Non è di certo una novità, ma rimane comunque una di di quelle piccole “chicche” che non può mancare nella libreria di un vero collezionista.
Stiamo parlando di C.A.T. (acronimo di Confidential Assassination Troop), che si pone come uno dei primi fumetti cinesi ancora sconosciuti all’occidente. Opera prima del promettente talento fumettista, Fung Chin Pang, pubblicata in Italia dalla Free Books che offre un assai interessante miniserie in due volumi, con un retrogusto alla James Bond nel periodo della guerra fredda, solo che questa volta è una donna e più letale che mai…
Ambientato ai giorni nostri, in un clima del tutto simile alla Guerra Fredda, dove i contrasti fra la Russia e gli U.S.A. sono sufficienti per scatenare la III° Guerra Mondiale, facciamo la conoscenza di C.A.T., una ragazza letale che non lascia scampo, in cerca di vendetta e riscatto nei confronti di una vita crudele…
Cresciuta fin da piccola nella violenza, all’età di soli 6 anni assiste all’omicidio della madre da parte del padre, che successivamente si suicida. Da allora lasciata a se stessa, la piccola si rifugia a vivere in una chiesa abbandonata, insieme a dei gatti randagi cercando protezione dal freddo. Questo fino all’età di 13 anni, quando venne prelevata come cavia da laboratorio e sottoposta a feroci esperimenti genetici, volti al potenziamento delle sue funzioni cerebrali.
Durante il suo periodo di cavia, venne persino violentata dal personale medico. Pian piano covava il suo rancore pensando: “ Un giorno vi ucciderò tutti…” e da lì inizio la sua vendetta. Successivamente datasi alla fuga, giurò che avrebbe ucciso tutti i suoi vessatori. Fu quella la nascita di C.A.T. una spietata killer, feroce ed infallibile, che fa delle proprie qualità un lavoro.
Finché non trova sulla sua strada la CIA e i servizi segreti Russi, e se questo non bastasse, per movimentare la scena entra in campo una squadra speciale i BEAR. Soldati geneticamente modificati pronti ad avventurarsi su un campo di gioco estremamente letale e pericoloso, dove l’unica cosa che non mancano sono i cadaveri. Ciò che C.A.T. non sa è che lei non è altro che una pedina nelle mani di chi anni fa aveva ordinato quei feroci esperimenti sul suo corpo. Tutto questo ad un solo scopo, un Test, volto a scoprire chi sia il migliore, il progetto C.A.T o il progetto BEAR ???
C.A.T. è il primo lavoro di Fung Chin Pang, giunto a conclusione dopo due lunghi anni. Il lungo periodo di studio, ha certamente pagato in termini di grafica con la ricerca di uno stile raffinato e abbastanza inconsueto nei paesi del Sol Levante, ma che in questo caso rende sia per la storia che per l’ambientazione, con scene d’azione ben congegniate e dettagliate, quasi con una cura maniacale. C.A.T. è certamente un prodotto singolare, contraddistinto da uno stile grafico eccelso ma penalizzato dalla sua eccessiva brevità.
Le tematiche affrontate, lo splendido design dei personaggi, la cura riposta nelle anatomie e nelle inquadrature, sono sminuiti da una trama non all’altezza. I personaggi vengono passati troppo fugacemente, e alcuni vengono persino relegati ad un funzione di comprimari, nonostante svolgano un ruolo di netta importanza nella vicenda. Vi è un assenza totale di analisi dei personaggi, nei loro aspetti controversi e dalla psicologia complessa, che vengono buttati nella scena senza lasciare un segno sul lettore. Persino di C.A.T. veniamo a conoscenza dello stretto necessario, con una personalità intrigante che viene appena abbozzata, senza lasciare spazio di sviluppo al personaggio.
Nonostante ciò il giovane Fung Chin Pang, non può che migliorare, ci si aspetta molta dal suo talento, dimostrato già in questi due volumi.
Consigliato agli appassionati del genere militare e a chi vuole ampliare i propri orizzonti di lettura, oltre a quelli nipponici.