Qualche tempo fa iniziai a cercare materiale riguardante uno dei fatti di cronaca, legato al mondo dei manga, che sicuramente molti di voi già conoscono. La mia intenzione era molto semplice, volevo innanzitutto farmi un’idea di quanto stava accadendo, e successivamente presentarvi il frutto delle mie ricerche. Dal mio punto di vista, infatti, era molto interessante studiare il caso delle minacce agli eventi e le attività legate a Kuroko no Basket, ma quello che ne è saltato fuori è stato tuttavia spiazzante nei primi momenti, perchè mi sono trovato davanti qualcosa di più complesso di quanto potessi immaginare. Sostanzialmente la causa è stata la lettura delle dichiarazioni lasciate dall’attentatore, tradotte in inglese su questo sito, e vi assicuro che più volte mi sono preoccupato di confermare la validità di queste dichiarazioni, e della traduzione che ne è stata fatta. Diciamo che, in quanto ad attendibilità, sono arrivato a una certezza del 99%, perchè quando si ha a che fare con materiale ottenuto in questo modo si deve sempre aver qualche dubbio sulla sua validità; nonostante questo ho deciso di utilizzarlo per la mia ricostruzione. Dopo essermi trovato davanti questi dati, però, ho tentennato: volevo lasciar perdere perchè l’analisi della questione è delicata e complessa anche per un addetto ai lavori come il sottoscritto. Sono stato tuttavia spronato a continuare, ed eccomi qui con questa trattazione, per voi lettori di Komixjam.
Dallo scorso ottobre oltre trenta eventi e attività commerciali legati al manga di Tadatoshi Fujimaki, Kuroko no Basket, sono stati minacciati da attacchi “terroristici” che avrebbero colpito se non fossero stati cancellati o chiuse. L’attentatore, che risponde al nome di “Mietitore in Bruno” (Reaper in Mourning, dal colore della maglia che usava durante i primi attentati) ha inviato lettere anche all’istituto superiore Toyama e all’università Sophia, frequentati da Fujimaki, che contenevano solfuro di idrogeno, una sostanza potenzialmente letale se respirata. Queste minacce hanno avuto il loro effetto, perchè molti eventi sono stati annullati, e così continuerà ad essere anche nei prossimi mesi se non verranno fornite sufficienti garanzie agli organizzatori riguardo la sicurezza. La questione, oltre ai tanti problemi sollevati, ha fatto puntare nuovamente i riflettori sull’incompetenza della polizia giapponese.
Uno dei motivi per cui non prendo come oro colato le dichiarazioni del “Mietitore” è perchè in tantissimi aspetti sono contraddittorie… davvero credevate che mi sarei limitato a darvi un riassunto di quelle che sono state le sue dichiarazioni senza osare una ricostruzione?? Ovviamente questa ricostruzione non sarà affidabile perchè frutto di mie speculazioni, ma per certi versi l’obiettivo è darvi un’idea di cosa mi sono trovato davanti e proprio l’idea che me ne sono fatto. Poi, fintato che non imparerò il giapponese e potrò parlare direttamente con questo tizio, non saprò darvi un’idea precisa e realistica.
Cominciamo dall’inizio, la prima cosa che si dovrebbe sempre indagare: il background famigliare. Da quanto afferma (ricordo di prendere sempre con le dovute precauzioni le sue affermazioni, vi spiegherò più avanti perchè) i suoi genitori lo odiavano, al punto tale che da piccolo veniva picchiato per i motivi più futili, anche se stava giocando e divertendo. I genitori non avevano nessuna cura nei suoi confronti (caso di abbandono oggettivo, in una società occidentale condurrebbe nella maggior parte dei casi alla tossicodipendenza), ne si preoccupavano della sua scolarizzazione, ha iniziato a frequentare le superiori solo perchè la famiglia doveva salvaguardare le apparenze, ma l’intenzione di questi degenerati era di cacciarlo di casa appena terminata la scuola dell’obbligo. A sedici anni era costretto a lavorare perchè i genitori non provvedevano a nessuna delle sue necessità; afferma di aver lavorato presso un’azienda edilizia per 20000 yen al mese (considerato il tenore di vita giapponese assolutamente niente, sebbene il cibo costi molto poco) ma di essere stato costretto, dopo poco, a lavorare gratuitamente per coprire una spesa di 200000 yen fatta dalla madre presso questa azienda. Anche questo abuso era chiaramente gratuito, poichè si trattava di una famiglia benestante e il padre aveva un salario più alto della media degli impiegati giapponesi. Raggiunto il limite di sopportazione si scagliò contro i suoi genitori picchiandoli fino a fargli perdere conoscenza; prese poi tutti i soldi che potè trovare e fuggì di casa.
A questo punto è necessario presentare le due figure di riferimento principali per il “Mietitore”, che lui chiama I-san e K-kun per proteggerne l’identità. Il primo è una figura di rilievo presente fin dalla prima infanzia, l’unica persona che lo abbia aiutato quando veniva picchiato dai genitori o bullato dai compagni di scuola, in pratica I-san ha svolto funzione come supporto emotivo ed è una figura con un ruolo fondamentale nello sviluppo della personalità del “Mietitore”. Data la situazione non poteva che esservi anche un complesso di inferiorità nei confronti di I-san, il quale studiò anche all’università Sophia e praticò il basket fin dall’infanzia. K-kun è una persona conosciuta successivamente alla fuga, come collega nel lavoro part-time che si trovò successivamente: anche K-kun mostrò attenzioni per il “Mietitore”, aiutandolo e coprendolo quando commetteva errori come si fa verso i propri kohai: come I-san questi ha frequentato la scuola superiore Toyama (dalla traduzione del testo in inglese così sembra, anche perchè questo è l’istituto più prestigioso della zona dove vivono queste persone), giocava anche lui a basket ma non frequentò la Sophia.
L’ultimo elemento da aggiungere alla situazione è il successo che ha avuto il manga di Kuroko no Basket tra le fujoshi, termine utilizzato per definire le fan di yaoi (o Boy’s Love) manga, spesso doujinshi (lavori amatoriali). Sui doujinshi preferisco non aprire nessuna parentesi perchè è qualcosa che ho in programma di trattare prossimamente…
Ora che abbiamo tutti gli elementi principali a disposizione posso darvi una ricostruzione delle motivazioni di questo individuo… stando a quanto questi afferma a causa di Fujimaki ha perso contatto con queste uniche due persone che avevano importanza nella sua vita, e il mangaka sarebbe quindi, a suo dire, responsabile di averlo danneggiato e di aver contaminato tutto quello che considera sacro e intoccabile nella sua vita: la Sophia e l’istituto Toyama, con i rispettivi club di basket. Se Kuroko no Basket non fosse un manga su questo sport, se Fujimaki fosse vissuto altrove, se non fosse stato un successo presso le fujoshi, allora questo odio non sarebbe nato. Comprenderete, come me, che questo discorso non ha senso, soprattutto se contiamo il fatto che questi non dice chiaramente quale sia il torto subito (per proteggere I-san e K-kun) ma se Fujimaki farà pubblica ammenda, e la produzione di doujinshi verrà interrotta (quando si riferisce a manga parodia intende questi, non Kuroko stesso, che molti considerano un clone di Slam Dunk) allora si consegnerà alla giustizia, e se questo non avverrà entro un anno (quindi presumibilmente entro novembre prossimo) commetterà suicidio. Prendete quanto detto fino a questo momento, fate un bel respiro e preparatevi per un tuffo nella mia “interpretazione” di questi dati.
Innazitutto, come da lui stesso affermato, abbiamo a che fare con un omosessuale con un feticismo per le divise da basket: questo tipo di orientamento è innegabilmente legato al suo rapporto con la figura di I-san. Tuttavia afferma di non aver mai avuto alcun rapporto fisico con queste due persone (I-san e K-kun), e di aver sognato continuamente posti come la Toyama e la Sophia che considera (soprattutto i club di basket) il suo paradiso proibito. Dubito fortemente che questo orientamento sessuale sia dovuto ad abusi sessuali da parte di genitori o parenti: spesso, quando si hanno casi di questo genere, l’abusatore è anche iper protettivo nei confronti della vittima, e il disinteresse che praticamente tutti avevano nei suoi confronti mi fa pensare che non ci siano state esperienze simili. Vorrei portare all’attenzione anche il fatto che questi suoi orientamenti sono stati tenuti segreti: nella mia prima ricostruzione della personalità del “Mietitore”, e degli elementi che avevano fatto scattare questi suoi atti di terrorismo, non consideravo troppo rilevante gli elementi sessuali perchè dalle sue affermazioni avevo quasi l’impressione che li vivesse pienamente e senza vergogna (non è una perversione a creare complessi, è la vergogna nei suoi confronti), ma mi hanno successivamente fatto notare che questi non sono proprio vissuti, e quindi non essendo metabolizzati sono solo fonte di frustrazione. Gli oggetti del suo desiderio rimangono sempre lontani e intoccabili, e per questo si trova costretto a sfogarli attraverso il feticismo delle divise da basket. Tuttavia, a un certo punto, il casuale incontro col fenomeno delle doujinshi lo fa esplodere, rivolgere tutto il suo odio e la sua frustrazione verso Fujimaki, il quale avrebbe la tremenda colpa di aver avuto un’infanzia felice, di disegnare il secondo manga più venduto in Giappone, di aver frequentato la Toyama e la Sophia… arriva persino a criticare lo stile dell’autore, affermando che dalle sue tavole si evince che non ha mai avuto difficoltà nella vita. Fujimaki, se volete, è una valvola di sfogo perfetta per questo individuo (anche perchè inarrivabile come tutte le cose della sua vita).
La mia idea è che la causa scatenante non sia la rottura dei rapporti (causata da Fujimaki, secondo l’attentatore) con I-san e K-kun, neppure del fenomeno delle doujinshi in se per se: io ritengo sia stata la lettura di uno specifico lavoro amatoriale di Kuroko no Basket ad aver scatenato la scintilla. È molto facile, infatti, vista anche la zona dove vive quest’individuo, che sia incappato in un doujinshi che casualmente gli ricordasse la sua vera natura di feticista omosessuale in un modo che non ha potuto accettare (ritengo che possa aver visto in vari personaggi se stesso, le due persone che ammira e/o Fujimaki) e che ha dovuto necessariamente sfogare in altro modo per non finire preda di ulteriore frustrazione. Questa tuttavia, è una mia personalissima ipotesi, che sostengo in quanto le figure di riferimento di questa persona sono venute tutte meno ed egli non percepisce alcuna possibilità di riavvicinarvisi. I suoi continui riferimenti al suicidio, inoltre, non sono da prendere in considerazione come reali, ma sono il campanello d’allarme di un altro problema.
È questo il punto, ritengo che dopo tutto si tratti solo della disperata richiesta di attenzione da parte di una persona che mai l’ha ricevuta realmente nella vita, e quando ottenuto qualcosa di simile, l’ha idealizzato e allontanato da se stesso mettendosi immediatamente in una posizione di inferiorità: non c’è niente di più deleterio per i rapporti umani di porsi nella posizione del “debole”, del “mendicante”. Distrutto il suo sogno reagisce cercando di distruggere quanto lo circonda, glorificando se stesso con il martirio, riconsegnando il dovuto onore e la dovuta sacralità alle uniche cose che considera importanti. Scusate il tono forse troppo romanzesco, ma credo possa servire a rendere bene l’idea che ho di questa persona.
Il pensiero di quest’individuo ha indubbiamente una forte componente delirante (per completezza, mi è stato suggerito anche paranoide), eppure io non me la sento di considerarlo uno psicotico: è indubbiamente una persona che ha bisogno di aiuto, ma non è ancora impazzito da come si può intuire leggendo le sue dichiarazioni. È proprio in virtù di questo tocco delirante del suo pensiero che consigliavo di prendere tutto con le pinze, alcuni fatti che questi testimonia potrebbero essere soltanto letture sbagliate, o di convenienza della realtà. Io ritengo tuttavia sia soltanto un criminale, e come tale, vada ritenuto responsabile al 100% delle sue azioni: sebbene si possa riconoscere che i motivi scatenanti siano contorti, strani, nel suo operato è sempre presente una lucida consapevolezza. Altro elemento da considerare è la plausibile immaturità di questa persona, mentre indubbiamente non è uno stupido (sebbene scarsamente scolarizzato, sembra essere comunque una persona sveglia); l’immaturità la deduco dal fatto che non ha superato il contenuto psichico delle sue esperienze e cresciuto come essere umano, ma ne è rimasto vittima (sottolineo, una vita difficile o una precoce adultizzazione non rendono le persone mature) ed ha scelto bersagli mosso solo dalla rabbia mettendo a rischio persone nemmeno coinvolte con la faccenda (come la Shueisha, o la casa produttrice dell’anime). Commenti come quello su Bleach* (che trova noioso) sono superflui e inutili ma sentiti da parte sua come probabilmente necessari per rafforzare la sua identità di “Mietitore in Bruno” evitando che venga macchiata da facili simbolismi titekubiani; anche come lettore manga il suo giudizio non ha nessun valore, non tanto perchè abbia letto poche opere in quanto gli era stato proibito dai genitori quando ancora viveva sotto il tetto paterno, ma perchè vive questi prodotti con lo stesso senso di lontananza con cui si approccia al resto (un appassionato feticista del basket che non vuole leggere Slam Dunk?). Già il fatto che ammiri i produttori di doujinshi, ritenendo se stesso incapace di produrre opere del genere, è un continuo ripresentarsi nella sua vita del suo complesso di inferiorità (come dicevo, vi spiegherò prossimamente il fenomeno e la filosofia dei doujinshi).
*su questo metto una piccola nota: ritiene che Kuroko no Basket sia poco “scuro” come manga, ed è quindi attratto da opere più tetre come quelle che possono essere i manga sui Shinigami. Personalmente, lo leggo come un semplice attacco alla Shueisha, “complice” di Fujimaki, perchè Bleach è in corso, e Death Note terminato da tempo.
In conclusione, spero di essere stato sufficientemente chiaro su questa spinosa, e complessa questione. Spero abbiate gradito questo articolo, anche ora che i fan di Kuroko in Italia stanno aumentando per l’arrivo del manga e potrebbero esserci molti dubbi su questa faccenda; mi auguro di non avervi annoiato. Lungi da me ampliare il giudizio (come quello sull’inefficenza della polizia giapponese) ad altri elementi, affini, ma che potrebbero complicare la trattazione e renderla pressochè infinita…. ma qualora ci siano domande, dubbi, io sono qui per rispondere. Torneremo a parlere di questo fatto il giorno in cui, se mai accadrà, questo criminale verrà catturato.
Dario 9 Maggio 2013 il 18:55
Ci vorrebbe Elle!
The Aster 9 Maggio 2013 il 21:37
Gran bell’articolo. Avevo letto tempo fa (sempre su komixjam) che si sono verificati degli atti di violenza e terrorismo nei confronti di kuroko no basket e mi ero chiesto il motivo. Sei stato molto specifico e chiaro al riguardo e le tue ipotesi sembrano sensate. Di nuovo un ottimo lavoro.
Diego 10 Maggio 2013 il 14:55
Terribile
RebirthPhoenix 10 Maggio 2013 il 19:45
Non lo capisco…molte cose mi sembrano contraddittorie… Ma la mia capacit� di comprensione � limitata.
Bell’articolo, Regola. Speravo tanto che qualcuno chiarisse questo caso di cui avevo solo sentito voci. Grazie infinite per la solerte analisi!
PS) posso ben capire perch� non gli piaccia Bleach: troppo bianco! XD