Voce fuori campo: Io, Koshi Rikdo, autorizzo la ripresa di questo sensazionale articolo sull’opera da me creata, Excel Saga, dal punto in cui era stato interrotto nel precedente “Excel Saga: un anime senza senso – CMM 13” e lascio la parola al geniale admin di Komixjam che saprà illustrarvi come neanche io stesso ho saputo fare, le peculiarità di questo anime. A lei la parola, Professore!
Grazie Maestro, troppo buono. E quindi, come appena detto, riprendiamo a eviscerare le caratteristiche di questo anime che, come ho potuto notare dai commenti alla parte precedente, ha suscitato scalpore e desiderio di sentir parlare di altri personaggi! La Squadra Comunal-Combattente. Come in ogni storia che si rispetti, in cui una Associazione Segreta tesse le trame per conquistare il Mondo, deve esserci necessariamente una controparte positiva retta da uomini giusti a garantire la pace nel Mondo. Ecco quindi la squadra di “supereroi” più sfigata della storia (un incrocio tra dei Power Rangers e degli impiegati comunali) opporsi all’Across. Guidata dal Dottor Kabapu (??), eccentrico personaggio dai baffi rimovibili e roteanti come le pale di un elicottero, la squadra è formata dai tre vicini di casa di Excel e Hayatt, Tooru Watanabe (???) (follemente innamorato di Hayatt e quasi noncurante del fatto che la poverina gli capiti sempre tra i piedi esangue!), Norikuni Iwata (????) (tipico playboy senza speranza, attratto da qualsiasi donna, basta che respiri!), Daimaru Sumiyoshi (????) (timido e introverso, tanto che si esprime in forma muta con balloon a scomparsa che appaiono ogni volta che esprime un concetto). Ad essi si uniscono, nel corso della serie, altri personaggi che vanno a completare la squadra: Misaki Matsuya (????), unica “vera” donna del gruppo, di cui si innamora originariamente Iwata, e che pare l’unico individuo normale di tutta la serie; Ropponmatsu Modello 1 e Modello 2 (???), due robot guerrieri, uno dalla fattezze di donna giovane e dalle curve abbondanti, verso cui Iwata punterà tutte le sue attenzioni (che andranno miseramente in fumo, come la stessa Ropponmatsu che gli esploderà davanti in quasi tutti gli episodi), l’altro dall’aspetto della tipica Lolicon iperattiva, che risulterà mal tollerata dal gruppo; il Dottor Gojyou Shiouji (?????), inventore delle Ropponmatsu e delineato come un geniale e “pedofilo” scienziato pazzo (in ogni sua apparizione lo vediamo attorniato da bambine di non oltre 10 anni!)
Gli altri personaggi. In un anime spesso, tolti i protagonisti e gli antagonisti, quelli che restano sono personaggi di contorno che al più vengono usati per siparietti di vario genere (da quelli comici a quelli drammatici). In Excel Saga, invece, tutti i personaggi al contorno risultano, in vari modi, elementi fondamentali alla narrazione e al proseguire della storia, rivelandosi punti cardinali per sviscerare le vicende e le sottotrame che…. un secondo, mi sa che ho sbagliato anime! In realtà Excel Saga è piena di personaggi secondari ancor più senza senso dei protagonisti, messi lì un po’ a casaccio (certe volte le introduzioni in cui si vedono regista e autori che, senza idee, chiedono l’approvazione per creare nuovi elementi, risultano davvero molto convincenti!), ma che rendono questa fiera del nonsense ancor più grottesca e divertente.
La Grande Volontà del Grande Universo (?????????? – Daichuu no Ooinaru Ishi). Se Volete ringraziare qualcuno per l’esistenza di questo anime, ecco la persona che fa per voi: è lei, infatti, che, resuscitando (anzi resettando proprio l’anime da zero, come se le prime sequenze non esistessero) Excel all’inizio del primo episodio, permette che la storia prosegua. Raffigurata come una galassia vorticosa da cui fuoriescono due braccia, si rivela fondamentale in più di una occasione, riportando in vita personaggi che non dovrebbero morire oppure ponendo rimedio a disastri immani che non dovrebbero essersi verificati, anche se una sua grave mancanza porterà ad una complicazione della storia che risulterà determinante per “l’happy-end”.
Nabeshin (????). Basato sulle fattezze del regista, di cui prende anche il nome, Watanabe Shinichi (in una sciarada antipodale tra la fine del cognome e l’inizio del nome) e caratterizzato come il buon Lupin III della serie più sdoganata (quello con giacca rossa e cravatta gialla) con una aggiunta di una folta capigliatura afro (le cui origini vanno ricercate in una sorta di potere alla Super Sayan di cui si parla in un episodio). Nabeshin riveste il doppio ruolo del regista (appare in molti siparietti introduttivi) e del “buono malinconico e solitario”, in lotta contro l’Across (come si scopre verso la fine della serie, e legato a tutti i personaggi positivi (anche se parodiati) che appaiono nei diversi episodi, come il Maggiordomo Spaziale o la dolce Tetsuko (la quale rivela avere le sembianze della bella Maeter (Maisha) della saga fantascientifica Galaxy Express 999).
I Puuchuu (????). Questi dolci e simpatici alieni, sulla cui nave si trovano una Hayatt addormentata e il Maggiordomo Spaziale, si rivelano essere personaggi spietati (e orrendi! potete ammirare il loro aspetto prima e dopo nelle immagini a fianco) e senza scrupoli, desiderosi di conquistare/distruggere il pianeta Terra. In un episodio parodia delle serie fantascientifiche (in particolare incentrato sulle opere di Leiji Matsumoto) i Puuchuu vengono suddivisi in due fazioni: i cattivi si rivelano essere alter ego del perfido “Popolo della Cometa” della serie “La Corazzata Yamato”, mentre i buoni rivestono il ruolo di “Capitan Harlock”, “Queen Emeraldas” e del loro equipaggio (molti anche i riferimenti all’equipaggio della Corazzata Yamato di cui sopra).
Quell’Uomo (??? – Ano Hito). La parodia più azzeccata del supercattivo dai tempi di James Bond, passando per Occhi di Gatto (non vi ricorda il capo dell’Organizzazione?) per andare a finire con Aizen! Un po’ “Dottor No”, un po’ “dandy” dai modi bruschi, un po’ “mafioso siciliano americanizzato” se volete (e quel vestito bianco lo fa tanto “Scaraface” se vogliamo dirla tutta), Quell’Uomo (di cui non ci è dato né ora né mai conoscere il vero nome) si rivela essere il sommo capo dell’Across e anche il nemico principale contro cui si batte Nabeshin, nonché il marito della Grande Volontà del Grande Universo. Non presente nel manga (come lo stesso Nabeshin del resto), risulta un personaggio fondamentale per la narrazione delle “vicende parallele” dell’anime di cui è protagonista il personaggio più bello e divertente di tutta la serie: Pedro!
Pedro: se non ci fosse stato, avrebbero dovuto inventarlo (e lo hanno fatto!). A volte nelle trasposizioni animate si tende a modificare la storia, aggiungendo, togliendo, cambiando fatti che nel manga vengono presentati in modo differente. Pedro Domingo (??????? – Domingo Pedoro), il lavoratore extracomunitario (è Brasiliano) che appare nel primo episodio è l’esempio più calzante e meglio realizzato di questa categoria: morto a causa di un grave incidente provocato dalla stessa Excel, Pedro,per colpa di un impegno urgente della Grande Volontà, non viene resuscitato e così è condannato a vivere la sua esistenza come un fantasma. La sua storia è una parodia nella parodia: ispirandosi al genere delle telenovelas sudamericane, Pedro si trova in Giappone per sostenere la sua famiglia (quella gran gnocca della moglie e il pepito del suo figlioletto, parole sue!) rimasti in Brasile. La sua morte spinge la moglie tra le braccia di Gomez, suo vecchio amico (che si rivelerà essere Quell’uomo mascherato) e costringe lui a vivere una esistenza da miserabile accanto alla Grande Volontà (di cui diventa l’amante e, per questo, doppiamente odiato da Quell’Uomo). Si scoprirà alla fine che Pedro è il prescelto di Nabeshin per porre fine alle mire di conquista dell’Across, quando, infondendogli il proprio potere, gli farà ottenere una capigliatura afro in perfetto stile parodico alla Super Sayan! Una cosa particolare dell’edizione italiana è che Pedro, seppur Brasiliano (e quindi di lingua portoghese) parla praticamente una sorta di “spagnolo maccheronico”, che lo rende ancor più una parodia della tipologia dei personaggi delle telenovelas: in particolare (cosa presente anche nell’edizione originale), Pedro si esprime spesso con volute enfasi vocali, comi i suoi potenti “NOOOOOOOOO” urlati a squarciagola (in un caso addirittura si trasforma nella figura de “L’Urlo” di Munch) o il suo modo di sottolineare i colpi di scena, con un “TU-TUUUM!!!” onomatopeico per il “colpo al cuore”. Il personaggio è talmente ben riuscito da meritarsi un’intera puntata a lui dedicata e addirittura un trailer per un film di cui è assoluto protagonista!
Tutto quello che avreste voluto sapere su Excel Saga ma che non avete mai osato chiedere perché effettivamente sono troppe cose e se solo le avessimo volute citare tutte sarebbero venuti fuori dieci articoli senza senso e quindi lascio la parola a voi per i commenti su tutto quello che dimentico di scrivere e vado un po’ a braccio…. Heil, Il Palazzo!!!! (da leggere con la voce di Excel!).
Questo anime presenta talmente tante chicche e peculiarità che parlare di tutto sarebbe impossibile: ogni singolo episodio concentra, in 25 minuti appena, talmente tante citazioni, idee, riferimenti (e non parliamo di quanto parla Excel!) da risultare una opera perfettamente godibile così come è, separata dalle altre. Vi citerò solo alcune cose che ritengo più importanti e divertenti, tralasciando le altre di cui potremo discutere nei commenti.
Le sosia. Excel e Hayatt posseggono due sosia che si spacciano per loro durante tutta la serie: Excel De Bortoli e Hayatt Liberatori. Come dite? I cognomi vi sembrano un po’ troppo italiani? C’avete preso in pieno: utilizzando l’idea della versione originale che ribattezza le due sosia con i nomi delle seiyuu (coloro che prestano la voce) delle due protagoniste, in Italia si è pensato bene di fare lo stesso e di affibbiare loro i cognomi delle due doppiatrici (Federica De Bortoli e Perla Liberatori).
Le sigle. Appena Excel appare, per la prima volta, con la sua “divisa” dell’Across viene subito da pensare se non sia una cosplayer o una idol: abito succinto, con gonnellino corto e seno in bella vista, capelli lunghi, fluenti e raccolti a treccia (che certe volte pare sparire nel nulla) la fanno sembrare più una “attrazione femminile” che una cospiratrice. E non parliamo della mise ancor più succinta di Hayatt. Su questa base, ecco che la sigla iniziale dell’anime, dal titolo ??????(Ai (Chuuseishin) – Amore (Fedeltà)) viene cantata proprio dalle due protagoniste, in varie dislocazioni (per strada, ai bagni pubblici, in giro per il mondo!) in cui, tra l’altro, si può osservare la particolare tendenza di hayatt a morire. Vi lascio oltre alla sigla di testa anche una sua versione completa!
Di tipo totalmente diverso è invece la sigla finale. Triste, melodica, struggente… ed abbaiata! La sigla, dal titolo ?????????? (Menchi no Aishuu no Borero – Il bolero delle sofferenze di Menchi (Frattaglia)) viene cantata proprio dalla dolce cagnolina, e tradotta dalla doppiatrice di Excel che appare in un tondo, mentre una mano misteriosa (forse quella di Excel) la condisce a puntino! (Animalisti, tenetevi lontani!)
Il doppiaggio. Excel è stata probabilmente una delle opere (e il personaggio) più complicato da doppiare: faccio un mio personale plauso a Federica De Bortoli per essere riuscita a rendere il carattere iperdinamico della soldatessa dell’Across con tanta bravura. Dal punto di vista globale, credo che tutto l’anime meriti un 10 per il doppiaggio: le voci di Hayatt (così flebile) del Il Palazzo (imponente ed autoritaria) e soprattutto di Nabeshin (doppiato dallo stesso doppiatore di Lupin III) rendono completamente giustizia alla caratterizzazione così attenta e particolareggiata dei personaggi. Vi lascio un assaggio di un tipico vaneggiamento di Excel per giudicare la qualità del lavoro della De Bortoli.
La puntata finale. Excel Saga termina, ufficialmente, con l’episodio 25. In realtà però, gli episodi sono 26. Perché? La risposta è semplice. per mantenere fede al suo sottotitolo di “Animazione Sperimentale insensata” l’anime, nel corso degli episodi ha dovuto “contenere” certe tipologie di parodia (come Hentai, violenza e altro), che, in fase di montaggio finale (come ci rivela un Nabeshin ammiccante) sono state scartate. Tuttavia, per rendere giustizia alla produzione di questa opera e far vedere “ciò che non si sarebbe potuto mostrare” esiste questo ultimo episodio in cui qualsiasi situazione è portata all’estremo: Hayatt grondante sangue (in tipico stile horror), scene di nudo e volutamente hentai, riferimenti più espliciti a certi “taboo” presenti in tutta la serie (la pedofilia del Dottor Shiouji ad esempio), rendono questo episodio finale una vera a propria chicca che da sola porta questo anime in un Olimpo occupato da poche altre opere. Vi lascio quindi alle due versioni alternative delle sigle dell’episodio di Excel e vi avviso che risultano davvero “TU-TUUUUUMMMMMM!!!!” (Causa mancanza di materiale, vi linko anche le parti 2 e 3 dell’ultimo episodio!)
Voce fuori campo: Ma che? L’articolo esta finido? E Yo no ay detto nunca???? NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!
ichigo2 29 Dicembre 2010 il 20:58
Secondo me la parte pi� divertente � stata nell’episodio 11 con il professor Esopo che, sull’enorme water, urla E’ GRANDE!!
ahahahaha
Mila 29 Dicembre 2010 il 22:46
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!! (alla Pedro)
E’ vero!!! Ropponmatsu!!! Me l’ero dimenticata!!!! XD
Elijah 30 Dicembre 2010 il 14:28
:O Mi ero scordato dei Puchuu e di “Quell’Uomo” (codiuvato dalla squadra di “Quest’uomo”, “L’altro Uomo” ecc ecc comandanti in Capo dell’Across …)!
Che dire? Exel Saga � (insieme a Mahoujin Guru Guru ) il mio anime comico preferito (voglio dire… Pedro vale da solo il biglietto, e le fantastiche storie di Nabeshin e la “donna con la Zuppa” sono un contorno geniale) e voglio ricordarlo con una scena : la puntata in cui Hayatt viene rapita e lascia come traccie per Exel sangue e uccelli morti per le esalazioni mortali …
Oppure nella puntata 26 quando � felice nel sentirsi energica per la prima volta dopo lo “scambio di corpo” ….
Con Abenobashi (e Mahoujin Guru Guru) potreste fare un trittico dell’anime insensato e parodico �.�
Jacques Mate 30 Dicembre 2010 il 17:01
Non dimentichiamo Codest’Uomo!