Per oggi lasciamo l’Italia e facciamo un viaggio per il mondo per scoprire fino in quali terre si è spinto il nostro Old Boy. Innanzitutto specifichiamo che è possibile reperire le storie di Dylan Dog in quasi tutte le lingue del mondo per vie non ufficiali, ma non è ciò che interessa a noi che vogliamo supportare la Bonelli per il lavoro che svolge e fare in modo che ottenga i riconoscimenti che merita.
Fino a poco tempo fa Dylan Dog veniva distribuito in 24 nazioni diverse dalle case editrici del luogo, ma quasi nessuna di esse ha rinnovato il contratto per i diritti di distribuzione e vendita del fumetto Bonelliano. I paesi in cui è arrivato l’indagatore dell’incubo sono: Argentina, Belgio, Bosnia Herzegovina, Brasile, Corea del Sud, Croazia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Kosovo, Macedonia, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Russia, Serbia, Slovenia, Spagna, Svezia, Turchia e U.S.A. dove è possibile trovare principalmente gli albi della serie regolare (ovviamente le uscite sono arretrate rispetto all’Italia) e in alcuni casi alcune edizioni speciali come i Giganti o i Color Fest.
Ad oggi però la Panini ha comprato i diritti della distribuzione di Dylan Dog al di fuori dell’Italia quindi adesso è questa casa ad occuparsi delle pubblicazioni estere di Dylan Dog, ma attualmente non sono disponibili informazioni dettagliate sui contratti internazionali stipulati. Era stato rivelato che molte case estere si stessero interessando all’acquisto dei diritti della serie cercando di sfruttare la risonanza che il brand ha acquisito ultimamente grazie all’uscita del film Dylan Dog: Dead of Night.
Riporto delle dichiarazioni che il direttore licensing e publishing di Panini S.p.A., Marco M. Lupoi, ha rilasciato in occasione dell’intesa tra le due case editrici:
“Siamo orgogliosi di aver stretto questo accordo con Sergio Bonelli Editore e di diventare gli ambasciatori nel mondo di una delle più grandi scuderie di eroi mai creati. Si tratta di una delle migliori produzioni a fumetti del pianeta, che merita una diffusione sempre più ampia e sempre più internazionale.“
La speranza è che l’indagatore di casa nostra acquisti sempre più fama nel mondo per dimostrare che anche gli italiani sono ottimi realizzatori di storie a fumetti e far conoscere a tutti un grande personaggio.
Elijah 24 Agosto 2011 il 23:12
“per dimostrare che anche gli italiani sono ottimi realizzatori di storie a fumetti e far conoscere a tutti un grande personaggio.”
I nostri sceneggiatori/disegnatori sono gi� abbastanza noti nel mondo, nonostante vengano bistrattati in patria… Pensa ad un Crepax, ad Hugo Pratt, a Berardi e Milazzo, Cavazzano, ed altri…
IORI_17 25 Agosto 2011 il 19:05
Probabilmente mi sono espresso male, intendevo che Dylan Dog potrebbe portare il nome di un autore italiano anche all’orecchio di chi non � necessariamente un amante dei fumetti, purtroppo proprio il film potrebbe aiutare ad avvicinare le masse (e dico purtroppo per la qualit� della pellicola e per il fatto che serva la solita americanata per attirare l’attenzione della gente).
taramas 25 Agosto 2011 il 09:29
la cosa assurda � che un fumetto ambientato a londra non sia venduto in inghilterra..e trallaltro andai al civico di craven road dove doveva esserci lo studio di dylan dog e ci trovai solo un hotel…per� accanto c’era una caffetteria che promuoveva una fantomatica colazione di dylan dog…leggerissima!!! :cheerful: