridotti rispetto alle sovvenzioni governative giapponesi. Una specie di rivincita del bene contro il male in tutti i sensi. Sono contento per questo e aspetto con ansia la prossima stagione di pesca, che inizierà il dicembre prossimo, e dove la Sea Shepherd ha già annunciato che sarà presente con 4 navi, 2 elicotteri, 4 droni e 120 volontari, nell’operazione “Cetacean Justice”.

Ovviamente, il mio desiderio sarebbe di non vedere più navi giapponesi nell’antartico, ma credo che questa tradizione sarà dura da estirpare alla cultura giapponese. Voi che ne pensate?

[youtube SV666iEgvKE]

[fonte – Geapress]

Commenti (16)

  1. wow una bave laser :O

    “alabarde spaziali!!”

    1. una bave laser!!…ahahahahha…cmq quel laser credo sia molto potente, a giudicare dalla foto sembra 100 volte pi� grande di quelli che si vedono allo stadio!

  2. Bastardi, forse gli ci vorrebbe un altro tsunami…

    1. no, questo no, perch� in fondo molti giapponesi non se ne fanno nulla della carne di balena, per� forse gli ci vorrebbero pi� sanzioni internazionali…

    2. ti hanno mai detto che � meglio star zitti e passare per idioti piuttosto che aprir bocca e togliere ogni dubbio…?

    3. Certi commenti sarebbe meglio se tu li tenessi per te, piuttosto che sembrare un emerito stupido che apre bocca per sparare sentenze inutili, non ti pare?

      1. Non � nemmeno il caso di commentare certe “insulsit�”.

      2. Prima di dire stronzate, lo sai che con gli aiuti umanitari per lo tsunami ci hanno pagato le baleniere?

        solo perchp ti piacciono i manga, non vuol dire che siano brava gente 😉

      3. Ciccio, modera i toni!

      4. Solo perch� siamo in un paese in cui si pu� essere liberi di dire tutto non vuol dire che dobbiamo insultare l’intelligenza propria e altrui con certi commenti.

        Rimaniamo nei toni civili tutti per cortesia, ogni popolo ha le sue colpe e le sue disgrazie, completamente indipendenti le une dalle altre in questo caso.

  3. tifo per i Sea Shepherd 😀 grazie per l’articolo!

  4. Non si vede spesso la volont� di pochi vincere sull’avidit� di molti.
    Il “povero popolo” giapponese non centra nulla con la caccia alle balene visto che ormai esistono surrogati identici a quelli “naturali” ricavabili dal grasso di balena, certo � che ci sono tradizioni dure a morire anche nei popoli pi� avanzati.
    Vogliamo parlare del macello di agnellini, capretti e maialini da latte in Italia solo perch� a Pasqua e Natale � tradizione? Vogliamo parlare del Foie Grass franco-italiano, ovvero fegato di anatra fatto letteralmente esplodere nell’anatra ancora viva ingozzandola a morte?
    Insomma, ritengo che queste tristi tradizioni siano ormai anacronistiche e che sia ora di smetterla, per tutti.

    1. mah, l’uso alimentare degli animali da allevamento alla caccia di una specie a rischio di estinzione � un tantino fuori luogo…

      1. hemmm, mi son perso la parola “confrontare”

      2. la penso allo stesso modo…nonostante tu ti sia perso la parola confrontare :biggrin:

        balene contro polli o maiali, il paragone non regge…le balene non vengono allevate, le balene vivono libere e secondo i loro ritmi, in questo caso, la caccia � un fattore che interferisce con il loro sviluppo…maiali e abbacchi vengono allevati per essere mangiati da secoli ormai, la morale sulla pancetta e le costarelle non credo si possa fare :biggrin: :tongue:

      3. Intendevo fare un paragone morale poich� secondo me non � mai accettabile la distruzione di specie intere, infatti le mucche “selvatiche” non esistono pi�, in un modo o nell’altro � una specie estinta.
        Sul fatto pratico volevo sottolineare che “esistono regole e convenzioni internazionali che non sono rispettate”, infatti ufficialmente i giapponesi cacciano le balene “per scopi scientifici” (ovviamente non � cos�) cos� come l’alimentazione forzata � ufficialmente illegare, praticamente no.
        Allora facciamo altri esempi pi� connessi: paradossalmente le megattere che cacciano i Giapponesi non sono a rischio “grave” mentre la balenottera azzurra e quella comune lo sono bench� la loro caccia sia totalmente proibita dagli anni ’70 e non si pratichi pi�; la causa sono inquinamento chimico e sonoro (trasmettitori di sottomarini, petroliere e quant’altro) e pesca non sostenibile (di gamberi ecc)..
        Quindi parlare semplicemente di “caccia alle Balene” come male universale ormai non ha pi� senso visto che ci sono paesi (tra cui l’Italia) che contribuiscono a “sterm�nii” legali ma ben pi� devastanti..

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