Dopo due mesi di turbolenze ecco tornare, si spera in via stabile, la nostra rubrica “consigliato da Komixjam”. Per farlo ho scelto un po’ di buon sano Made In Italy. Ci tengo a mettere subito in chiaro che non parleremo di un albo Bonelli, Panini o Star Comics, quello che oggi voglio consigliarvi è un lavoro autoprodotto (da una piccola realtà del centro Italia) : “A Season in Hell”
Si chiamano Mantis Studio e orbitano tra Umbria e Lazio, più precisamente tra la provincia di Perugia e Roma; il loro lavoro l’ho conosciuto per caso lo scorso inverno in fumetteria e subito ne sono rimasto impressionato (ma questa è un’altra storia).
Il lavoro si presenta come un “albo contenitore”, nel senso che racchiude due storie : “Kicking Destiny” e “Little Red Riding Hood”, due storie che seguono una linea narrativa comune, ma presentano al lettore due differenti punti di vista della stessa vicenda.
Le due storie, benché parallele, presentano differenze sostanziali legate soprattutto ai protagonisti. Da una parte abbiamo il detective André alle prese con un caso di persona scomparsa (che desterà il vecchio detective dal suo stato di “torpore”), dall’altro c’è Bill, un camionista come tanti che durante una lunga notte di viaggio racconta vicende del suo passato ad una giovane autostoppista. A far da teatro a questi personaggi e alle loro storie abbiamo Saint Maries de la Mer, luogo di culto per il popolo gitano.
Sceneggiatura: è molto interessante il lavoro realizzato da Valentina Marucci (kicking destiny) e Mattia Veltri (little red riding hood); la ricerca dei personaggi e degli scenari è notevole, provoca nel lettore una forte curiosità e un sentimento di tacita approvazione per lo stile. Come ci si aspetta da un titolo del genere, la presenza del “soprannaturale” è d’obbligo; la scelta di un posto legato al culto gitano è, poi, azzeccatissima, perché il popolo gitano è da sempre, nell’immaginario collettivo, sinonimo di occulto e soprannaturale. La storia scorre che è un piacere non lasciando “voragini” strutturali e l’unica nota negativa è che “ad un certo punto finisce”.
Disegno: a volte succede ( a chi vuole gustarselo per bene) di leggere un fumetto due volte in poco tempo (nel senso che si fanno due letture con target diversi: una lettura è dedicata alla storia l’altra ai disegni) e A Season in Hell è uno di quei casi. Dopo essere rimasto particolarmente compiaciuti dalla storia, si fa più attenzione ai disegni. Leonardo Colapietro (kicking destiny) e Massimiliano Veltri (little red riding hood ) meritano i nostri complimenti per il massimo impegno dimostrato nella realizzazione dei disegni e dei dettagli; questa attenzione rende il fumetto ancor più piacevole all’occhio del lettore.
Copertina: in questo caso, forse è giusto dire “copertine”… sì perché al Mantis Studio hanno voluto fare le cose per bene e ci hanno proposto una doppia copertina, non abbiamo infatti un fronte e un retro veri e propri, le due storie sono stampate fronte-retro incontrandosi solo al centro dell’albo. Comunque, ritornando alle copertine, vi garantisco che non hanno nulla da invidiare a quelle Image comics, IDW o Dark Horse.
Carta – Impaginazione – Lettering: vi posso garantire che, avendo l’albo tra le mani, si ha subito la sensazione di un prodotto di valore… in tutti i sensi. Tanto per cominciare la carta utilizzata è simile a quella che (al massimo) troviamo negli speciali Panini: più limpida e pesante della normale carta da “spillato”; la stessa copertina, poi, è davvero ben fatta per essere un “autoproduzione”. I complimenti vanno, poi, ad Andrea Michelsanti, letterer e graphic desinger del progetto, che contribuisce non poco alla riuscita del progetto.
Colore: Marco Pagnotta (colorist dell’albo) ci mette del suo per rendere questo “contenitore” ancor più “definito”, infatti uno dei punti forti, a mio parere, di A Season in Hell è proprio l’intensità del colore, che raccoglie i toni “mistici” del racconto sposandosi perfettamente con i disegni.
Segni particolari:
Qui una piccola chicca per tutti i lettori: tra le due storie, sono collocati sia una interessante mini-storia (autoconclusiva) che si va ad integrare al racconto stesso, sia gli sketchbook (che in questo particolare caso evidenziano le fasi di colorazione) delle due storie. Poi, se non siete ancora sazi, troverete una stupenda (doppia) SplashPage centrale.
Che dire davvero un gran bel lavoro e una fortuna aver trovato “per caso” il loro lavoro in fumetteria. Sono convinto che in futuro potremo aspettarci altri nuovi lavori firmati Matis Studio.
Ah, dimenticavo ho una sorpresa per voi:
Qui e qui potete leggere on line i due racconti che compongono A Season in Hell! (contenti?) Se vi piacciono potete trovare altre informazioni sul Mantis Studio al loro sito o sul loro profilo Facebook.
[ Fonte | maniComix ]