Gli Inguardabili – Ayakashi

di Regola Commenta

Salve a tutti, per quest’appuntamento settimanale con la rubrica Gli Inguardabili (di Regola) ho deciso di parlarvi di una serie che ho visto parecchio tempo fa, in circostanze particolari. Credo fosse il novembre 2009, quando visionai questa serie, trall’altro sottotitolata in italiano, cosa che non faccio mai (guardo sempre episodi sottotitolati in inglese), sebbene sia stata trasmessa la prima volta nella stagione invernale del 2008. Ayakashi, di cui sto per parlarvi è una di quelle cose che non rimarrà nella storia per nessuna delle sue caratteristiche.

All’origine, Ayakashi (attenti a non confodere con Ayakashi: Samurai Horror Tales del 2006) era una visual novel, uscita nel 2005 e subito seguita da un eroge intitolato Ayakashi H nel 2006. Visto il successo dei due prodotti lo studio Tokyo Kids decide di produrre questa serie animata di 12 episodi, i fondi erano sicuramente pochi, ma siamo abituati oramai all’idea che laddove i mezzi sono poveri i veri geni riescono a produrre opere degne di nota… ma non è questo il caso, a mio avviso. Quando vidi la serie per la prima volta, come dicevo, era in circostanze particolari, ma mi rimasero impressi solo due particolari, che ancor oggi mi sembrano gli unici due elementi positivi di tutto questo scempio… a dire il vero, dal 2009 avevo anche maturato un’idea positiva di questa serie, a prova del fatto che il tempo abbellisce i ricordi.

 

(Per chi non fosse avezzo a certa terminologia, gli eroge sono videogiochi testuali con immagini in stile anime a contenuto sessuale, hentai è un termine usato per manga e anime “vietati ai minori”; la stragrande maggioranza dei “protagonisti sfigati” in anime a tema umoristico è spesso appassionata di eroge, l’unico appassionato di galge che conosco, ovvero il genere senza contenuti per adulti, è Katsuragi Keima di The World God Only Knows.)

La trama, di base e non come è stata poi sviluppata, è uno di quei due punti positivi. Dopo una breve introduzione risalente ai tempi delle elementari ci vengono presentati tre personaggi, probabilmente i protagonisti: Yuu Kusaka, Hime Yakushi e Izumi Makihara. È chiaro fin dai primi fotogrammi che tra i tre vi sarà il più classico dei triagoli amorosi, di quelli che dai tempi in cui il genere umano ha inventato la scrittura non si trova soluzione alcuna. I tre bimbi assistono a una strana nevicata: strana perchè è estate. Senza poi indugiare nei ricordi vengono saltati diversi anni, e si arriva ai tempi del liceo, dove veniamo poco a poco informati che Izumi è morta, che nella città si aggirano losche e pericolose figure, e che il nostro protagonista (apparentemente coinvolto nella morte di Izumi) ha rinunciato a diventare un eroe per difendere i deboli e la giustizia (è cresciuto, direi) diventando un tetro menefreghista, in possesso di deboli poteri ESP che gli permettono di piegare delle posate e guadagnarsi qualche soldo mettendo su un patetico teatrino. Compare poi la gelida Eimu Yoake, chiaramente la protagonista femminile e non un personaggio piatto (patetico e a tratti fastidioso) come Hime, che per qualche motivo è attratta in un misterioso modo dal protagonista. Ma la parte centrale della storia non è certamente quale tra le due figure femminili dominanti il protagonista sceglierà, bensì sulle conseguenze di quella nevicata estiva: a quanto pare tramite essa sono arrivati sulla terra degli esseri chiamati Ayakashi, parassiti che si annidano nel corpo degli esseri umani. Gli Ayakashi più potenti sono utili in combattimento, e gli esseri umani possono comandarli a piacimento, tuttavia il loro utilizzo ha un prezzo (Eimu, per esempio, che ne fa spesso ricorso, sta diventando cieca). Indovinate un pò? Yuu ha ovviamente l’Ayakashi più potente di tutti.

Yuu trasformato.

Di per se non è una brutta trama, se non fosse che la sigla di apertura spoilera praticamente tutti gli Ayakashi degni di nota e soprattutto quello del cattivo; se non fosse che i personaggi e le loro azioni spesso appaiono sciocche ed eccessivamente stereotipate. “Non dovrebbe comunque essere un problema“, mi dissi, “dalle premesse sembra proprio una storia dai tono horror arricchita da elementi supereroistici” (poichè il protagonista si fonde letteralmente col suo Ayakashi): dopotutto a volte per apprezzare una serie basta che ci sia violenza e tante belle scene d’azione. Invece, data la scarsità del budget tutte queste bellissime scene non vengono mostrate: abbiamo al loro posto dei fermi immagine, ci vengono comunque concesse le urla di dolore e disperazione delle vittime. Andando avanti con la serie qualcosa si vede, ma comunque poco, e animato anche male.

Eimu. Complimenti per l’abbinamento dei colori meno umano che abbia mai visto.

Molte azioni dei personaggi sono poi da Darwin Awards: si lanciano senza motivo apparente nel pericolo, oppure rimangono fermi a guardare mentre un pazzo psicopatico compie un massacro; non mostrano attacchi di panico neppure quando è il caso (visto che poi nella parte finale gli eventi nella serie degenerano nella follia più assurda), e spesso dicono frasi poco convincenti da oscuro e depresso eroe sebbene questo non sia un shonen. Il personaggio di Hime, per esempio, è di una banalità senza precedenti: ricopre il ruolo dell’amica d’infanzia del protagonista che non deve perdersi d’animo e sostenerlo nei momenti più bui, ma non ho potuto a volte chiedermi se fosse stupida o semplicemente ingenua. I cattivi sono uno più pazzo dell’altro: Sanada Kyohei, il primo ad apparire, per esempio è uno psicopatico con tendenze omicide, che si diverte a massacrare persone indifese soprattutto per mostrare la sua potenza ai nemici che dovrebbe realmente affrontare (i protagonisti), che si mostrano comunque inorriditi dal suo comportamento, ma per niente spaventati (io lo chiamo “bullo”). Scopriamo però che gli Ayakashi fanno impazzire le persone: come dire, è tutto giustificato. Un altro personaggio, che appare nemico all’inizio è chiaramente destinato a diventare alleato del protagonista: la piccola e sadica Pam Werne Asakura, una goth-loli (psicopatica anche lei) delle peggiori che abbia mai visto in giro. È chiaro che diventerà alleata del protagonista perchè un personaggio femminile… ma soprattutto…che senso ha mettere tutti questi psicopatici se poi censurate le scene dei loro massacri?!

Il trio di bimbi felici, da sinistra verso destra: Hime, Yuu e Izumi.

Ho fatto presente diverse volte che la qualità della realizzazione è bassa, ma non è prettamente un difetto, o perlomeno non peserebbe se la storia fosse sviluppata in maniera decente. In nessun modo sono riusciti a produrre delle scene in cui viene trasmessa suspence, o qualunque forma di emozione diversa dalla noia (e dalla rabbia, che comunque non mi ha impedito di finire di vederlo per la seconda volta…). Se le animazioni non sono decenti si può comunque sperare che i disegni siano belli: invece nonostante non siano così male, la produzione, per risparmiare, deve aver scelto le tonalità dei colori che essendo meno utilizzate costano di meno. Soprattutto per la scelta dei colori dei capelli di Yuu ed Eimu, i personaggi più presenti, i disegni appaiono freddi, quasi ci fosse bisogno di comunicare “repulsione“; credo abbiano volutamente rifiutato ogni consiglio dato da un saggio cromoterapeuta.

Effetti della visione di Ayakashi..?

Le musiche, poi, non parliamone neppure.

Come dicevo vi era un secondo elemento positivo: il finale. Tremate, perchè se volete conoscerlo dovete fare come me e andare a vedervi la serie. A momenti si potrebbe sperare nella morte di tutti i personaggi, ma vi assicuro che il finale, nella sua semplicità, mi è rimasto impresso, soprattutto per l’ultima espressione che viene mostrata da uno dei protagonisti… devo comunque capire se il mio apprezzamento per la conclusione sia genuino o dipenda dal fatto di essere arrivato alla conclusione di questo anime (due volte). Se proprio siete appassionati di questo genere (horror e supereroistico) potete comunque guardarlo, a vostro rischio e pericolo: che non sia piaciuto a me non vuol dire non possa essere apprezzato da altri, se invece lo avete già visto potete probabilmente capire questo mio sproloquio… ed è a voi appassionati di questo genere umano che invece mi rivolgo, in chiusura, consigliandovi la visione di Kamisama Dolls, di genere affine, che per validità è proprio di un altro pianeta.

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