Un saluto a tutti i lettori di Komixjam! Oggi nessuna recensione in programma, nè nessun nostalgico ricordo di meravigliosi decenni passati.
Volevo però farvi partecipi di una piccola riflessione che ho avuto modo di fare in seguito ad una notizia rimbalzata in un paio di blog che seguo.
Il fumettista/blogger Roberto Recchioni ha infatti postato sul forum di Comicus i dati relativi alle vendite dei fumetti in Italia e in America, notizia poi meglio analizzata da Alessandro ‘Doc Manhattan’ Apreda sul suo blog.
Sui link trovate i dati nudi e crudi; quello che vorrei farvi notare è il dato che non conoscevo: Tex, in Italia, vende duecentomila copie.
Da un lato sono contento, perchè sono anche io un lettore di Tex, del quale ho la fortuna di avere una collezione completa, iniziata e portata tuttora avanti da mio zio, e personalmente ho letto gli albi non so quante volte; dall’altro lato sono sorpreso, perchè non me lo aspettavo…intendiamoci, immaginavo che non fossimo in pochi a leggere le avventure del Ranger più famoso del mondo delle nuvolette, ma leggere quel numero mi ha davvero spiazzato.

Sarà che siamo abituati ad avere a che fare con un pubblico differente, che segue e si scorna su altri tipi di narrativa disegnata, molto distante per tematiche e stili da quella del fumetto italiano ‘mainstream’. E venire a conoscenza di un altro tipo di pubblico di fumetti, magari più vecchio e sicuramente meno attivo sulla Rete (e che magari comunica ancora con la rubrca della posta…ok qui sto esagerando) sicuramente spiazza. E spiazza ancora di più vederlo così numeroso.
Eppure avrei dovuto pensarci, perchè in fondo il fumetto è sempre stato un mezzo di comunicazione fondamentale per noi italiani. E perchè quelli che sono cresciuti con quelle storie continuano a prenderle, vuoi per motivi di collezionismo, vuoi per una sensazione di nostalgia…o vuoi perchè quel tipo di fumetto continua a rimanere di indubbia bellezza.
Il fumetto d’avventura bonelliano, e Tex in particolare, continuano infatti ad esercitare un indubbio fascino. Il personaggio, nonostante i suoi sessanta e passa anni di età, sembra avere ancora molto da dire, ed ogni sua storia lo conferma, oltre a rassicurare il lettore. E, almeno a livello personale, è bello vedere che il monolitico eroe creato da Gian Luigi Bonelli ha un vasto gruppo di sostenitori…oddio, lui direbbe pards.
Vi chiedo scusa, cari lettori, per questo articolo che è più che altro una riflessione personale. Mi ha fatto piacere, comunque, condividerla con voi, e vorrei sapere la vostra opinione.