Oggi è sabato, siamo in pieno weekend, e cosa c’è di meglio che andare al cinema? (immagino che in questo momento molti di voi mi staranno facendo l’elenco delle cose da poter fare… vi capisco, ma in qualche modo dovevo pur introdurre il tutto no? … scherzo)
Io al cinema, a dire il vero, il fine settimana non ci vado quasi mai, un po’ per il prezzo (infrasettimanalmente ci sono delle promozioni che permettono di non sentire troppo il “peso” del biglietto) e un po’ perché, come molti altri, mi attacco allo sport in tutte le sue forme; questa settima, però ho fatto un’eccezione e sono andato di venerdì al cinema, ci sono andato sia per me che per voi, in veste di blogger di Komixjam, il motivo è presto detto: ieri usciva nelle sale italiane “Ghost Rider”.
Prima di parlarvi del film vorrei fare una piccola premessa: non è mia intenzione fare un articolo di spoiler, ma, inevitabilmente qualcosa rischia di venire fuori, quindi, se avete paura dell’effetto “SPOILER” vi consiglio di fermarvi qui; un’altra cosa che volevo dirvi è che vi parlerò della mia esperienza, il che potrebbe essere un po’ di parte, cercherò, comunque, di rimanere il più oggettivo possibile.
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER
Inizio col dirvi che, per evitare il trambusto e per portarvi una recensione abbastanza celere, sono andato al primo spettacolo, quello delle 17.30 in cui, come mi aspettavo, eravamo davvero pochi… in 7 per la precisione (ah… che dolce quiete).
Aspettavo questo film da un po’ di tempo, avevo scritto della sua preparazione e letto numerose notizie al riguardo, quindi avevo già una certa idea di cosa potevo trovarmi di fronte. Siamo sinceri: vista la prima pellicola del Rider, l’ipotesi più plausibile era che il suo sequel fosse decisamente migliore; perciò armato di occhiali 3d (appositamente portati da casa per evitare inutili doppioni), ero pronto ad affrontare i 95 minuti di pellicola.
L’avvio sembra buono, interessanti le scelte fatte dagli autori, un intro che non fa affatto male al film e che permette una certa comprensione anche a chi, come la coppia seduta dietro di me, non ha visto il primo film. Diciamo che, già dalle prime scene, lo zampino di Mark Neveldine e Brian Taylor si fa notare. Il duo di registi / sceneggiatori, famosi anche per i due film di Crank, hanno un forte impatto sulla pellicola, e la cosa sarà man mano più evidente.
Essendo un film in 3D è normale aspettarsi delle scene “emozionanti” e queste, come previsto, non tardano ad arrivare tanto che, nei primi minuti, possiamo già avere un assaggio degli effetti speciali. Il risultato è buono, certo niente di sconvolgente (non aspettatevi di rimanere sorpresi come per Avatar…) però classificabile come: “passabile”.
La storia entra subito nel vivo e, finalmente, dopo una decina di minuti (o poco più) fa la sua comparsa Johnny Blaze sotto le spoglie del Ghost Rider. Che dire… il rider di questo film anche al primo impatto risulta meglio del film precedente. Fiamme, pazzia, modi di fare… per dirlo in modo più semplice: è più “cool” che mai.
Il problema del film nasce proprio in questo momento, ce l’avranno fatta gli sceneggiatori a scrivere una trama che mantenga viva la curiosità del pubblico fino alla fine? Questa è la domanda che mi sono fatto, anche se in modo più diretto (del tipo: fra quanto mi pentirò di essere venuto qui?).
Prima di darvi la risposta a questa domanda vorrei sottolineare come Nicolas “mono-espressione” Cage (nonostante il soprannome che gli do, rimane un attore che mi piace molto), sia “pesantemente” invecchiato in confronto all’altro film e la cosa, purtroppo per gli amanti del fumetto, è una grossa pecca; un Johnny Blaze così ha molto meno fascino di quello fumettistico, però bisogna accontentarsi, ormai la frittata è stata fatta. Nonostante tutto, Cage, fa il suo lavoro a dovere e cerca di donare al personaggio quel qualcosa che mancava nell’altro film. Idris Elba fa la sua parte in maniera impeccabile, forse il problema sta più nell’importanza data al personaggio che non a lui; se il suo personaggio avesse avuto un tono maggiore nel film, forse ne avrebbe giovato tutta la pellicola. Elba a parte, sento di dover spendere due parole per la nostra Violante Placido, che si trova a fare niente meno che “la ragazza madre del diavolo”, un ruolo che, forse in un altro film, le avrebbe donato maggior risalto, ciononostante esegue “i compiti” senza eccessi positivi o negativi.
Tornando alla domanda precedente, la risposta è: purtroppo no! “Purtroppo no” perché per quanto il Rider possa essere carismatico, come personaggio, quello che gli gira attorno e poco o niente. Se facessimo un confronto con il primo film, Spirito di Vendetta vincerebbe di certo, ma la vittoria sarebbe avvenuta confrontando due film da 6 politico. So che può sembrare una bocciatura pesante, però ci tengo a spiegarvi perché la vedo in questo modo.
Mi sono trovato a vedere l’orologio più volte durante il film, non per sapere quanto ancora dovevo aspettare prima che finisse, ma per capire se c’era tempo per “ingranare” o meno. Avete presente quei film in cui tutto sembra piatto, tranne qualche sporadica scena che vi fa riprendere dal torpore? Ecco questo è Ghost Rider – Spirito di vendetta, un film che fa degli effetti speciali i suoi punti di forza (se dovessi dare un voto alle immagini penso che un 7.5 sarebbe più che giusto), ma che delude abbastanza dal punto di vista della sceneggiatura (voto 5–).
Se da una parte sono stato piacevolmente sorpreso dal “comics style” con cui il film è stato girato, dall’altro mi sono sentito deluso dalla pochezza della sceneggiatura, tutto troppo prevedibile, e troppi tempi morti che poco si addicono al Rider. Di sicuro la vicinanza al mondo dei comics si sente, e questo è da ammirare, ma, come tutti sappiamo, non bastano i disegni per fare un buon fumetto, anche la storia è importante.
Davvero un peccato questo carenza, perché l’impostazione dei due registi, con una sceneggiatura di maggior spessore, avrebbe davvero ridato lustro al Ghost Rider…
columbus 1 Aprile 2012 il 14:29
� un film che fa letteralmente cagare!