Eccoci giunti al quarto appuntamento con questa rubrica che raccoglie le curiosità e le notizie di attualità che ci arrivano dal Giappone.
Per cominciare vi illustro un nuovo progetto per misurare il livello di radiazioni nella centrale nucleare di Fukushima. Il professor Takayuki Takahashi, assieme al suo gruppo di ricercatori dell’Università di Fukushima, ha presentato un progetto in cui saranno le scimmie del luogo ad effettuare i rilevamenti per i livelli di radiazioni. Ovviamente non saranno loro, direttamente, a svolgere il compito, ma il loro aiuto sarà indiretto. Difatti, gli animali, saranno muniti di collari con misuratori di radiazioni e trasmettitori GPS per localizzare i luoghi a maggiore densità radioattiva. Dopo due mesi di misurazioni, i ricercatori apriranno i collari a distanza così da non causare troppi problemi alle scimmie. Il professor Takahashi ha dichiarato in merito: “Abbiamo deciso di utilizzare delle scimmie per questo progetto perché il territorio coperto sia conosciuto approfonditamente dalla comunità scientifica. Finora le foreste intorno a Fukushima sono state monitorate per via aerea. Ma questo progetto permetterà di testare i livelli di radiazione più in profondità.”
Dall’11 marzo scorso, tutto il mondo si è fatto sentire inviando aiuti al Giappone. Ogni evento organizzato è stato un ottimo ponte per raccogliere e donare soldi ai terremotati giapponesi. Musicisti, artisti, cantanti, persone comuni, insomma tutti, hanno inviato denaro, cibo e vestiti alla popolazione giapponese. Ora, anche la UEFA, nel corso del meeting del Comitato Esecutivo Fifa a Tokyo, ha deciso di donare 500.000 euro al presidente della Federcalcio Giapponese (JFA), Junji Ogura. Il presidente Uefa, Michel Platini, ha così commentato la vicenda: “Il modo in cui il popolo giapponese ha reagito alla terribile tragedia naturale che li ha colpiti quest’anno dimostra che tipo di paese è questo. E’ compito della Uefa quello di utilizzare il calcio per sostenere la gente nel momento del bisogno perché il calcio è uno dei pochi sport globali che vanno al di là di lingue e culture unificando la gente. L’immagine dei giocatori nelle nostre partite che tenevano uno striscione a sostegno della popolazione giapponese è, secondo me, un segno di unità che durerà per sempre. Abbiamo deciso di dare un supporto finanziario ai giapponesi attraverso la Federcalcio giapponese per alcune ragioni. Primo, eravamo angosciati e preoccupati per una tragedia naturale così orribile che ha colpito la nazione. Secondo, siamo stati toccati e ispirati dalla dignità esemplare con cui ha reagito il popolo giapponese. I legami di amicizia tra la JFA e la UEFA spiegano il resto. Di fronte a una situazione eccezionale, era ovvio per noi fornire un aiuto, per quanto limitato, con il ripristino e la ricostruzione dell’area colpita in Giappone. La vostra nazione è sempre pronta ad aiutare le altre quando serve, così è normale e giusto che lo facciamo noi quando siete voi ad averne bisogno“.
Per concludere una buona notizia per le industrie che producono sakè. Delle 145 fabbriche presenti nelle zone colpite dal terremoto e dallo tsunami dell’11 marzo scorso, solo una misera metà di queste sono rimaste in piedi. I produttori però, invece che piangersi addosso e aspettare gli aiuti del governo, hanno deciso di rimboccarsi le maniche e di cominciare la produzione di liquore di riso per il nuovo anno. E i risultati sono stati inaspettatamente buoni. La produzione, nonostante non ci si aspettasse il segno positivo alla fine dei conti, ha subito un’impennata e le esportazioni di sakè sono aumentate notevolmente. Nella sola prefettura di Miyagi le esportazioni sono aumentate del 39%, ad Iwate e Fukushima invece, il prodotto ha fatto registrare un aumento delle richieste rispettivamente del 17 e del 9%. In 6 mesi le 3 prefetture hanno esportato ben 1 milione e mezzo di bottiglie in più dell’anno scorso. Un vero e proprio miracolo economico per queste zone gravemente colpite dalla furia della natura.
[fonte – Nippolandia]
Mila 21 Dicembre 2011 il 16:42
Non � da me fare l’allarmista, ma mi viene spontaneo domandarmi se sia sicuro il sak� di Fukushima…
(il sak� come qualsiasi altro prodotto edibile) :ermm: