Oggi vorrei soffermarmi su un albo in particolare della collana “I grandi classici di Repubblica”, ovvero “Trilogia extraterrestre”.
Nel 2004 Panini Comics realizza in edizione speciale per Repubblica un albo appartenente alla Serie Oro dove vengono riproposte tre delle storie più famose di Dylan Dog nelle quali sono coinvolti gli alieni. Il volume era venduto esclusivamente col quotidiano a 7,80€ totali, di formato maggiorato rispetto ai classici albi Bonelli ed interamente a colori. Subito dopo una rubrica d’approfondimento troviamo la prima storia, “Terrore dall’infinito” (prima pubblicazione Dylan Dog 61, ottobre 1991), nel quale un uomo comune una notte a causa di un sogno nel quale gli appaiono degli alieni ricorderà un evento sconvolgente accadutogli trentasette anni prima e che cercherà di sopprimere insieme agli incubi che l’hanno risvegliato affidandosi a Dylan. Queste vicende vengono riprese nell’albo 131 che è anche la seconda storia pubblicata in questo speciale, “Quando cadono le stelle” (agosto 1997), dove ritroviamo Withley Davies, “l’uomo comune” del precedente albo, alla presa con degli alieni in carne e ossa (se di carne e ossa si può parlare) e purtroppo l’esercito inglese incaricato di insabbiare gli avvenimenti, in tutto ciò non mancherà Dylan che verrà casualmente coinvolto nelle operazioni governative. Chiude la serie di eventi e il volume “Lassù qualcuno ci chiama”, storia apparsa per la prima volta nell’albo 136 del gennaio 1998, dove un radiotelescopio capta una voce che pare provenire dai meandri dello spazio ed invita a dirigersi a Llangwntffrwd, un paesino gallese, dove sarà possibile trovare la soluzione all’anomalo messaggio. Senza essere a conoscenza di questi eventi dopo soli 6 mesi il nostro Old Boy si dirigerà in quel luogo dal nome impronunciabile per indagare sulla scomparsa della piccola Eilidh, non vi rivelo altro ma vi invito caldamente a leggere questa trilogia se già non lo avete fatto.
Tutte e tre le storie sono state scritte da Sclavi e disegnate da Brindisi, solo questi nomi basterebbero per capire che ci troviamo di fronte ad un prodotto di qualità, ma questi albi hanno qualcosa di particolare in grado di attrarre il lettore e stupirlo più di quanto non facciano di solito le storie di Sclavi, ma mantenendo quel tono cupo che immerge il lettore in mille pensieri al quale ormai ci ha abituati.