Fukushima, radioattività record, pericolo per gli studenti

di tappoxxl Commenta


 

Quando si parla di radiazioni, bisogna andarci sempre molto cauti. Non è facile contrastare una catastrofe nucleare di simile portata e non è facile compiere delle scelte decise. Il governo giapponese ha cambiato da pochi giorni guida ed è difficile immaginare che ci saranno delle svolte nella politica fin qui messa in atto dall’ex-primo ministro.

La situazione è grave: i livelli di radiazioni misurati da un team di esperti riconducibili a Greenpeace hanno rilevato dati allarmanti. Sono stati presi campioni da una scuola superiore, da un asilo e da un centro per l’infanzia a Fukushima. I risultati dimostrano che le radiazioni, nonostante l’opera di bonifica messa in atto dal governo centrale, non sono diminuite. I livelli registrati sono 15 volte superiori a qualsiasi standard di sicurezza internazionale. Sono stati trovati 1,5 Micro Sievert in un’ora a un metro di profondità nel terreno di una scuola precedentemente bonificata e ben 2 Micro Sievert l’ora in un parco cittadino. Ma le scuole, nell’area di Fukushima, riapriranno il primo settembre. L’unica soluzione possibile, dicono gli esperti di Greenpeace, è di posticipare il rientro nelle classi, ma, soprattutto, trasferire i ragazzi lontano dalle zone radioattive, perché i giovani rischiano, ben più degli adulti, di ammalarsi a causa dell’esposizione prolungata ad elementi radioattivi. I ricercatori di Greenpeace hanno rilevato inoltre che, dove è stata compiuta e si sta compiendo tutt’ora, una dura bonifica del terreno, i livelli di radiazioni sono diminuiti di molto rispetto alla media rilevata in aree meno bonificate. Quindi, ripulire le aree colpite è possibile, basta solo del duro lavoro e alcuni mesi. Però i bambini devono essere preservati. I loro corpi sono più fragili di quelli degli adulti e l’unica soluzione per tenerli al sicuro è rimandare l’apertura delle scuole e trasferire le strutture fuori dalla zona rossa. Greenpeace sta chiedendo a gran voce al neo-primo ministro di effettuare questi due “semplici” passaggi, per la tutela della salute dei bambini e per non dover obbligare i genitori a scegliere tra la salute o l’istruzione del proprio figlio.

 

[fonte – Greenpeace]

 

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