Free! Episodio 06 – il commento

di Regola Commenta

 

Siamo dunque arrivati al giro di boa per questa serie estiva che settimana dopo settimana ho preso l’impegno di commentare, un altro mese e mezzo e tutto questo sarà terminato…

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..non pensiamoci, e andiamo avanti. La settimana scorsa l’episodio è terminato lasciandoci nel pieno della suspence, difatti, durante la prima notte del loro campo estivo Rei, sentendosi in dovere di recuperare il divario come atleta che lo separa dai suoi amici, ha deciso di allenarsi di nascosto anche di notte. Ma l’oceano spesso è bizzarro e imprevedibile, e una tempesta improvvisa ha colto alla sprovvista il quattr’occhi: Makoto, per chissà quale intercessione divina ha notato Rei in difficoltà e si è precipitato al suo soccorso. Tuttavia, diversamente da come mi aspettavo già la scorsa settimana, hanno deciso di rispettare la “regola del protagonista“: Makoto, a pochi metri da Rei si ritrova paralizzato dalla paura ed entrambi avrebbero rischiato di annegare se non fossero giunti in loro soccorso Haruka e Hazuki. Inizialmente divisi, i quattro si riuniscono successivamente in un edificio abbandonato sull’isola dove trovano rifugio dalla tempesta (una delle quattro isole che compongono l’arcipelago; si avvera anche il sogno di Hazuki di andare su un’isola deserta). In questo edificio trovano dell’acqua potabile, del cibo ancora commestibile e qualche panno per coprirsi e non ammalarsi, ma vista la situazione particolare, e sempre per esortazione dell’iperattivo Hazuki passano la notte in bianco a parlare, raccontarsi esperienze buffe e imbarazzanti, giocando con un dado costruito chissà come da Hazuki stesso. La mattina dopo, col mare calmo, tornano al loro accampamento, e stanchi ed esausti si addormentano sulla spiaggia mentre Kou li esorta a prepararsi per la giornata di allenamento…

Le ragazze vanno in due, Hazuki, le ragazze...
Le ragazze vanno in due, Hazuki, le ragazze…

Questo è quanto accade nel sesto episodio, più incentrato sul passato di Makoto che sull’azione vera e propria. Presenti come sempre tanti piccoli rimandi e momenti di fanservice per il pubblico femminile, come la flag “respirazione bocca a bocca che Haruka si apprestava ad operare su Makoto. Come tradizione vuole, questo atto non si mostra davvero necessario (parlando per esperienza personale, ho notato che nelle commedie romantiche la respirazione a bocca a bocca, sebbene un evento classico, viene portato a compimento quando c’è un pubblico; in casi di naufragio, o momenti in cui i protagonisti sono soli, tendono a non accadere ndRegola); poi i personaggi sono permanentemente in costume da bagno o in grembiule (e molto spesso i due insieme) quindi non ci faccio più di tanto caso. Come dicevo, al centro dell’episodio c’è il trauma di Makoto.. e devo ammettere di non essere troppo contento di come sono state impostate le cose.

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Generalizzando, gli anime in stile KyoAni tendono a dividersi in “scanzonati” e “drammatici“. Dopo anni questo studio mi ha abituato a dei precisi toni narrativi, e precisi stravolgimenti di esso strutturati a dovere: poteva accadere che vi fossero elementi drammatici in un’opera scanzonata, e viceversa, ma per tanti aspetti l’impressione generale della serie non andava modificandosi. Eppure, ieri sera, mentre guardavo al puntata, ho avuto l’impressione che il modo in cui è stato creato e trattato il trauma di Makoto abbia tradito qualche indecisione sull’effettivo tono che si vuole dare alla serie: il ragazzo infatti avrebbe paura dell’oceano da quando un vecchio pescatore, conosciuto una decina di anni prima, che gli aveva regalato dei pesciolini rossi, morì naufrago… non un parente, non un nonno, non un signore con cui aveva passato tutta la sua infanzia: non sto dicendo che non si possa essere traumatizzati da eventi del genere (trall’altro stiamo parlando di un paese che vive di pesca, e dove tutti conosco le insidie del mare), sto semplicemente assumendo che la situazione, e le reazioni di Makoto mi sono sembrate “gonfiate“, “ingigantite“… quasi questi fosse una donnina isterica di fine Ottocento. Gli anime KyoAni dell’ultimo decennio sono spesso pieni di tragedie: Kanon, per esempio, è un dramma continuo ma dopotutto è progettata proprio per coloro che vogliono guardare serie di questo tipo; Chuunibyou ha i suoi momenti tristi, ma si amalgamano bene con il tutto e sono uno dei punti di forza di questa serie… altri titoli invece ne sono privi (Nichijou, K-On!, Hyouka), ed è giusto così, ma mai come con Free! ho sentito da parte dello sceneggiatore (o chi per lui) il tentativo di impormi un atteggiamento empatico nei confronti di un personaggio in un modo molto poco delicato... Ma le cose si mettono comunque per il meglio, è Makoto stesso a superare questa paura, senza che debba accadere altro (eccetto un accenno di ramanzina da parte di Haruka, che ne ha anche per Rei), poichè si rende pienamente conto che non vuole perdere la possibilità di nuotare con i suoi amici, dei quali è necessaria quindi la sola presenza.

Haruka in veste di "punitore".
Haruka in veste di “punitore”.

E quindi in pieno stile KyoAni le cose si risolvono per il meglio, e il campo estivo riesce perfettamente in quello che è il suo scopo primario: fortificare ulteriormente l’amicizia nel gruppo. Non guarderemmo anime di questo studio se non volessimo che i personaggi si comprendano fra di loro, quindi il modo con cui viene superato il mancato dramma lo ritengo essere perfettamente coerente con quello che è stato finora il tono della serie. Queste piccole situazioni ci permettono di conoscere ancora meglio i protagonisti: Haruka, sarà per i suoi cambiamenti rispetto all’inizio della serie, ha mostrato atteggiamenti che non mi aspettavo, soprattutto per il suo essere iper-protettivo nei confronti di Makoto. Rei continua a dimostrarsi uno dei personaggi meglio riusciti della serie, soprattutto per la vena quasi comica della sua “serietà”; Hazuki, invece non lo riesco a capire, sebbene sia l’animatore del gruppo e sappia mostrarsi concreto nelle situazioni importanti ho come la sensazione che niente possa riuscire effettivamente a scalfirlo. Diventa a questo punto d’obbligo rivelare qualcosa di questo personaggio caratterizzato dalla sua “faccia da poker“.

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P.S.: Kirisuto mi suggeriva che il motivo per cui il nome di Rei è tre volte sul dado a sei facce fatto da Hazuki sia una velata citazione di Neon Genesis Evangelion.

 

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