E’ da diverso tempo che tengo sotto osservazione tutto ciò che viene prodotto dalla BAO; dalle proposte della collana Dark Horse a ZeroCalcare passando per Makkox e Bone, la casa editrice Italiana sta sfornando davvero materiale di prima qualità.
A volte, sentendo molte conversazioni in fumetteria, in molti la ritengono un po’ di nicchia, per usare un’altra espressione: “d’autore”… Ora questo è un argomento sul quale non mi voglio avventurare, altrimenti scriverei un saggio dal titolo: “cos’è il fumetto d’autore” e qui invece siamo nello spazio dedicato alla nostra rubrica: Consigliato da Komixjam, quindi preferisco tornare a noi e parlarvi dell’ennesimo buon prodotto Bao, ovvero: DONG XOAI, Vietman 1965.
Ero molto incuriosito da questo titolo, nonostante non sia un grosso divoratore di storie di guerra, però trovando in rete (tra twitter e siti americani) buone parole spese su questo volume, ho voluto provare a vedere se si trattasse semplicemente di una visione di parte oppure no. (un po’ si sa come sono gli americani quando si parla di Vietnam – per la serie avanti con i luoghi comuni)
TRAMA
DONG XOAI, Vietman 1965 è un racconto, appunto, di guerra che ripercorre le vicende di un gruppo di soldati appartenenti alle Forze Speciali, impegnati in quella che sarebbe dovuta essere una semplice missione di assistenza presso il villaggio di DONG XOAI. L’uso del condizionale è d’obbligo perché la vicenda tutto è stata fuorché semplice. Da missione di assistenza, quella dei membri del Distaccamento A-342 del 5°gruppo delle Forze Speciali, si trasformò in una missione di “sopravvivenza”, attanagliati in una trappola mortale.
L’autore di questa graphic novel è il famosissimo, e non più tra noi, Joe Kubert. Fumettista dalle doti straordinarie che gli sono valse negli anni numerosi riconoscimenti internazionali, Kubert ha sempre avuto un “debole” per le storie di guerra, e in questa graphic novel (per altro uno dei suoi ultimi lavori, edito da Dc comics – sponda Vertigo – a maggio del 2010) unisce doti e passione, incrociandole con la “Storia” per portarci un piccolo gioiello.
L’autore morto nell’estate del 2012 (per un mieloma multiplo) ha preso spunto da fatti realmente accaduti dando vita ad una sorta di “falso storico” (ma questa descrizione non è del tutto esatta, in quanto molto di quello che c’è nella storia del fumetto è realmente accaduto) che ci racconta una ricostruzione della battaglia di DONG XOAI.
Al contrario del fumetto che la maggior parte di noi è abituato a leggere, DONG XOAI, Vietnam 1965 sembra un infinito sketchbook, uno storyboard per qualche film, composto da soli disegni a matita; nessun colore se non le tonalità di grigio e nero. Leggendolo viene quasi da chiedersi quanto tempo abbia passato Kubert nel disegnarlo… mi spiego: alla prima occhiata i disegni sembrano delle bozze, niente di più, però poi, col passare delle pagine, ci si rende conto che nulla è lasciato al caso; ogni linea, ogni dettaglio è messo lì per una ragione ben precisa.
Se si dovesse descrivere in poche parole lo stile grafico della graphic novel, di sicuro il termine giusto sarebbe: MINIMAL. A partire dalla sovracopertina, per passare alla copertina stessa e alla rilegatura (copertina verde militare con utilizzo di font dattiloscritti, come appunto in campo militare), il tutto per finire con i disegni stessi dell’opera: nulla di superfluo; perché in fondo in una guerra non c’è tempo per stare a guardare la bellezza del paesaggio.
Ammetto di essere rimasto colpito, leggendo tutto il volume ( non va saltata nessuna pagina, dall’intro alla postfazione ), da come Kubert abbia saputo cucire l’odore della realtà addosso a questa storia.
Ho apprezzato particolarmente le pagine finali di questo volume; pagine che riportano materiale utilizzato da Kubert stesso per dare origine al racconto. Ci sono infatti le testimonianze degli uomini del Distaccamento A-342 del 5°gruppo delle Forze Speciali, in un insieme di materiale preparato dai soldati stessi nel 2009. Ci sono foto, cartine, planimetrie e strategie riguardanti i fatti raccontati nel fumetto; dopo averli spulciati per bene il lettore si sente appagato così come (permettetemi il paragone) quando ci si alza da un lauto banchetto, si ha quella sensazione di sazietà piacevole che ti lascia un buon ricordo, uno di quelli da raccontare agli amici.
Non so se per quest’opera serva la passione per le storie di guerra perché, in fin dei conti, si tratta della storia, anzi delle storie, di uomini; la guerra non è altro che un “luogo” nel quale queste si sviluppano.
Sono onesto dicendovi che questo titolo rientra di diritto nell’elenco dei: Consigliato da Komixjam.
(se volete dare un’occhiata e sfogliare qualche pagina, andate qui)
p.s. Speriamo di poter leggere ancora titoli di “ottima” caratura come DONG XOAI, Vietnam 1965, e già che ci siamo: speriamo che la linea editoriale adottata da BAO continui ad essere di questo livello.
[ Fonte | Bao Publishing ]