Se il presente ti sembra terribile: SORRIDI!…Domani sarà peggio!
Parliamo con questo approfondimento di un piccolo orgoglio italiano, qualcosa che purtroppo è uscito quasi in sordida nelle edicole e che con il fattore “longevità breve” non ha potuto accumulare quell’ondata di pubblico che forse un’opera così potrebbe benissimo meritare.
Parliamo di David Murphy 911, una serie italiana creata dalla rockstar italiana del fumetto, Roberto Recchioni (già sceneggiatore di Dylan Dog e curatore delle edizioni italiane di Cliffhanger e Wildstorm) ed inchiostrata da Matteo Cremona.
Adrenalinica. Surreale. Avvincente.
Queste sono le prime tre parole che ho potuto condensare dopo aver letto le quattro uscite della “praticamente” PRIMA SERIE di David Murphy, il motivo di quel surreale è presto spiegato dalla trama del fumetto stesso, un aiuto vi può essere dato dalla frase intestata che appare ad inizio articolo, ma se ancora non ve lo immaginate…eccovi qui la trama.
David Murphy è un giovanotto texano della contea di Roxanne, il suo lavoro è pompiere ausilliario per il dipartimento locale e se già vi immaginate il buon Echoes-Kun (il nostro carissimo blogger), sappiate che David va oltre al semplice “doma-le-fiamme” e “Salva-i-gattini”.
David ha purtroppo una maledizione che gli penzola sulla testa, qualcosa di antico che già nelle prime pagine del primo volume (Nel Peggiore dei casi) dimostra tutto il suo potenziale portando David, di ritorno da una riunione di famiglia, su un aereo carico di terroristi dirottatori.
Premetto che se le catastrofi naturali, gli incidenti, le fatalità e gli oscuri destini avversi non vi piacciono o vi incutono timore…non leggete David Murphy.
Perchè il nostro bel vigile del fuoco ha sulla sua testa, così come suo padre, suo nonno e altri suoi discendenti la maledizione di attrarre a se i disastri (sia artificiali che naturali), trovandosi proverbialmente nel posto sbagliato al momento sbagliatissimo.
Eppure il nostro eroe, dalla prima fino all’ultima pagina sembra cavarsela piuttosto bene, si direbbe che l’illustratore abbia dato poco spazio nel disegno alla parte anatomica che David sembra possedere in gran abbondanza…ma non è così.
It’s the end of world as we know it
(Nel peggiore dei casi) ci porta nel pieno dell’azione di cui il fumetto è impermeato. Dirottamento aereo a parte, David è costretto ad affrontare un tornado in aperta campagna e nonostante il volo della sua beneamata macchina, riesce a cavarsela.
Sempre nello stesso volume David ritrova il padre disperso, tornato alla casa coniugale per morire di un tumore, il quale gli rivela che ogni Murphy, fin dal loro antenato William “Lingua Biforcuta” Murphy, è sottoposto ad una maledizione di una vecchia strega cinese (il motivo lo saprete leggendo) la quale ha condannato ogni Murphy, per sette generazioni di vite, ad una vita “interessante” fatta di pericoli e missioni di salvataggio sempre più terribili.
Nel primo volume facciamo anche conoscenza di Charlie Wong, un amico del padre di David, la sua spalla nelle disavventure che lo hanno visto protagonista e Sharon Murphy, moglie del protagonista incinta del prossimo baby-Murphy del mondo che sarà costretto a sottoporsi allo stesso destino del padre, del nonno ecc quando il nostro David morirà.
Ed è quando muore John Murphy che il figlio diventa la calamita per i casini naturali: prima un tornado e poi un disastroso dirottamento aereo che fortunatamente David riesce a sventare.
In fondo al primo volume inizia la prima scena che rende poi il fumetto, un’opera surreale: una pioggia di asteroidi sul cielo di Las Vegas nel quale David si è stabilito in attesa di ritornare da sua moglie.
Born to Run
In (Shock Economy) secondo volume dell’opera, David è costretto a salvare lui e buona parte degli ospiti del suo stesso hotel dalla collissione con un asteroide, tra azioni eroiche e decisioni difficili David trova anche la sua nemesi.
In una disposizione temporale che ricorda molto il telefilm Lost (con flashback e tempo presente che si intervallano) scopriamo che un’organizzazione segreta con a capo Milton Friedman (realmente esistito) si sta ponendo a capo delle azioni finanziari del mondo seguendo la cosidetta Shock Economy per l’appunto ossia l’uso ponderato delle risorse finanziare e dei successivi introiti economici in previsione e in successione ad una calamità naturale.
Dall’uragano Katrina in Louisiana fino allo tsunami che colpì le zone asiatiche nel 2004, la shock economy diretta da Friedman (nel fumetto ancora vivo e conservato in zone a temperatura bassissima) e dalla sua assistente Miss Robinson cerca di trovare nella famiglia Murphy il giusto catalizzatore per i propri progetti economici: con un simile creatore di disastri infatti, nulla potrebbe fermare la loro produttività.
E dopo essersi salvato da uno tsunami in oceano aperto, David raggiunge San Francisco dove lo aspetta una bella sorpresa sul Golden Gate Bridge: una sorpresa con due tentacoli ed otto braccia a ventosa (ed uncinate) avvinghiato sul ponte, scaraventato là dall’onda anomala.
Have a Nice Day
Avete cominciato a comprendere il perchè del surreale?
L’adrenalina scorre a fiumi nelle pagine di David Murphy ma a rendere affascinante il personaggio non è tanto le situazioni che gli si parano davanti ma il metodo autenticamente efficace con il quale se ne libera.
Intendiamoci, un calamaro colossale avvinghiato al Golden Gate Bridge non è uno spettacolo che si vede ogni giorno, ma qualora succedesse e qualcuno dei presenti e questo avesse letto il fumetto, forse saprebbe come cavarsela.
Così come chi si ritrova in un tornado, deve saltare da una cascata, deve fare a pugni, deve far atterrare un aereo, deve difendersi dall’aggressione di uno squalo e da altre mille situazioni che il padre del protagonista ha raccolto nel manuale di sopravvivenza “In Worst Case” di cui David viene in possesso, come l’eredità millenaria della famiglia Murphy.
In (Ecoterrorismo) il terzo dei quattro volumi David tenta di fermare l’aggressione al calamaro colossale da parte dell’esercito, manovrato dagli Shock Economist e viene affiancato dalla giovane biologa marina Misha che aiuta il vigile del fuoco ad evitare che milioni di vite vengano spazzate via dal mollusco enorme (e nel contempo salvare il poverino da una frittura di dimensioni bibliche).
Viene inoltre fatto cenno che forse la maledizione dei Murphy non è tale, bensì è un dono per quelle persone che arrivano al momento giusto, nel posto sbagliato.
E viene inoltre fatto capire come la maledizione di Murphy passi al successivo della linea genealogica solo alla morte del precedente, ergo Friedman, deciso ad avere un Murphy tutto per lui che possa utilizzare per i suoi scopi finanziari, trova moglie e bambino ed attenta alla vita di David con…con cosa? Scopritevelo
Evito la descrizione del quarto ed ultimo capitolo della miniserie a fumetti, non sarebbe giusto nei confronti dell’illustre Roberto Recchioni ne dei lettori che vogliono cimentarsi in questa piccola produzione italiana.
Rimane la nota dolente, quali sono cioè i difetti di questo fumetto?
L’eccessivo cortezza del fumetto, l’eccessiva dose di fortuna (chiamiamola così và..!) del protagonista e l’uso non proprio nobile che viene fatto nei confronti degli economisti, tra cui Milton Friedman in primis, morto per un infarto nel 2006 (certo, non proprio uno stinco di santo in vita seppur nobel per l’economia nel 1976).
Non sono proprio difetti, sono più gusti, derivati dal mio insano pensiero buonista del lunedi sera o dal fatto che spesso mi sono soffermato sulle pagine di David Murphy esclamando “No ma è davvero impossibile”.
Ma stiamo parlando di un fumetto in fin dei conti e quindi se un uomo può scalare i muri con il solo uso delle sue mani o se un altro è in grado di volare con il pensiero, uno spazio per il pompiere più fortunato/sfortunato del mondo ci può stare.
E’ un fumetto che si lascia leggere molto piacevolmente, soprattutto per i curiosi che vogliono vedere dove andrà a ficcarsi stavolta l’eroe di turno o anche per scoprire tutti i retroscena gustosi della storia, al di là della pura azione (il mistero della maledizione, le interrelazioni tra i personaggi, lo scopo ultimo di Friedman).
Lo stile grafico è pulito e semplice nella descrizione, forse leggermente confuso nelle scene d’azione più concitate ma efficace nelle vaste panoramiche che descrivono i disastri che affronta David, dal secondo numero sono migliori i volti dei personaggi a mio avviso (nel primo c’era forse un’eccessiva semplificazione) e le tavole risultano sia nella regia che nell’angolazione decisamente più efficaci anche se rimane confusione nella visione delle scene d’azione (che in questo fumetto sono tantissime!)
Cosa dire alla fine di questo fumetto?
E’ un’opera completamente italiana, è un personaggio che nonostante la brevità delle sue avventure (anche se è prevista la seconda serie) si lascia piacere e fa in modo di farsi piacere, siamo ben lontani dai ritmi della Marvel Comics americana e siamo ancor più distanti dalle intricate storie del mondo nipponico, siamo esattamente a metà via.
Il mio consiglio è di acquistare e sperimentare la prova di coraggio del primo volume e come dice Simon Bisi nell’apertura del terzo volume “decidere se proseguire al secondo e dare ulteriore fiducia al prodotto acquistando anche il terzo”.
Per me David Murphy 911 può promettere davvero bene nelle sue successive incarnazioni, a voi ulteriori considerazioni.
Le copertine sono dell’ottimo Gabriele dell’Otto.
Ryku 7 Maggio 2011 il 13:09
Uuuuuuuuuuuuh fighissimo *�*