Walking no Hana.
Durante l’analisi di questa settimana confronterò l’anime col manga. E il confronto è terribilmente impietoso visto che 1/4 dell’episodio viene trattato in una pagina e mezza nel manga. Ciò che ha sorpreso gli spettatori è la lentezza infinita di quest’episodio, pari al primo. E questo, come illustrerò, non è un caso.
I fatti che accadono sono pochi: Kasuga e Nakamura tornano a casa, mano nella mano; la mattina dopo Kasuga entra in classe con Saeki sudando freddo presagendo il trambusto che si creerà; una volta entrati, i due vengono accolti da stupore e fermento: è successo un macello (dicono gli studenti) ma non si sa chi sia stato. Kasuga, a quel punto, getta uno sguardo alla lavagna dov’aveva scritto il suo nome a firma della confessione scoprendo che l’inchiostro l’ha sovrascritto, nascondendolo.
Non sembra troppo sollevato. A quanto pare, per quanto temesse le conseguenze, Kasuga cercava davvero la redenzione confessandosi al mondo (o quantomeno a Saeki). Tutto questo stress, però, lo porta a vomitare sul retro della scuola. Qui viene raggiunto da Nakamura che, dopo avergli chiesto se si sente felice per il fatto che nessuno sappia ancora che è lui il colpevole, si mette a ridere soddisfatta delle reazioni avute dai loro compagni di classe. I volti mostravano paura, sgomento, interesse, sorpresa, preoccupazione ma anche eccitazione per l’evento fuori dall’ordinario (per quanto drammatico). Ponendo una mano sul cuore di Kasuga, Nakamura afferma che finalmente il muro dell’animo che aveva intenzione di demolire ha finalmente ceduto, rendendo il ragazzo un po’ più libero. Questo momento, che possiamo definire intimo senza problemi, viene interrotto da Saeki.
“Oh shit!” E’ il pensiero che sicuramente è passato per la mente di Kasuga non appena scorge la sua ragazza venirgli incontro. Nakamura la guarda come se fosse un edera rampicante sul muro: totalmente disinteressata. A questo punto Kasuga sorprende un po’ lo spettatore (fino a un certo punto) proponendo a Saeki di rompere, separarsi, lasciarsi. Il legittimo “”perchè” chiesto da Saeki fa scattare il meccanismo di fuga in Kasuga che oltrepassa la ragazza per andarsene restando muto. Viene bloccato da un richiamo di Saeki; questa poi procede dicendogli che ha notato la somiglianza tra il disegno in classe e quello sulla prima di copertina de I fiori del Male e che quindi, in parole povere, ha capito che è stato Kasuga a compiere tutto: furto e vandalismo. L’agnizione di Saeki conclude l’episodio.
Come potete vedere non è successo molto, in compenso ci sono punti da analizzare.
Primo punto: animazione e ritmo narrativo. I più maligni hanno attribuito a questo brusco arresto nella narrazione al consumo di buona parte del budget nel realizzare la scena finale dello scorso episodio. In questo episodio notiamo per buona parte dell’inizio i due protagonisti che, lentamente, tornano a casa (mano nella mano). In seguito viene ripreso Kasuga che fa il percorso verso scuola, a piedi. Quasi metà episodio se ne va in camminate, diversamente dal manga (come dicevo) in cui tutto si risolve in una pagina e mezza. E’ quindi una scelta ben precisa questa ed in linea con un’aspetto del manga che non ho mai trattato fino ad ora. Quello che nei manga viene definito “arco narrativo”, nell’anime di Aku no Hana viene sottolineato anche da un “andamento” nella narrazione degli episodi. Anche AnH (abbreviazione che userò d’ora in poi) ha i suoi archi narrativi, che culminano con azioni/scene eclatanti; ma ciò che nel manga non viene sottolineato è, che ad ogni nuovo arco, si ricomincia “da capo”. Si torna ad un ipotetico “Livello 0” da cui partirà un escalation di eventi che porteranno all’acme, al cui seguito si tornerà all’inizio del processo. C’è un andamento ciclico, ma una progressione costante nella trama.
Questo “reset” è perfettamente sottolineato dai due elementi prima citati: la lentezza (che si oppone al dinamismo della fine del settimo episodio) e il ritornare a fondali e animazioni in parte già visti al primo episodio. Il messaggio è: da qui inizia il secondo livello, da qui è tutta un’altra storia.
Può risultare un po’ eccessivo quanto fatto (serviva davvero metà episodio di camminate mute?), ma meglio di così era difficile rendere l’idea.
Dopo il vandalismo protratto durante la notte, notiamo subito come Kasuga e Nakamura si siano “avvicinati” per quanto la rossa mantenga sempre un atteggiamento di superiorità. Già dallo stringersi per mano fino al condividere quel segreto, che Kasuga non vorrebbe avere, abbiamo elementi per supporre che entrambi si siano “mitigati” a vicenda. Sintomo di ciò è Kasuga che molla Saeki. Dopo questi sette episodi notiamo come sia riuscito a conquistare, in minima parte, un po’ di fiducia in se stesso (quanta basta per mollare una ragazza) ma non abbastanza per spiegarle il perchè, fuggendo. Il ragazzo sta crescendo un passo alla volta. Prima o poi acquisirà una spina dorsale. Nel prossimo episodio vedremo come reagirà dopo aver ottenuto quello che voleva (esattamente quello che voleva), ossia che Saeki sapesse, senza che lo venissero a sapere tutti. E forse non è stato casuale il disegno del fiore occhiuto sul pavimento. Saeki sta iniziando a prendere parte ai “giochi”, mentre Nakamura sembra essersi affezionata a Kasuga come ad un cagnolino. Le tiene compagnia, fa quello che gli dice, può “punirlo”, ma al tempo stesso gli dà riconoscimenti e lo vezzeggia a modo suo. Non che Nakamura voglia Kasuga tutto per sè, andandolo a fregare a Saeki (abbiamo infatti visto come l’episodio scorso forse pronta ad abbandonarlo). E’ un triangolo strano, che ha appena iniziato ad esserlo.
Temo, infine, di aver capito a che punto si fermerà l’anime (o almeno il più probabile). Con sette episodi hanno coperto 12 capitoli equivalenti a i primi due volumi. Gli episodi totali saranno 13, quindi ce ne sono ancora sei in ballo contando anche l’ottavo. Se supponiamo altri due volumi (equivalenti a dieci capitoli, quindi concludendo al capitolo 22) ci troveremmo di fronte ad un finale che lascia presagire dell’altro ma che, se decidessero di non fare una seconda stagione, potrebbe reggere un minimo come finale a sè stante.
Senza spoilerare non posso andare avanti nell’analisi del punto di cesura, sta di fatto che vedo molto difficile una seconda stagione (tristemente).
Io qui mi fermo, vi auguro una buona settimana.
Stay tuned!