Oggi è lunedì e come tale eccoci ad un nuovo appuntamento con la nostra rubrica “Komixjam Consiglia”; negli ultimi giorni ho pensato cosa proporvi e sono arrivato alla conclusione che forse qualcosa di più “particolare” poteva essere una buona idea; personalmente credo che la stessa cosa l’abbia pensata Takashi Okazaki nel 1998 quando, appunto, iniziò a scrivere l’opera che gli è valsa la fama e che sto per presentarvi. Bando alle ciance, oggi Komixjam consiglia : “AFRO SAMURAI”.
L’opera è stata pubblicata in Giappone tra fine 1999 e inizio 2000 (mentre in Italia è arrivata nel 2009 edita da Panini sulla collana Planet Manga) ed ha riscontrato un certo successo tanto da essere trasformata anche in un videogioco. Essendo un manga d’azione lo trasposizione in videogioco è stata quasi naturale e, di pari passo, anche l’idea di trarne un anime.
TRAMA
In un Giappone “futuristico” o, per meglio dire, “post apocalittico”, in cui lo stile di vita del Giappone medievale si fonde con elementi moderni (cellulari, computer, robot), aleggia una leggenda che narra dell’esistenza di due antiche fasce, la “numero uno” e la “numero due” che distinguono i migliori combattenti del pianeta. Coloro che le possiedono sono destinati a combattere, ma mentre il possessore della fascia numero uno è ritenuto una divinità ( in quanto nessuno può provare a toccarlo o fargli del male, eccezion fatta per il possessore della fascia numero due), il “numero due” può essere sfidato da chiunque per tentare di impossessarsi della fascia e, di conseguenza, provare ad detronizzare il numero uno per prenderne il posto ed avere così il potere di un dio.
In questo clima è ambientata la storia di Afro, un samurai di colore dalla capigliatura, appunto, “afro” che indossa la fascia del numero 2 andando in cerca del numero 1 non per gloria e potere ma per vendetta, la vendetta che aspetta da tutta una vita, da quando, ancora bambino, ha visto il padre (all’epoca numero 1) decapitato dall’ex numero 2, l’attuale numero 1. Quella di Afro sarà una strada ricca di pericoli che lo spadaccino affronterà senza paura, mosso dalla sua abilità senza uguali ma soprattutto dalla sua voglia di vendetta.
PRO & CONTRO
PRO
STORIA: la storia dell’opera è un po’ un classico, il ragazzino orfano che cresce migliorandosi giorno dopo giorno con la sola idea di vendicare la morte del padre. Un cliché che però non ci lascia indifferenti, perché un po’ tutti amiamo questo genere di storie, per questo rimaniamo incollati a manga, anime, serie tv e film, che magari altrimenti non avrebbero niente da offrirci. Un’ottima idea dell’autore è stata quella della leggenda, interessante come abbia strutturato le interazioni sociali del mondo in questione in relazione alla presenza delle fasce.
DISEGNI: il motivo per cui questo fumetto è assolutamente da leggere sono i disegni, uno stile davvero interessante, molto ricercato e con dei tratti unici. Le scene d’azione sono fatte molto bene e, credo, che sia proprio questa “dinamicità” nelle scene ad averlo reso celebre.
COLORI: qui Takashi Okazaki ha dato il meglio di se’ perché nonostante il manga in questione sia una tipica opera in bianco e nero, Okazaki utilizza come colore aggiuntivo il rosso, il colore del sangue, sangue che infatti è l’unica cosa a non essere colorata in bianco e nero.
PERSONAGGI: prima di tutto voglio farvi una premessa: il personaggio di Afro è una scommessa, a quanto pare vinta, dell’autore; nel senso che Afro è un personaggio unico nel suo genere, sebbene la storia, come vi ho anticipato, è un po’ un cliché, Afro non è il tipico personaggi da cliché perché il suo percorso sarà abbastanza diverso da come lo si può immaginare. Detto questo non posso che complimentarmi per la scelta dei personaggi (alcuni abbastanza scontati e prevedibili in verità) però davvero un ottimo pool, soprattutto considerando che l’intera vicenda si svolge in soli 2 volumi.
CONTRO
LUNGHEZZA STORIA: probabilmente questo è l’unica vera pecca del fumetto, o meglio, il motivo che crea delle piccole imperfezioni lungo tutta la storia. Purtroppo aver sviluppato una storia, aperta a tanti plot differenti e con tanti buoni spunti come questa, in soli 2 volumi ha fatto sì che si creassero delle crepe nel resto del manga; sembra infatti una storia che non riesce mai a fermarsi un attimo, si è costretti a leggerla con il fiato in gola, senza un attimo di respiro; se non fosse per le scene d’azione ci troveremmo a leggere una sorta di “riassunto” di un film, senza però avere la possibilità di goderci il film. Peccato.
PRO: Storia – Disegni – Colori – Personaggi
CONTRO: Lunghezza Storia
Quello che si evince è che: nonostante sia un manga “troppo” breve per permetterci di fare nostra la sua complessità, Afro Samurai si presenta come una piccola pietra preziosa, certo non abbastanza lavorata per poter essere acclamata come un “gioiello”, ma nel contempo, benché grezza, rimane sempre una pietra preziosa, e come tale ha il suo valore. Sarà compito dei lettori scoprire quale sia.
SEGNI PARTICOLARI
Come vi ho accennato all’inizio dell’articolo, del manga è stato fatto un videogame, una serie anime (5 episodi) nonché un film d’animazione. La cosa interessante è che nella versione americana dell’anime il doppiaggio di Afro è affidato al signor Samuel L. Jackson (L sta per Leroy…l’ho scoperto solo ora dopo anni), che presta la sua voce anche ad un altro dei personaggi principali dell’anime.
Un’altra cosa che mi ha colpito è stata la sostanziale differenza tra l’anime e il manga, a mio parere (sto esprimendo una considerazione del tutto personale, quindi potete anche non prenderla in esame) i due lavori si assomigliano ma solo per la struttura principale, per il protagonista e per delle altre piccole cose, mentre l’evoluzione della storia ha tutta un’altra piega, tanto da farmi pensare che i due lavori si completerebbero bene mettendoli insieme e sostituendo ciò che non va dell’uno con l’altro. Ad ogni modo vi suggerisco il fumetto perché nelle ultime pagine ha un diverso approccio alla storia, dandole una piega (sempre a mio parere) più unica.
[ Fonte | Wikipedia ]
[ Fonte | Panini ]
[ Fonte | Studio Gonzo ]
ningen 12 Dicembre 2011 il 20:02
Questo � uno di quei manga che mi ha decisamente deluso. Ottimi i disegni, e lo stile azzeccatissimo, ma il resto non mi � piaciuto.
Classica storia di vendetta, e tanta violenza gratuita, infarcita da personaggi che non mi hanno saputo colpire, compreso l’anonimo protagonista. La storia poi � troppo veloce e non lascia spazio all’approfondimento dei personaggi. Il finale poi � incommentabile…
bila85 12 Dicembre 2011 il 22:46
ti dico la verit�, io ho visto prima l’anime e mi ha deluso tanto, poi ho letto il manga e ho ripensato a tutto l’anime…secondo me invece c’� molto di pi� in quest’opera, per� come ho sottolineato nell’articolo il problema � legato alla velocit�…se fosse pi� lento sarebbe una storia davvero interessante…specie per il finale del fumetto e per il protagonista (che a me la prima volta stava sulle scatole in una maniera unica) che avrebbero tanto da dare
cmq hai fatto bene a dire la tua 😀
grazie :cheerful:
Ace 13 Dicembre 2011 il 14:37
Se considerate che questo manga � stato fatto da un “amatoriale” e non da un mangaka professionista e che ho giocato al gioco, visto l’anime, letto il fumetto e visto il film (4 storie diverse con 4 finali diversi XD) posso dirvi che questa storia in generale ha tutte le carte in regola per essere unica, motivo per cui � gi� un cult