[Lo Tsunami è un evento naturale che ha una tale potenza da spazzare via tutto quello che incontra sul suo cammino. Case, macchine, persone e animali, difficilmente restano in piedi dopo il passaggio della grande onda.]
Kotaku Wamura, ex sindaco di Fudai, conosceva molto bene i rischi che il passaggio di uno Tsunami avrebbe comportato. Decise così di far costruire un muro anti-Tsunami nel suo paese. Fudai è un piccolo paesino di 3000 abitanti(per la precisione 3078 anime) situato nel nord-est del Giappone e se si trova ancora sulle carte geografiche lo deve proprio al suo ormai defunto ex-sindaco. Da due mesi a questa parte, nel cimitero di Fudai, la tomba di Wamura è soggetta a un pellegrinaggio da parte dei cittadini per ringraziare la lungimiranza dell’ex-sindaco. Wamura fu per dieci mandati sindaco, dal dopoguerra fino al 1987. Questo pellegrinaggio è dovuto ad un’azione compiuta dal sindaco quando era in carica. Azione che nell’immediato risultò molto impopolare. Wamura decise di far costruire un muro gigantesco, alto 16 metri, che avrebbe dovuto proteggere la città da eventuali tsunami. La costruzione di questo muro fece ricadere sul primo cittadino, una valanga di critiche e il malcontento nei suoi confronti salì di molto.
In effetti un muro alto 16 metri che corre per tutta la lunghezza del villaggio e costato oltre 3 miliardi e mezzo di Yen(somma equivalente all’incirca a 21 milioni di euro odierni) non deve essere stato uno scenario così paradisiaco per i cittadini, però, a distanza di anni, quel muro, ha salvato molte vite. Difatti, quando l’onda si è abbattuta contro la baia di Fudai, l’unica cosa andata distrutta è stato il porto, per ovvi motivi logistici. Nemmeno una casa a Fudai è stata toccata dal “muro d’acqua” e questo grazie all’opera faraonica voluta dal sindaco Wamura. Da giovane Kotaku, l’ex-sindaco, era cresciuto con le storie dello Tsunami che colpì Fudai nel 1896 e fu costretto ad assistere in prima persona allo Tsunami del 2 marzo 1933, quando un muro di onde si abbattè sulla sua cittadina uccidendo molte persone. Wamura partecipò in prima persona al recupero dei corpi e questo evento lo lasciò segnato. Una volta sindaco decise di far costruire il muro. Dopo i primi lavori, non soddisfatto del risultato ottenuto, decise di alzare ancora di più il livello delle mura protettive, portandolo agli attuali 16 metri. Misura che all’epoca della costruzione lo ricoprì di critiche, ma che l’11 marzo 2011 ha protetto il suo paesino dalla furia del mare. Ora Wamura viene venerato come un eroe e la sua tomba riceve doni e fiori dai suoi ex-concittadini, peccato non abbia potuto assistere in prima persona all’infrangersi delle onde contro il suo muro.
[fonte – http://www.nippolandia.it/post/7733/fudai-il-muro-della-discordia-salva-il-paese]
bluewiper 29 Maggio 2011 il 16:04
Che bella storia, commovente e poetica.
Grazie Komixjam per queste notizie a noi lontane che normalmente non potrebbero arrivarci.