Salve a tutti,
qui è Regola che parla, e dopo mesi che imbratto l’home page del blog con svariati articoli finalmente ho il mio esordio nel Komixjam Manga Project. Sembra quasi un debutto in società. E non c’è modo migliore di iniziare partendo da uno dei fumetti in gara anche lui al primo capitolo: Fade, di Fru, ed è mia intenzione presentarvelo nella mia personale maniera.
Ci viene proposto un fantasy post-olocausto in cui i personaggi principali, da come appare in questo primo capitolo, sono creature misteriose che gli esseri umani chiamano Draghi, per la loro somiglianza con quest’essere mitologico; come essi chiamino se stessi non ci è dato ancora saperlo. I Draghi non hanno alcun interesse negli affari umani, ma di tanto in tanto venivano assunti come mercenari in modo da placare la loro sete di sangue. Adesso che il genere umano è ridotto ai minimi termini vi sono meno guerre, i Draghi continuano a vagabondare per questo mondo, spesso camuffandosi e mischiandosi tra gli esseri umani dove ora che non vi sono più macchine, grossi complessi industriali… in cui le due razze hanno smesso di massacrarsi l’un l’altra.
Lein è il protagonista della storia, nel senso che i fatti vengono raccontati dalla sua prospettiva, pochè egli non è motore degli eventi ma ne viene trascinato. Il motore degli eventi è Polar, un Drago dalle caratteristiche femminili, non solo fisiche, ma anche caratteriali: in un breve flashback accetta una “sfida” da parte di un altro Drago, Aldritch, in cui per competere è necessario avere una squadra e Lein viene coinvolto soltanto perchè passava per caso in quelle vicinanze. Inizia così il loro viaggio alla ricerca di un numero di compagni che va da cinque a otto (Lein compreso), ma nella città umana dove si dirigono per raggiungere un altro Drago, Lein viene pedinato da una una figura incappucciata, che si rivelerà essere una ragazza umana che è riuscita a vedere oltre il suo travestimento e intuire la sua vera natura…
Fru sfrutta abilmente le sue 17 tavole: far parlare i suoi personaggi come se il lettore sapesse a cosa si riferiscono riesce sempre a risvegliare curiosità, ed è soprattutto la curiosità che porta la preda (il lettore) a leggere il secondo capitolo. L’ambientazione è presentata, allo stesso modo lo sono i Draghi di cui sappiamo quanto basta per intuire quale ruolo hanno avuto nella storia del mondo, e ce ne presenta quattro, di uno possiamo fantasticare sulle caratteristiche senza che ci sia stato mostrato. Ai Draghi, dice Lein, manca qualcosa di fisico o di emozionale, e sebbene anche questo non risulti del tutto chiaro, ci serve per inquadrare il protagonista che appare quasi come un “disabile emotivo”, incapace di manifestare alcune emozioni. Mi pare un’idea nata soprattutto per “giustificare” le connotazioni caratteriali del protagonista, un Drago di quattrocento anni che ha visto più massacri e campi di battaglia di qualunque altro comune umano, ma che nonostante ciò appare spento, svogliato, disinteressato dal mondo. Polar e Aldritch quasi fanno risaltare tali caratteristiche del protagonista, anche per ricordarci che queste creature sono istintivamente violente e aggressive (come si nota anche da alcuni commenti) senza dover necessariamente mostrarci una scena action. Introspettivo, infine, è un aggettivo che userei per definire il lavoro di Fru.
Il disegno. Devo fare un’onesta precisazione: leggerei un fumetto di stickman se avesse una bella storia. Non sono un esperto, e non è per me l’elemento principale di valutazione di un fumetto…eppure cercherò di dare il mio giudizio da profano. Le tavole sono ben riempite, la lettura è stata scorrevole e non ho avuto eccessive difficoltà, e la disposizione dei testi (ballons e riquadri) è ben orchestrata. I volti dei personaggi mi sono parsi tutti simili, e sembrano quasi monoespressione (come certi attori famosi), pertanto sono stati arricchiti di elementi decorativi, tatuaggi e accessori, per permettere una chiara distinzione. Trovo personalmente che vi sia un buon equilibrio di base nelle tavole che non paiono troppo scure e appensatite da tonnellate di china. Alcuni fondali non mi sono piaciuti, ma è un problema marginale, e non ho ancora visto una vera e propria scena d’azione, una delle prove più difficili per un disegnatore. Ho scelto di pubblicare le tre tavole che più mi sono piaciute.
Può sembrare che ne parli bene, ma vorrei ricordare che è un primo capitolo: riesce a incuriosire e leggerò il secondo, che però avrà come ruolo quello di dare delle conferme. Fru ha puntato soprattutto sulla psicologia dei personaggi e sull’antefatto (o almeno è l’impressione che ho avuto) e sotto questo punto di vista il lavoro mi sembra più che realizzato.
Potete scaricare il lavoro da qui, dove troverete anche tutti gli altri lavori.
Keiko 18 Luglio 2012 il 15:56
Spero che Fru faccia il prossimo capitolo perch� il suo manga mi � piaciuto davvero tanto 🙂
Pagliaccio 18 Luglio 2012 il 19:36
adesso che ci penso la tavola12 avrebbe reso di pi� dei ballon trasparenti o meno ingombranti. ci ho messo un bel po per capire che � una mano insanguinata.