Sei il secondo uomo che mi uccide questa settimana, però me ne restano ancora altre 7 di vite. –Catwoman (dal film “Batman Returns”)
Chi non ha mai amato saltare sui tetti, vestirsi di lattex nero e combattere pipistrelli cresciuti senza genitori?
Ok forse non sono proprio tanti quelli che desiderano una vita così però forse, Selina Kyle nei fumetti che portano il nome del suo alleato/avversario Batman, deve aver trovato queste cose molto allettanti.
Benvenuti nello speciale dedicato alle otto vite vite di Catwoman, nata nel 1940 e pronta ad affilare le sue unghie per il nuovo millennio.
Forse pochi di voi sanno che la procace ladra di Gotham City ha visto la genesi proprio nel primo numero di Batman, la primissima serie dedicata completamente all’uomo-pipistrello.
In risposta ad un pubblico entusiasta delle strips sul dinamico duo (Bat & Robin), la serie regolare vede la nascita nella primavera del 1940 e vede oltre all’immancabile Bruce Wayne e Dick Grayson anche la comparsa di due villain che di lì a poco avrebbero riscritto la storia dei fumetti: Joker e Catwoman, quest’ultima appare solo menzionata come The Cat ma ha una psicologia già definita.
Selina Kyle veste i panni fin dal primo numero, della ladra di gioielli particolarmente agile e fascinosa, viene però rivelata la sua natura di donna solo alla fine del numero a lei dedicato dato che The Cat (un vestito verde ed un simbolo di gatto) la renderà anonima fino all’epilogo, e alla sua cattura.
Le sue origini (le prime perlomeno) vengono narrate nel numero Batman #62 dove si rivela che Selina era una hostess che durante un incidente aereo è sopravvissuta, con una profonda amnesia che l’ha portata a riscrivere la sua storia ambientandosi subito nella malavita di Gotham, tuttavia smentirà ella stessa qualche numero dopo questa storia convincendo il pubblico che era solo una menzogna nel tentativo di uscire dalla vita criminosa.
Aiuterà Batman nelle sue primissime comparsate come paladina della legge ma ritornerà al crimine in pochissimo tempo, troppo affascinata dai gioielli e dalla vita lussuosa.
Catwoman però si scontra con un avversario troppo potente: il Comic Code Autorithy che vede nel personaggio della DC Comics un esempio negativo per le donne e le bambine e censura la sua attività dal 1954.
Selina si ritira così dalla vita e dalle avventure fino al 1966 dove ritorna in grande stile come avversaria di Batman.
Di tanti stravolgimenti e rivisitazioni che tempestano la vita di Catwoman, una in particolare deve essere menzionata: quella descritta da Frank Miller (autore di 300 e Sin City) e David Mazzucchelli che nel 1986 scrivono Batman: Year One.
In questa versione del prologo delle avventure di Batman (tra l’altro versione che verrà ripresa parzialmente da Christopher Nolan per Batman Begins), Selina è una ragazza di famiglia povera, disagiata con una madre morente ed un padre alcolista.
A 12 anni la ragazza diventa orfana ed entra in un’istituto che non riesce a controllarla, alla fine fugge e si dedica all’attività dell’accattonaggio con una compagna di sventure con la quale sembra avere una relazione lesbica.
Selina però è innamorata del nuovo crociato di Gotham: Batman appunto che la ispirerà a disegnare il suo alter-ego ispirandosi alla figura dei gatti che per Selina, sono creature agili, affascinanti e misteriose.
La nascita di Catwoman viene perciò narrata così da quel momento e per il pubblico, soprattutto nel post Comic Code Autorithy, la figura della donna-gatto viene irrimediabilmente legata a sensualità e agilità, ed un pizzico di erotismo soft.
Il personaggio di Catwoman viene perciò ripreso, quasi nel contempo con la sua ricomparsa fumettistica nel telefilm americano prodotto dalla ABC, Batman.
Batman (1966) è il primo prodotto televisivo dove Catwoman entra a far parte: compare in 13 episodi su 120 totali in tre stagioni televisive, è l’antagonista femminile per eccellenza di Batman (Adam West con panza e tutto il resto) e Robin (Burt Ward) e divide la scena con il duo in 7 avventure complessive di cui una in coppia con il Joker (Cesar Romero).
Il suo personaggio è interpretato dalla fantastica Julie Newmar, tranne che negli ultimi episodi, conclusivi della serie dove è Eartha Kitt a ricoprire il ruolo.
Nel film di Batman del 1966 è Lee Meriwether a ricoprire il ruolo della donna-gatto accanto al team up di Joker, Pinguino (Burgess Meredith) e l’Enigmista (Frank Gorshin).
Nonostante l’indubbia ingenuità del prodotto e le scenette trash che più trash non si può (soprattutto il film con il suo Bat-Repellente per Pescecani), le tre attrici interpretano bene la figura di una ladra agile, tremendamente affascinante e sempre contesa tra il lato buono e il lato oscuro della giustizia.
Passano molti anni e molte tirature di fumetto quando Catwoman ritorna sullo schermo, precisamente nel 1992, anno d’uscita del film Batman Returns di Tim Burton con Michael Keaton nelle vesti di Batman, Danny Devito in quelle del Pinguino e Michelle Pfeiffer nei vestiti latex di Catwoman.
Se associamo una figura al nome di Catwoman indubbiamente il 99% delle persone ricorderà la performance sensuale, felina e aggressiva della Pfeiffer, qui vestita di pelle aderente cucita su misura e unghie create con aghi da cucito.
Anche la storia delle origini viene riscritta: qui Selina Kyle è la segretaria frustrata e fragile di Max Shreck (interpretato da Christopher Walken) un potente uomo d’affari in contrasto con Bruce Wayne alla luce del sole e con Batman nei suoi loschi affari per il dominio finanziario della città, casualmente Selina trova le prove che legano il suo capo alla costruzione di un impianto di energia elettrica che possa lasciare Gotham al buio (per poi ridistribuirla a suo nome), Max scoperto questo scaraventa la segretaria dal suo palazzo e apparentemente uccide la donna che però, dopo pochi minuti viene misteriosamente risvegliata da un esercito di gatti randagi, le sue mille frustrazioni e tormenti in pochi attimi si consumano distruggendo il suo appartamento e da lì nasce Catwoman, in lotta con Shreck e con l’uomo pipistrello che ostacola i suoi piani di vendetta.
Il mito di Catwoman torna in auge e grazie alla performance della bionda Michelle, il personaggio della donna-gatto assume un nuovo status-quo, molto in voga negli anni ’90: quello di sex-symbol.
A domani con la seconda parte!
piero12345 25 Febbraio 2011 il 09:59
Bell’articolo….
P.s.
Manuel, mi puoi dare un tuo indirizzo email, skype ecc.????ti vorrei chiedere delle cose sui fumetti marvel ma non so come contattarti in privato…
Fra X 6 Giugno 2013 il 13:43
Ah, ecco! St� rivedendo alcuni episodi della mitica serie live degli anni 60 XD e 1 o 2 anni prima avevo visto l’ altrettanto mitico film del 66 e mi sembrava che Catwoman fosse diversa! E ti credo, sono due attrici diverse! XD
Oggi si discute degli attori afroamericani in ruoli che nel fumetto non sono originariamente di quest’ etnia. Gi� nel “Batman” dell’ 89 abbiamo Harvey Dent afro, ma addirittura pi� di 20 prima, Catwoman! XD
Ho scoperto della primissima Catwoman quando mi � capitato per mano un volume Mondadori con pubblicate le prime due storie in cui compare. Reasti decisamente stupito! Comunque, visto che veste di verde, ho capito finalmente perch� nella serie animata degli anni 60 � inusualmente vestita appunto di verde!
Fra X 6 Giugno 2013 il 15:20
Ah, ho scoperto che proprio in quel periodo nei fumetti sfoggiava un costume verde!