Andy Warhol e la sua pop art a Napoli

di Giga Commenta

Comics ed arte sono riuniti nella figura di Andy Warhol, il cui celebre genio ci ha lasciato “la pop art“. Pop Art è infatti una delle più importanti correnti artistiche del dopoguerra, il precursore della moderna grafica. Nata in Gran Bretagna alla fine degli anni cinquanta, si sviluppa soprattutto negli USA nel decennio successivo, estendendo la sua influenza in tutto il mondo occidentale. Questa nuova forma d’arte popolare è in netta contrapposizione con l’eccessivo intellettualismo dell’arte precedente e rivolge la propria attenzione agli oggetti, ai miti e ai linguaggi della società dei consumi. L’obiettivo è esprimere l’impersonalità dei prodotti di serie nella società della massa. Ecco la chiave che porta Andy Warhol a progettare quadri con gli stessi soggetti ma con diversi colori, come se fossero prodotti in massa. Una breve biografia:

Andy Warhol nacque a Pittsburg, il 6 agosto del 1928. Warhol mostrò subito il suo talento artistico, e studiò arte pubblicitaria al Carnegie Institute of Technology. Dopo la laurea, ottenuta nel 1949, si trasferì a New York. La “grande mela” gli offrì subito molteplici possibilità di affermarsi nel mondo della pubblicità, lavorando per riviste come Vogue e Glamour. Il 3 giugno 1968 una femminista radicale nonché artista frequentatrice della “Factory”, Valerie Solanas, sparò a Warhol e al suo compagno di allora, Mario Amaya. Entrambi sopravvissero all’accaduto, anche se Warhol in particolare riportò gravi ferite e si salvò in extremis. Le apparizioni pubbliche di Warhol dopo questa vicenda diminuirono drasticamente: l’artista si rifiutò di testimoniare contro la sua tentata carnefice e la vicenda passò in second’ordine per via dell’assassinio di Bob Kennedy, avvenuto due giorni dopo.

Dipinto del Vesuvio di Andy Warhol

La forte personalità di Andy Warhol e l’inizio della pop art concepiscono il famoso quadro di Marylin Monroe dai mille colori che possiamo ammirare, incredibilmente, anche a Napoli dal 18 aprile al 20 luglio (e successivamente a Roma). Il Ministero della Cultura ha inoltre predisposto che per i primi tre giorni l’ingresso sarà completamente gratuito. Il rovesco della medaglia? Una interminabile fila che ho affrontato personalmente (due ore circa per entrare) e un po’ di persone che forse sono troppo “pop-olari”. Ma vale sicuramente la pena vedere un artista come Andy Warhol, il Giotto dell’arte grafica.

 

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