Dicevano non si sarebbe potuto toppare (nel senso migliorare) l’episodio sette. Ma per certi versi quest’episodio dieci ha demolito i precedenti.
Devo essere sincero, in un primo momento ho sbagliato i calcoli e pensavo che la serie sarebbe terminata con questa sequenza; ma come avrete notato sono sparite sia opening che ending (ma di questa rimane la canzone in sottofondo) e ciò permette di coprire due capitoli in un episodio e non uno e mezzo. Ma bando alle ciance!
Iniziamo con la strana coppia Kasuga e Nakamura che, in bici, si dirigono verso le montagne. Già qui notiamo ulteriormente come siano diversi e al contempo simili. Nakamura ha sempre avuto l’idea che le montagne delimitino il mondo conoscibile e che oltre si trovi solo il nulla. Un nulla capace di portarti alla follia. Ma nonostante questa minaccia, il desiderio di superare le montagne è forte visto che quello che può offrire la cerchia di mura naturali è limitato e deludente. Kasuga, pensando di aver trovato qualcuno di uguale a lui sottolinea quell’idea di Nakamura con i suoi pensieri. Lui? Lui ha lo stesso desiderio di fuga ma non così votato all’autodistruzione. Kasuga, più realista, ha sempre voluto viaggiare per sperimentare realtà alternative. Zittito da Nakamura (Tu non hai capito nulla!) proseguono su per le montagne.
Saeki sta cenando e ripensa alla fuga di Kasuga. La ragazza ha un presentimento e decide di chiamare a casa di Nakamura e chiede se sia in casa, al che il padre della rossa risponde che la figlia non è proprio tornata e sta iniziando a preoccuparsi. Sbattendo in faccia al telefono all’uomo, Saeki decide di uscire per “comprare quaderni”. I suoi genitori sono perplessi, ma non glielo impediscono. La ragazza prende la bici e si mette alla ricerca dei due compagni.
Abbiamo detto che ha iniziato a piovere. La coppia viene sorpresa lungo la strada, in mezzo a un tratto boscoso e decide di fermarsi per coprirsi. Si siedono, piove, aspettano, piove, “Andiamo a casa” “Eh?” “Scherzavo, idiota!“, piove, “Appena si ferma ripartiamo“.
Sono distesi, al buio, sul ciglio della strada e inevitabilmente Kasuga comincia ad avere dei flash in mente guardando alla camicetta bianca bagnata di Nakamura e alle sue gambe semi-scoperte. Nel mentre, davanti a loro, sfreccia Saeki che coglie con la coda dell’occhio la loro presenza e decide, ovviamente, di fermarsi. Nella sua forsennata ricerca Saeki ha infine trovato qualcuno che avesse visto i due ragazzi e le ha dato le indicazioni necessarie per raggiungerli. Inizia quindi il confronto a tre.
Avevamo avuto un preludio di questo confronto nell’episodio otto, quando Kasuga decise di mollare Saeki; qui però ci andremo giù pesante.
E’ Saeki la prima a parlare e comincia scusandosi col ragazzo per averlo messo “con le spalle al muro”, è inoltre dispiaciuto per non riuscire a comprendere bene lui, I fiori del male e perchè a Kasuga piaccia tale libro. Con questo la ragazza lancia un appello al fidanzato: vuole che si apra e si racconti a lei, che le spieghi ciò che di lui non capisce o sa. Perchè diavolo è dovuto scapparsene con la rossa? Nakamura s’impegna a rispondere per entrambi affermando la loro intenzione di andare verso l’Altrove. Saeki non ha la più pallida idea di cosa ciò significhi e disperata guarda un Kasuga sempre più muto. L’ami? Il ragazzo, allibito risponde negativamente, con forza. Al che Nakamura si alza rapidamente in piedi e rivolgendosi a Saeki le chiede: vuoi davvero sapere cos’accade dentro di lui?
Tirato in piedi a forza e denudato dei vestiti, Kasuga viene bloccato in mostra di Saeki mentre la rossa si dilunga nel raccontare cosa quel ragazzo ha combinato con la tuta da ginnastica della fidanzata prima che questi si mettessero assieme e durante il loro appuntamento. Sebbene si sia poi privato degli indumenti, lui continuerà a vestirli (nel suo animo) e a godere nell’ebbrezza di indossarli mentre l’interessata lo ignora; sostanzialmente quei vestiti ormai sono parte di lui e sono saldamente aggrappati a lui a memoria delle sensazioni provate con quelli. A riprova di ciò e del fatto che è un maniaco pervertito, fatto e finito, è la pessima e blanda resistenza che ha posto nei confronti di Nakamura.
Non m’importa. Se l’ha fatto perchè m’amava, allora ne sono felice. Segnatevi questa frase perchè assieme ad un altra è il fulcro della relazione Saeki-Kasuga. Quello che non va giù a Saeki è che Nakamura sia a parte di aspetti di Kasuga che Seki non conosce. E già qui si potrebbe discutere ore su: il tuo partner dev’essere colui che ne sa più di tutti (anche del migliore amico/amica) su di te? Ma andiamo avanti, quest’argomento non è centralissimo. Saeki abbraccia il ragazzo e questo si scusa piangendo. A questo punto Nakamura lo molla e si dirige verso la bici per riprendere il suo viaggio verso l’Altrove; non prima di aver mandato a quel paese Kasuga e la sua spina dorsale tendente allo zero. Acceso d’ardore, il ragazzo si tira su le braghe e va a fermare la rossa. Ovviamente un richiamo di Saeki lo blocca. Giunge il dilemma: Nakamura o Saeki? Ovviamente non sul piano prettamente fisico delle due ragazze.
Mentre Nakamura deride quel patetico teatrino, Saeki cerca di farle capire che per lui Kasuga è tutto. Per la prima volta in vita sua qualcuno (lui) l’ha vista per quel che era. Qui si blocca dal pianto… Kasuga sclera.
Sono vuoto. Queste le parole pronunciate da Kasuga. Ha letto un sacco di libri e ciò gli ha fatto comprendere di essere diverso da tutte quelle altre persone noiose che popolano la città, ma è vero? E’ davvero diverso o il leggere questi libri gli dava l’idea di essere diverso (e quindi superiore) solo per il fatto di leggerli e non necessariamente capirli? Sono vuoto. Rivolgendosi a Saeki le confessa di essere stato infatuato di lei per lunghissimo tempo e di averla venerata come musa/angelo e averla posta un gradino sopra tutte le altre ragazze. Quando avendo a che fare con lei s’è reso conto che era una ragazza in carne e sangue (e quindi con desideri carnali) s’è spaventato, non essendo preparato a quet’eventualità. Kasuga non si reputa capace di amare come gli altri esseri umani e al contempo nega di essere un pervertito, o comunque il tipo di persona che Nakamura vorrebbe. Autodefinendosi il peggio pezzo di merda di tutti, Kasuga giunge alla conclusione che lui non può scegliere tra le due ragazze non avendo nemmeno il diritto di poter scegliere.
Una triste delusione mista a rassegnazione è leggibile sul volto di Saeki che controfirma il monologo del ragazzo con un “va bene”, Nakamura invece ha una reazione più violenta ma comunque tristemente delusa. Il genio è riuscito a “perderle” tutte e due in un colpo solo.
Vengono colpiti dai fare di un’auto della polizia che su richiesta dei genitori di Saeki s’è messa a cercare la ragazza. Nakamura è l’unica a tentare di fuggire, ma inciampando viene raggiunta e presa dal poliziotto. Ciò non le sembra andare troppo a genio e quindi comincia a insultarlo a dovere. L’episodio si conclude con l’immagine del terzetto al completo che, sui sedili posteriori della volante viene trasportato alla centrale.
Saeki: da quando ha “notato” Kasuga per la prima volta e si sono messi assieme, sembra uscita da un bozzolo. Un bozzolo che la imprigionava, composto di aspettative, imposizioni e doveri che una perfetta ragazza dovrebbe seguire. Genitori, compagni, club, docenti… tutti aspettandosi il meglio da te (ognuno nel suo ambito) ti limitano e imbrigliano fino a farti nascondere la vera te stessa in favore del modello che si aspettano gli altri. Perchè questo? Perchè la persona in questione in un primo momento ottiene soddisfazione e felicità dala soddisfazione altrui e quindi dai complimenti ricevuti, ma quando tutto ciò diventa una gabbia che non ti permette ulteriori movimenti comincia a sentirsi il peso della scelta di votare la propria vita alla gratificazione altrui. Ecco perchè Kasuga è così importante per Saeki e questa non ha intenzione di lasciarlo andare. Lui ha visto oltre la brava ragazza ed è andato a toccare una corda più intima. Ciò è però accaduto perchè il ragazzo era spinto da Nakamura, lui infatti teme questa Saeki di carne e sangue con deisderi carnali e pulsioni sessuali. Il suo interesse per Saeki è per la Saeki apparente e idealizzata. Ecco perchè si giunge alla rottura tra i due in quest’episodio.
Nakamura: un ragazzo compie un passo falso, svelando un suo lato nascosto leggermente perverso. Pensando di aver trovato qualcuno della sua stessa pasta, Nakamura lo prende sotto la sua ala protettiva e decide per mezzo di una “terapia d’urto” di farlo giungere a maturazione completa. Da Nakamura abbiamo quindi grandi aspettative nei confronti di Kasuga in quanto alla fine del processo la ragazza si aspetta di poter avere a che fare con una persona che possa comprenderla e con cui possa avere a che fare liberamente. E’ innegabile che tramite questa “terapia”, questa goda per le conseguenze che potrebbero nascerne. Un piacere perverso che però non è fine a se stesso. Kasuga affermando di non essere ciò che Nakamura cerchi spegne ogni interesse della ragazza nei suoi confronti. Più volte questo era successo, perchè stavolta Nakamura lo prende in parola? Per la violenza e la sicurezza con cui il ragazzo afferma la sua idea; se ricordate prima del vandalismo sulla classe Kasuga sembrava restio, ma ha poi facilmente cambiato idea. Questa volta la situazione, che sembra molto una resa dei conti finale, costringe tutti a tirare fuori tutto. Ciò convince la rossa che per Kasuga non ci siano più speranze.
Kasuga: vittima? Sì e no. E’ sicuramente un personaggio facilmente plagiabile e manipolabile, ma la sua contorta filosofia lo spinge a farsi manipolare da Nakamura al fine della redenzione. Un ragazzo che, plagiato da libri più “grandi” di lui, s’è creato un mondo nel quale sentirsi superiore. Il tormentato rapporto con Nakamura l’abbiamo analizzato nel suo evolversi, sottolineando sempre come ci sia una forte dipendenza del ragazzo nei confronti della ragazza. La relazione con Saeki è stata esplicata prima.
Cos’accadrà ora? Sorgerà un comune mutismo delle ragazze nei confronti di Kasuga, ma per superare questo stallo?
Prepare for unforeseen consequences. [cit.]