Argomento spinoso quello che mi appresto ad approfondire, specie in questo periodo di gioia e pace nel mondo.
Siccome l’ipocrisia di questo periodo coincide perfettamente con l’anima del prodotto in questione, mi sentivo in obbligo di darvi un’infarinata di Drawn Together, esperienza americana iniziata nel 2004 su Comedy Central e conclusa nel 2007 a seguito di numerose critiche e querele ricevute dall’emittente, la stessa peraltro di South Park.
Anche se non toccherò esplicitamente certi argomenti, vorrei ricordare che questo prodotto, così come il suo approfondimento andrebbero visti solo da persone adulte, o perlomeno con un certo grado di maturità per capire che parliamo di qualcosa di finto dall’inizio alla fine.
Benvenuti nella casa di Drawn Together, il reality dei cartoni animati!
Persone che si rinchiudono dentro una casa, filmate 24 ore su 24 per mesi.
Persone che affrontano la vita selvaggia in una giungla, o su un’isola deserta oppure si trovano faccia a faccia con la vita di campagna o di montagna.
Il mondo dei reality show è ormai così saturo di proposte che non c’è più nulla che non sia stato fatto. Non poteva mancare un esperimento che, almeno nelle intenzioni iniziali, volesse replicare un reality show fatto da personaggi animati, provenienti da differenti realtà e punti di vista.
Ci pensano Dave Jeser e Matt Silverstein a concretizzare sotto l’emittente Comedy Central, questo prodotto: ne esce Drawn Together, il primo reality show dei personaggi animati, riuniti sotto lo stesso tetto con migliaia di telecamere che li filmano initerrottamente per far vincere ad uno di loro un premio in denaro.
Captain Hero, un supereroe che è praticamente identico al Superman che tutti conosciamo: dalle origini fino all’invincibilità e ai super-poteri. Il personaggio in questione ridicolizza il concetto dei super-esseri creati da Marvel e Dc: è competitivo, infantile e rozzo, possiede una complicata sessualità che esprime (come tutti gli altri abitanti della casa) in maniera molto diversa durante le puntate, da principio eterosessuale con notevoli sfumature (che qui non starò ad elencare minuziosamente) presenterà un lato omosessuale molto marcato dovuto all’amicizia con Xandir e alle esperienze che poco a poco trapelano dal suo passato, ma rimarrà bene o male omofobo fino all’osso.
Xandir P. Wifflebottom è il personaggio elfico che ricalca i protagonisti dei videogiochi tra cui in maniera importante Link, personaggio di Legend of Zelda. “Vive nel perenne tentativo di salvare la sua ragazza” (che è raffigurata proprio come la principessa Zelda) ma nasconde un’insicurezza che lo porterà in poche puntate a fare outing e dichiararsi omosessuale, lasciando la sua ragazza e mettendosi con il Genio della Lampada (un personaggio che è la palese caricatura del Genio di Aladdin della Disney di cui fa omaggio anche nel doppiaggio ponendosi nei modi come Robin Williams). È il personaggio più sensibile della casa ed anche quello che “muore” più volte al suo interno (data la sua natura di videogioco, le vite a sua disposizione sono tante infatti).
Principessa Clara è la caricatura delle principesse Disney, dai modi graziosi e dal fatto che cantando attira gli animaletti dei boschi, è il personaggio che più risalta nella prima serie e già nella prima puntata si rivela una razzista convinta che i neri siano solo servi, è una fervente religiosa, infatti ostacolerà spesso gli altri concorrenti del gioco e farà la bacchettona sugli argomenti tabù come l’omosessualità e la masturbazione. Ha uno stereotipo da principessa: una maledizione che le fa accogliere nel suo utero un mostro tentacolare che le impedisce di avere una relazione se non con il suo “Principe Azzurro”, il quale al loro primo incontro subirà anche lui la stessa maledizione (citando Shrek) e reagirà suicidandosi.
Foxxy Love, una ragazza afroamericana che nei modi di fare cita esplicitamente i personaggi alla Hanna & Barbera (in particolare Josie and the Pussycats del 1970), mostra lo stereotipo della ragazza nera promiscua: bisessuale con numerosi partner anche all’interno della casa. Svolge la funzione della persona saggia all’interno del programma anche se si lascerà andare a vendette (anche dolorose) nei confronti di chi agirà diversamente da lei.
Toot Braunstein è l’icona sexy degli anni ’20, è un cartone animato in bianco e nero che nelle intenzione vuole ricalcare il personaggio di Betty Boop (soprattutto nei balletti e nello stile), appare fin da subito autolesionista, brutta all’inverosimile (tanto che le battute sui suoi chili di troppo e sul suo aspetto si sprecheranno), è attratta da Xandir all’inizio ma poi non coltiverà più sentimenti per nessuno e diventerà la “bastarda” della casa, escogitando modi per infierire sui suoi coinquilini ed ostacolando in ogni modo la vittoria degli altri. È il personaggio che muore più volte nella serie.
Wooldoor Sockbat si rifà ai personaggi “senza senso” del mondo dei cartoni come Spongebob. È il personaggio più ingenuo e buono della casa, sarà la vittima predefinita di tutti gli altri e molto raramente lo si vedrà reagire di fronte alle angherie. Impressionabile e facile da convincere dagli altri è uno dei pochi scampati della sua razza, massacrati dalle Sweetcake (la parodia della nostra “Fragolina DolceCuore“) per farci delle torte. È un cristiano atipico e qualche volta si veste da prete (e molesta i bambini).
Ling-Ling non poteva mancare: è una creatura combattente giapponese che si ispira palesemente a Pikachu dei Pokemon. Si esprime con un linguaggio a metà tra il giapponese e l’inglese ed è il responsabile nella casa delle battute sugli stereotipi asiatici (bravi nei test standardizzati, incapaci di guidare, utilizzati per la manodopera infantile a basso costo, ecc). Visibilmente aggressivo ogni tanto creerà combattimenti all’ultimo sangue con gli altri inquilini della casa ed è al pari di Toot, il personaggio che muore più volte nel corso della serie.
Spanky Ham il più riuscito dei personaggi: è un cartone flash di internet (infatti prenderà un virus informatico e si ammalerà), racchiude in sé praticamente tutti i difetti e le critiche della società moderna: avaro, crudele, maniaco sessuale e senza limiti (all’ingresso della casa, la prima cosa che farà, sarà di defecare in un melone, criticando i concorrenti dei vari Grande Fratello che si lasciano troppo andare), anche se resta spesso in secondo piano per organizzare battute di umorismo nero e critiche razziali e sessuali, è uno dei personaggi più apprezzati nello show.
Il fatto che i due autori del programma siano di fede ebraica non li vincola assolutamente a qualche tabù anzi, Drawn Together prende di mira praticamente ad ogni puntata gli ebrei e lo stereotipo creato su di loro, non manca nemmeno di accennare al genocidio né si tira indietro quando si parla di religione (mostrando Dio in una puntata che discute con un pene). Altra comicità (spesso volutamente di cattivo gusto) viene fatta nei confronti dei ritardati mentali, dei bambini e dei malati terminali. Insomma c’è di tutto per tutti i gusti.
L’elemento reality show rimane dopo la prima puntata per le prove “settimanali” a cui sono sottoposti gli abitanti della casa, e per le sedute al “confessionale” nel quale i concorrenti (e non) esprimono i loro dubbi su ciò che sta accadendo nella puntata o in determinati frangenti: durante questi momenti appare il nome del personaggio in questione con la sua descrizione in uno stile simile agli show di Mtv e di altre emittenti americane.
Perché cominciare a guardarsi questa serie? Per nessun motivo in particolare se non quello di apprezzare l’umorismo nero, la satira sociale e le battute sessuali e “politically Incorrect” come South Park faceva ma ad un altro livello (qui secondo me è tutto amplificato).
Da guardare per farsi due risate pensando anche che ciò che i personaggi fanno, molto spesso lo vediamo fare in televisione a gente reale, senza nessun tipo di censura o di pudore. Da meditare su questo.
La serie comprende 36 episodi divisi in tre stagioni ed un film direttamente uscito per home-video che chiude le vicende ormai diventate insostenibili per il canale già più volte querelato e costretto a chiudere la serie anche per gli alti costi di produzione di ogni singolo episodio.
Davvero questo programma è peggiore dei centinaia di reality show della televisione?
[Fonte | Sito Ufficiale di Dranw Together]
taramas 22 Dicembre 2010 il 16:25
queato programma era geniale!!!peccatol’abbiamo interrotto..quando poi in tv si vede ben di peggio…
Lajos_Man-Thing 23 Dicembre 2010 il 15:48
capolavoro, decisamente 😀 e quanti bei ricordi che mi riporta alla mente…
ichigo2 23 Dicembre 2010 il 17:59
preferisco A tutto Reality, che sar� meno sarcastico ma almeno � divertente 😀
Rapsodia 25 Dicembre 2010 il 23:02
qui si vede l’esagerazione…
Gianus 26 Dicembre 2010 il 05:38
a me ha fatto ridere tantissimo!!…semplicemente geniale!!