Rieccomi a recensire un’altra opera del Manga Project.
Questa improvvisa pausa del sondaggio dovuto a cause di forza maggiore non deve scoraggiare gli aspiranti mangaka ed i recensori/votanti delle opere, anzi dovrebbe spronarli a contribuire sempre di più, con costanza ed impegno.
Ultima nota riguarda questo articolo, se non doveste vederlo completo o tagliato evidentemente di alcune parti di testo, non temete perché non sono problemi che possiamo controllare al momento.
Oltre a questo ricordo che sempre con la massima ironia e il massimo rispetto, non sono un critico di opere a fumetti e quindi ogni mia impressione o giudizio è da prendere con le pinze lunghe mezzo metro.Oggi recensirò la prima opera di Mukuro ossia Gakko/Hakai che altro non è che il nome di una scuola al quale il protagonista Mashima Mazurashi viene iscritto ad inizio di questa scuola.
I tipici complessi adolescenziali (la ricerca di belle ragazze) si scontreranno presto con le tipiche caratteristiche delle scuole giapponesi (terreni di scontri per giovani combattenti), il tutto sarà però portati in una dimensione chiamata B-World nel quale diverse scuole di preparazione di guerrieri si sfidano in un enorme torneo di combattimento in cui partecipano oltre agli umani anche gli Kyutatakau, gli esseri residenti nel B-World.
La storia di base si presenta come un tipico shonen nel quale il protagonista viene gettato nelle basi del combattimento e con l’aiuto di alleati e nemici, matura esperienza e potenza fino al tanto agognato e distruttivo scontro finale.
E purtroppo per me personalmente, il tutto assume una piattezza tale che si imbarazzerebbe perfino Paperino nei suoi cartoon degli anni ’40.
Senza offesa per Mukuro e per chiunque si voglia gettare in questo contesto ma, simili basi narrative mi danno l’idea di essere state sfruttate troppo e in modi piuttosto rudi (alla pari di una violenza fisica, se intendiamo questi esempi), e se da un lato il voler usare basi già ben utilizzate può rendere bene una storia dall’altro secondo me una buona fetta di pubblico può storcere il naso dinanzi all’ennesimo rimaneggiamento.
In questa storia Mukuro getta le basi anche del combattimento del b-world che attinge a pieno ai combattimenti degli anime dei Pokemon e dei Digimon ossia l’utilizzo di un mostriciattolo (o alterego) che combatta al posto del protagonista vero e proprio che tuttavia risentirà al pari del duellante, i colpi inflitti dall’avversario.
Un espediente simile anche se diverso nella tecnica è stato fatto anche per Yu-Gi-Oh con risultati che definirei imbarazzanti (ma che sicuramente hanno giovato all’industria del merchandising Bandai), insomma lo trovo piuttosto ripetitivo anche in questo caso.
Al di là della storia e delle basi che si utilizzano in essa, Gakko/Hakai dimostra soprattutto per il fatto che è un primo capitolo delle lacune a livello tecnico: due in particolare mi sento di esprimerle con serenità, convinto che Mukuro capisca che il mio consiglio serva al semplice fatto di maturare a livello artistico.
Fondali e Profondità – In molte vignette il personaggio o gli elementi presenti in scena stonano MOLTO con i fondali e l’orientamento visivo, viene spesso a crearsi un fastidioso “appiattimento” e sembra che il personaggio e gli elementi di contorno disegnati successivamente all’ambiente intorno, siano “incollati” come figurine su di un album. Manca quasi del tutto la tridimensionalità delle case o degli oggetti che sono fisicamente tridimensionali (alberi, e montagne in primis) questo porta ad aumentare ancora di più il senso di appiccicoso del manga.
I dialoghi – Personalmente non ho mai apprezzato i Deus Ex Machina, cioè quelle entità che arrivate ad un certo punto della storia, spiegano tutto e anche di più, svelando molti retroscena o addirittura chiudendo molti dubbi in poche sequenze. Il personaggio di Yujo è un Deus Ex Machina e in pochi primi piani svela vita, morte e miracoli del combattimento e della storia, non lasciando MAI nulla all’immaginazione e rendendo di fatto inutile il processo di apprendimento del protagonista. Peraltro consiglio a Mukuro per i suoi capitoli successivi di evitare tassativamente i dialoghi chilometrici in una vignetta, la pagina 09 è forse la pagina più interminabile di un manga che ho mai letto e costringe il lettore, a mio parere, ad una lunga lettura frustrante. Occorre aumentare il numero di vignette spezzando il più possibile un simile dialogo o se la storyline lo permette, lasciare qualche dettaglio a future discussioni.
Non mi sono mai sentito a mio agio nel dare voti ma ci tengo a far capire che Mukuro può dare molto per il project se affina questi elementi che ho descritto, assegno un 5 come votazione globale al manga aggiungendo che è un 5 dato sulla fiducia che molti elementi che qui mi hanno davvero “fatto storcere il naso” vengano risolti alla prossima scadenza.
Che il project sia ripartito o meno, trovate Gakko/Hakai e gli altri manga in concorso a questa pagina assieme al form per la votazione.
Jacopo 26 Gennaio 2012 il 16:57
A me oltre alle opere gi� elencate da Manuel, ricorda molto (forse anche perch� l’autore � Mukuro) KatekyoHitman Reborn.
Mukuro 31 Gennaio 2012 il 11:02
Ho visto solo ora la recensione Xd ke stupido che sono,…comunque apprezzo i tuoi commenti e consigli, infato so e hoancora tanto da imparare e ogni volta mi impegner� di pi� per migliorare:)