Ebbene si, a pochi giorni di distanza dalla notizia che Obata stava lavorando ad un “misterioso” capolavoro letterario, spuntano ora i nomi e le informazioni aggiuntive su questo misterioso progetto…e non solo!
Non sembra coinvolto solo il grande Takeshi Obata (Death Note, Bakuman) nel nuovo progetto targato Shueisha ma anche il creatore di Bleach, Tite Kubo e il creatore della serie “Il principe del Tennis” Takeshi Konomi, tutti personaggi che almeno una volta si sono letti, anche solo di sfuggita nei manga/anime degli ultimi anni.
Come si accennava nell’articolo qui, una nuova trasposizione Anime stava per fare capolino nei teleschermi giapponesi e il tutto si basava su un capolavoro letterario di cui ancora non si voleva far trapelare il nome.
E’ notizia recente che non è solo uno il romanzo che sarà seguito nella trasposizione bensì 4 romanzi e la serie, in onda da inizio ottobre in Giappone si chiamerà Aoi Bungaku ovvero “Letteratura Blu“.
Non si parla di racconti spiccioli ma di ottime storie che hanno ottenuto anche lontano dalla patria un recente ed inaspettato successo tanto da venir pubblicato, a quanto mi risulta, per ben due edizioni, in inglese per il mercato americano.
“No Longer Human” un’opera di Osamu Dazai, trovato morto nel giorno del suo 39esimo compleanno probabilmente suicida racconta la storia di un uomo che scivola lentamente in un’alienazione ed un’estraniazione dal resto del mondo, spingendolo sempre di più in un baratro difficile da risalire, un’opera che senza bisogno di riflessione, può essere quasi autobiografica per lo scrittore.
“Kokoro” di Soseki Natsume racconta invece le rilevazioni e le scoperte nella vita del mentore o sensei del narratore, attraverso episodi quotidiani ed eventi dal forte impatto emotivo.
“Hell Screen” di Ry?nosuke Akutagawa racconta le tremente e violente fasi di creazione di alcuni dipinti ritraenti paesaggi infernali e di come questi abbiano influenzato la vita del loro creatore.
“Run, Melos!” è invece l’opera maggiormente evocativa del “pacchetto offerto”, scritto sempre da Osamu Dazai, racconta il viaggio di un pastore greco diretto al matrimonio della sorella, l’ultimo viaggio per lui dato che finito questo, sarà sottoposto ad un’esecuzione per un motivo misterioso.
Tutte queste opere hanno già ricevuto onore e merito tramite le splendide copertine, opera proprio di Obata e Kunomi.
Questi autori tornano ora a dirigere le fasi di design dei personaggi nella trasposizione anime: Takeshi Obata è chiamato a disegnare gli splendidi scenari ed i personaggi delle opere anime di “No Longer Human” e “Kokoro”, il creatore di Bleach è chiamato invece a dirigere la monumentale e disturbante opera “Hell Screen” mentre Takeshi Konomi sarà impegnato nel portare all’animazione l’opera “Run, Melos!”
Quasi tutti gli autori coinvolti hanno già avuto a che fare con le opere, forse forte di questo fatto è stata la scelta di assegnare a loro questo incarico, si sa che una versione manga di No Longer Human è apparsa recentemente nella rivista Comic Bunch mentre nel 2005 è apparsa la trasposizione in manga di Kokoro, nel lontano 1992 è invece apparso un lungometraggio animato dedicato a Run, Melos! quindi si può dire che i romanzi abbiano già ampiamente abbandonato la carta per puntare su altre strade già ampiamente rodate.
Si spera che Blue Literature faccia capolino anche da noi con i suoi, già programmati, 12 episodi nel quale i romanzi si mostreranno integralmente.
Personalmente mi fa sempre piacere assistere a trasposizioni di questo tipo fatte col cervello e da bravi autori, le trame chi più e chi meno possono incuriosire e soprattutto per No Longer Human e Hell Screen io ho assoluta curiosità di vedere come l’animazione giapponese renderà omaggio ad opere che a livello mondiale, hanno riscosso un discreto successo ed una buonissima attenzione.
-Hail To The HypnoToad-
[Fonte: AnimeNewsNetwork]
MagicSton 12 Settembre 2009 il 00:59
leggendo la trama, sembrano tutte opere interessanti gi� di loro, poi se si aggiungono anche questi mangaka… anche se non esce in italia me lo vedr� comunque 😆
namidakun90 12 Settembre 2009 il 02:25
hell screen sembra molto interessante..sopratt per questi paesaggi infernali
Grimjow03 12 Settembre 2009 il 12:24
e xk� � fatto da Kubo-sensei!!!! :w00t: :w00t: :w00t: :w00t:
arts1983 12 Settembre 2009 il 04:24
Accidenti che nomi! E mi riferisco in particolare a quelli degli scrittori! Per� forse non ho capito bene, si tratta di trasposizioni anime? Non manga? E quelle inserite nell’articolo sono le poche (o fra le poche immagini) che vedremo disegnate da Obata? Peccato, avrei tanto voluto vedere nuove illustrazioni di Obata vecchio stile…
Majin_Manuel86 12 Settembre 2009 il 15:04
Questa nello specifico � una trasposizione in anime da romanzo ma si sono gi� fatti anche passaggi da romanzo a manga, qui per� non hanno messo mano Obata e Kubo ma altri.
Le illustrazioni (poche) che vedi si riferiscono ai disegni di copertina di Obata che riguardano le edizioni giapponesi dei romanzi, all’estero le copertine non sono state mantenute quindi niente disegni!
Ninox 12 Settembre 2009 il 08:57
Beh, dato chi ci lavora su, sembra qualcosa di molto promettente, vedr� di darci un occhiata :biggrin:
Grimjow03 12 Settembre 2009 il 12:24
nn vedo l’ ora di vedere i disegni di Kubo-sensei in un opera diversa da Bleach o Zombie Powder!!!!!!!!!!!!!!!!!! :w00t: :w00t: :w00t: :w00t:
Shun 12 Settembre 2009 il 13:45
Vai Takeshi! *_*
bobl 13 Settembre 2009 il 01:26
La cosa mi piace veramente poco…ma non tanto per il fatto che questi capolavori indiscussi della letteratura giapponese vengano trasposti in versione animata, ma per gli autori che hanno scelto…si poteva far di meglio, soprattutto per Kokoro che con quella copertina sembra un romanzo gotico di quart’ordine (avrei preferito di gran lunga un Taniguchi, che gi� ha trasposto in manga Bocchan dello stesso autore, Natsume Souseki).
Un piccolo appunto: la prossima volta che citate i titoli dei romanzi, per favore NON FATELO IN INGLESE.
Sono letteralmente esasperato di vedere titoli di opere giapponesi riportati in inglese, anche quando queste sono state pubblicate in Italia (e quindi hanno un titolo ufficiale)…come vi sentireste se scopriste che in giapponese l’opera magna di Dante viene citata come “the Divine Comedy”(cosa che per fortuna non avviene, dato che il titolo giapponese � effettivamente una traduzione nella lingua del Sol Levante dell’originale italiano)?
Quindi vi pregherei gentilmente di citare le opere in questione col titolo italiano (se pubblicate qui) o giapponese con traduzione italiana (se ancora inedite)
Ah, una seconda cosa: DA LIGHT NOVEL!? Vi rendete conto che abnorme e obbrobrioso errore avete commesso!? Avete messo sullo stesso piano delle opere di importanza letteraria spaventosamente grande e delle “boiate commerciali” come Suzumiya Haruhi e Shakugan no Shana!? Informatevi meglio prima di scrivere notizie. Senza contare che avete fatto intendere che il successo dei romanzi sia dovuto alle illustrazioni di copertina…mah.
Majin_Manuel86 13 Settembre 2009 il 13:12
Partendo dal basso ti rispondo:
-Mai voluto far intendere che il successo fosse da attribuire solo alle copertine, se fosse cos� avrei evitato di parlare della trama, siamo in un blog che segue manga ed anime in fondo, non un blog di letteratura e se questa notizia doveva essere risaltata in questo blog dovevo mettere dei fondamenti, le copertine e le illustrazioni di mangaka per l’appunto.
-Light novel, si ho scritto cos� perch�, nonostante il successo di queste opere letterarie, in alcuni siti in cui ho controllato l’appartenenza delle opere o della trama, si faceva riferimento a questo termine, che fosse novel o che fosse light non mi sono ulteriormente approfondito su questa, cosa che far� in futuro per evitare ulteriori strafalcioni, su questo � sicuro.
-Ho scritto il nome della versione inglese del titolo perch� queste, a differenza di altre opere rimaste nel paese d’origine hanno avuto una distribuzione su territorio internazionale, capisco che fornire il nome originale all’opera (come ho fatto per la serie anime relativa Aoi Bungaku) sia doveroso ma parlando di romanzi o comunque di storie che hanno varcato il confine d’origine penso sia molto pi� utile ricercarle con il nome affibiato per la distribuzione (quindi pi� facilmente raggiungibili da noi) che l’originale che pu� essere comunque ricercato in un secondo momento senza per questo intaccare l’opera..
Sul titolo originale comunque ne far� tesoro per i prossimi articoli ma rimango dell’idea che per chi � interessato ad approfondire l’opera sia molto pi� indicativo il titolo internazionale fornito che una eventuale traduzione italiana dall’originale (puoi dire ci� che vuoi sulla conversione jap-ing dei titoli ma quelli italiana � ancora peggiore e snatura quasi sempre il concetto di base dell’opera)
Spero d’averti fornito un quadro indicativo riguardo le tue critiche 🙂
🙂 🙂
Ichigo93 13 Settembre 2009 il 11:21
mah… cmq interessanti come opere, sono disponibili in Italia?
bobl 13 Settembre 2009 il 11:37
-Date a Cesare quel che è di Cesare e, quando parlate di letteratura, anche di sfuggita, datele la dignità che le si compete.
-Il fatto che siano light o meno non dipende dal successo dell'opera, ma dalla struttura e dall'approccio con cui certi temi vengono trattati. Mi pare che romanzi letterari di gran successo tipo Kokoro non siano scritti in modo abbastanza "leggero" da meritare questa definizione. Vedi di fidarti meno di certi siti.
-Riguardo al titolo: di solito chi cerca le opere lo fa o con il titolo originale o con quello con cui è conosciuto nel suo paese, che sia preciso o meno (so benissimo di certi titoli obbrobriosi, non credere); d'altronde ho sempre ritenuto l'espediente del "titolo internazionale" in inglese un'ingiustizia culturale verso le culture est europee o extraeuropee da raddrizzare.
Ah, pregherei anche di ripristinare la mia precedente critica, se non vi dispiace.