Buon sabato a tutti, continuano le recensioni sulle serie animate attualmente in corso.. o che lo erano fino a qualche giorno fa: la stagione primaverile è oramai agli sgoccioli e tanti anime che dovevano farci compagnia per solo tre mesi sono terminati. L’attenzione è tutta rivolta alla stagione estiva (che sarà “rallegrata” dal mio commento episodio per episodio di Free!), ma ci sono alcuni titoli che ancora devo trattare, e come ben sapete, per quanto riguarda le recensioni del sabato, evito di parlarvi di serie di cui non abbia visto almeno 3 episodi. Quindi le serie primaverili ci terranno compagnia anche nelle prime settimane di luglio, e quest’oggi è il turno di Date A Live, serie che vi recensisco solamente perchè è stata annunciata una seconda stagione, la cui data non è stata ancora comunicata. Ad occuparsi della serie è stata la AIC Plus+ (Anime International Company), che ricordo soprattutto per Tenchi Muyo (la AIC è divisa in sette sezioni, la Plus+ non ha titoli altisonanti, la Build, per esempio, ha prodotto Oreimo), tratta da una light novel di Koshi Tachibana.
Non che la serie sia pessima, è riuscita a strapparmi qualche risata, ma non si tratta certamente di uno dei prodotti più innovativi e originali degli ultimi tempi; non per questo la realizzazione è pessima, sebbene la serie sia vittima, come molte di questo genere, di quel senso di già visto/sentito per molte delle situazioni proposte. Date A Live è una macedonia: in essa sono stati inseriti tantissimi elementi presi da altri lavori, tuttavia il risultato finale rimane piacevole: situazioni romantiche mischiate ad altre action e di pericolo, dinamiche fantascientifiche e magiche allo stesso tempo. Tutti questi riferimenti ad altre serie sono stati il motivo che mi ha portato a seguire Date A Live.
Il protagonista della storia è Shido Itsuka che viene scelto come asso nella manica della Ratatoskr, un’organizzazione che mira a difendere l’umanità dai misteriosi Spirit che causano devastazione e distruzione: il suo compito è quello di far innamorare questi esseri, che ovviamente sono tutte ragazze, e sigillare i loro poteri con un romantico bacio, dopo averle fatte divertire come giovani mortali. La Ratatoskr, guidata dalla sorella del protagonista, lo supporta nelle conquiste dandogli i consigli forniti da esperti mondiali di eroge. Date A Live sembra a momenti una strana sintesi, o un buon esempio per contestualizzare la guida che scrissi tempo fa. Il primo Spirit a essere “conquistato” è Tohka, la Principessa, e indubbiamente la protagonista della serie: un personaggio semplice e diretto, infantile a tratti con connotazioni lievemente tsundere per altri… ma Tohka ci sorprende e si evolve come persona in modi inaspettati, arrivando quasi a tollerare che il suo Shido salvi altri Spirit… perchè ovviamente si svilupperanno le classiche dinamiche harem che oramai conosciamo molto bene. Harem che ne ha per tutti i gusti, c’è una sorella minore, c’è una loli, e c’è una kuudere (stereotipo originato da Rei Ayanami, vedi la guida) proattiva proprio come vanno di moda in questi ultimi anni: Origami, la kuudere in questione è però un normale essere umano, lavora per la AST che mira a distruggere, con l’uso di esoscheletri e ragazzine addestrate al loro uso, i Spirit prima che causino troppi danni. Personaggio che prometteva bene, ma che potrebbe lasciare qualche perplessità per le sue azioni nelle parti finali della serie.
Date A Live mi è parso la fusione di elementi presi da The World God Only Knows e Infinite Stratos con qualche ammiccamento a Neon Genesis Evangelion e Mahou Shoujo Lyrical Nanoha:
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da TWGOK vengono indubbiamente i riferimenti alle conquiste degli Spirit, per mezzo di strategie ispirate direttamente dal mondo degli eroge; inoltre, il bacio finale è un elemento indubbiamente ripreso da questo manga, essendo esso l’atto finale di ogni conquista di Katsuragi. Così come questi salva le ragazze da spiriti maligni che le possiedono, Shido trasforma in ragazze normali le sue conquiste;
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è innegabile che l’aspetto sci-fi della serie, e la tipologia di harem che si viene a costituire comporta necessari paragoni con Infinite Stratos, che risulta però un tantino più frivolo e ecchi di Date A Live. È possibile fare parallelismi sui personaggi di questa serie e Infinite Stratos, e notare che l’unico a non avere un suo corrispettivo sarebbe la britannica Cecilia… (Tohka e Houki; Charlotte e Yoshino; Lin Yan e Kotori; Laura e Origami);
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la struttura difensiva della città mi ha ricordato senza dubbio alcuno le misure di sicurezza di Neo Tokyo 3 di NGE; i poteri dei personaggi, di origine indubbiamente magica ma spesso espressi attraverso meccanismi dall’apparenza tecnologica mi sono sembrati ispirati dai Device presenti nelle tre serie di Nanoha.
In definitiva, la ritengo una serie da vedere se avete voglia di qualcosa di leggero, che in qualche modo continuerà come non accade per molte serie di questo tipo: di harem composti da dodici o tredici episodi su cui non lavoreranno mai più ce ne sono indubbiamente tantissimi. Non ci resta che vedere se la seconda stagione riuscirà a stupirci…
otaku-inside 26 Ottobre 2013 il 22:45
finita di vedere oggi, approfittando di un malessere tipico di stagione XD.
Che dire, hai fatto un’ottima recensione, davvero!
A me personalmente ha fatto un poco cacare (scusatemi la terminologia).
Come hai ben descritto te nella recensione hanno fatto una macedonia di elementi presenti nei vari anime sia recenti che passati… ci sono proprio tutti gli stereotipi o quasi, mancavano solo la ragazza Meganekko e quella Dojikko a quel punto sarebbe suonata la campanella del jackpot! trama… boh… c’era?! punto a favore secondo me,disegno e sigle.
su una cosa mi trovo pienamente d’accordo con te! anche a me nella stessa identica immagine di Kurumi Tokisaki � scattato l’allarem XD!
Ho subito pensato:” Questa � Yandere! non vi � dubbio alcuno!” ahahahah.