Nuove esecuzioni capitali in Giappone

di tappoxxl 26

 

A quasi due anni dall’ultima esecuzione, il Giappone ha deciso di eseguire ben 3 pene capitali ad altrettanti condannati per omicidio. I tre prigionieri erano rinchiusi in tre diverse carceri e sono stati uccisi per impiccagione, una pratica barbara e violenta. Un paese così avanzato tecnologicamente e così osservato da tutto il mondo per i problemi che sta avendo nell’ultimo anno, forse ha pensato bene di distogliere l’attenzione da Fukushima & Co, per farla passare su fatti minori con cui ormai hanno imparato a fare il callo da anni. Oppure, semplicemente, il Giappone ha dovuto fare i conti con la grande contrapposizione tra una tecnologia più che avanzata e dei modi di vivere che sanno ancora di medievale che lo caratterizzano. Nel Paese ci sono attualmente 132 detenuti in attesa di sentenza e queste nuove esecuzioni di certo non li rassicureranno sul loro destino. È pratica consolidata quella di non far sapere al detenuto il giorno della sua esecuzione che, se per certi aspetti potrebbe farlo vivere, anche se sembra assurdo dirlo, più tranquillo, per altri mi si raggela il sangue al pensiero di quanto siano cinici i giapponesi. Però, nonostante tutto, il governo giapponese dichiara che più dell’80% della popolazione si è dichiarata favorevole alla pena di morte. Ma le proteste delle associazioni umanitarie infuriano.

Amnesty International ha risposto alla dichiarazione del Ministro della Giustizia Toshio Ogawa, in cui ha detto di dover fare il suo dovere ministeriale uccidendo questi tre uomini, con le parole della sua vicedirettrice, Catherine Baber. La donna ha detto: “Queste tre esecuzioni riportano il Giappone in quella minoranza di paesi che usano ancora la pena capitale. Giustificare azioni che violano i diritti umani col dovere ministeriale è inaccettabile. Al contrario, dovrebbe essere responsabilità di chi ha incarichi politici di affrontare la criminalità senza ricorrere alla punizione più crudele, disumana e degradante“.

Alla fine del suo discorso, la Baber ha voluto ricordare i tre condannati, Tomoyuki Furusawa, 46 anni, impiccato a Tokyo. Yasuaki Uwabe, 48 anni, ucciso a Hiroshima e Yasutoshi Matsuda di 44 anni, a cui è stata tolta la vita a Fukuoka.

Voi siete pro o contro la pena di morte? Personalmente ritengo questa condanna un limite per il nostro sviluppo verso una società civile capace di convivere in armonia. Se un governo uccide i suoi stessi cittadini, cosa mai potrà fare con gli stranieri?!

 

[fonte – Nippolandia]

Commenti (26)

  1. Non saprei in realt�. Normalmente direi di essere contrario alla pena di morte, per� quando vedi ad esempio Mohamed Merat che uccide 7 persone tra cui 3 bambini ebrei in una scuola a Tolosa, filmando addirittura gli omicidi, allora dico che questa persona merita la pena di morte.
    Poi vabb� sto demente � morto in una sparatoria la settimana scorsa, ma fosse per me gli avrei dato la pena di morte senza pensarci su due volte. Persone simili non meritano di vivere assieme a gente civile.

    1. E’ questo modo di “ragionare” guidato dall’odio e dalla vendetta(non facile da sopportare)che alimenta ancora la mistificazione della pena di morte come “rimedio efficace” e “insegnamento ad una buona condotta”.
      Tale condanna,oltre ad essere un’ossimoro per i paesi democratici e difensori dei diritti umani � un mezzo subdolo per controllare le masse e di eviscerazione di individui scomodi,sia nei paesi democratici che in quelli dittatoriali.

      1. Per me non � vendetta, non � giustizia, non � legittimazione. E’ semplicemente: hai ucciso? Come hai tolto il diritto alla vita a qualcuno (innocente o meno) cos� il tuo diritto sar� tolto. E’ semplice contrappasso.

      2. concordo in pieno con te, bluclaudino

      3. Si provoca solo un morto in pi� senza avere il diritto di farlo.

      4. Il contrappasso � la vendetta proporzionata al crimine commesso,ma rimane sempre e comunque vendetta.

        Lo Stato ha il dovere di reprimere i crimini commessi a danno della libert� e vita altrui,ma non pu� assolutamente infrangere il diritto alla vita qualunque esso sia il crimine,poich� questo sarebbe altamente contraddittorio.
        Riguardo al folle che ha ucciso quei bambini nella scuole ebraica,se fosse stato preso 30 anni o un’ergastolo in galera sarebbe pi� che appropriato.

  2. La pena di morte � presente anche negli avantissimi U.S.A. ergo non vedo il motivo di tanto stupore. Beccaria nel suo “Dei delitti e delle pene” definiva la pena capitale come una barbarie, pensiero con cui vado abbastanza d’accordo.
    Ma sono tante le situazioni da analizzare, in questo caso. Il Giappone ha una mentalit� completamente diversa dalla nostra, basata molto sull’onore e sull’orgoglio. Oltre alla pena di morte era frequente anche l’utilizzo della tortura per punire e/o condannare. Con pratiche alquanto estreme, cruenti e lente. Parliamo si di una societ� evoluta, ma anche perversa e sadica. Solo cos� riesco a spiegarmi quell’80% nazionale di approvazione. E poi, che io sappia, una mente che ha scritto l’equivalente nipponico dell’opera di Beccaria non l’hanno avuta.

    D’altro canto ci sono altri fattori da valutare. I costi relativi al mantenimento dei carcerati, sovraffollamento delle carceri o, banalmente, l’effetto che una condanna del genere pu� avere sull’opinione pubblica. L’articolo � interessante, l’argomento molto di pi�. Ma � necessaria un’analisi molto pi� approfondita per poter dare un opinione in merito. Analisi che naturalmente non � richiesta ad un blog come Komixjam o a te, tappo.

  3. � positivo che su un sito come questo vengano affrontati anche temi del genere. Personalmente sono a prescindere contro qualsivoglia pena di morte, per una serie di motivi. Innanzitutto, trattandosi non di un conflitto a fuoco fra forze dell’ordine e criminali ma di un essere umano che, per quante nefandezze abbia compiuto, in quel dato momento � totalmente indifeso, disarmato ed impossibilitato a conservare la propria vita, uccidendolo a sangue freddo ci si pone al suo stesso livello, e chi siamo noi per decidere se un uomo abbia diritto a continuare a vivere o meno? In secondo luogo, condannare a morte una persona � controproducente, o perlomeno la soluzione peggiore: mettiamo tutti gli assassini, ma forse a maggior ragione i ladri ed i truffatori (e l’Italia pu� vantare un primato a riguardo) ai lavori forzati, a ricostruire L’Aquila (per dirne una) senza essere pagati, sai che risparmio sui costi; inoltre avevo letto tempo fa che i costi di mantenere in vita e poi uccidere un detenuto sono pi� alti di quanto si pensi. Infine, se fossimo in uno stato di guerra dove vige la legge marziale, potrei anche capire che chi fa qualcosa di male viene fucilato al momento, ma qui si tratta di persone che vivono anche anni in prigione in attesa di una sentenza o, peggio, del giorno in cui verr� posta fine alla loro vita, ed in quel lasso di tempo potrebbero essere cambiati come persone, pentirsi sinceramente di quel che hanno fatto, ma tutto questo non varrebbe nulla. La legge, il diritto, dovrebbe avere il compito di “educare” i cittadini a comportarsi bene, punendoli per far loro capire l’errore che hanno commesso in modo che non lo facciano ancora, ma nessuno stato pu� detenere a priori il diritto di vita o di morte su qualcuno. Se poi vogliamo tirare in ballo anche un discorso religioso, io che sono credente non posso concepire di togliere la vita ad un altro essere umano (cos� come un Buddista potrebbe provare lo stesso per gli animali da macello). Certo, se mi ci trovassi io in una situazione in cui qualcuno mi togliesse tutto ci� a cui tengo in questo mondo, probabilmente non potrei fare a meno di desiderare di ammazzarlo con le mie mani… Un ultimo pensiero, siccome su questo sito si tratta principalmente di manga ed anime: per chi conosce Death Note, Kira che dovrebbe essere il Dio di un mondo dove regna la giustizia e per i rei non v’� posto diventa egli stesso un criminale, ed il peggiore della storia.

    1. non sono daccordo. io sono pro per la pena di morte, ma seduta stante subito dopo un processo veloce e preciso, non dopo anni di carcere che sono costosi. per certa gente non c’� possibilit� di ammenda, e anche nell’ipotesi del pentimento, le vite tolte non tornano indietro solo perch� il loro assassino si � pentito.

      1. C’era un episodio di Dr. House in cui curava un condannato a morte (paradosso) scoprendo che era per la sua malattia che in qualche modo � stato spinto ad uccidere, andando ad agire sulla volont� e sul libero arbitrio. Un caso limite come questo basta per confutare l’idea della “giustezza della pena di morte senza se e senza ma”. Poi quali sono gli stati in cui ancora vige la pena di morte? Non certo quelli presi come modello di societ� pi� progredita e civile (Scandinavia, Canada), piuttosto le teocrazie islamiche, le dittature sedicenti comuniste, gli Stati Uniti d’America (il cui presidente ha vinto il Nobel per la pace dopo aver inviato 30000 nuove truppe sul fronte afgano). Il mondo sta andando in una direzione, l’essere favorevoli assolutamente alla pena di morte, pur essendo come opinione personale lecita, equivale a voler regredire anzich� progredire, come mondo e come uomini (similmente ad esempio al voler impedire l’unione in matrimonio di coppie omosessuali).

  4. per rispondere a Nick dico che volevo far emergere il netto contrasto tra una societ� evolutissima dal punto di vista tecnologico e sociale, ma che poi, dal punto di vista umano, � rimasta al medioevo…ecco, forse non l’ho fatto ben capire…per il resto ho riportato la notizia facendo capire il mio parere in merito…non mi ha stupito la cosa, mi fa solo riflettere il fatto che i paesi pi� avanzati del mondo, non riescano ad eliminare questa pratica tanto obsoleta…

    per rispondere a Cornix: sul tuo discorso dello stato che dovrebbe rieducare chi sbaglia mi trovi pienamente d’accordo, ma le prigioni spesso, sono un luogo dove il carcerato viene visto come un animale…e l’america ne � l’esempio lampante…

    poi, del resto, ogni situazione � diversa e porta con s� vari spunti di riflessione…ma uno stato che toglie la vita ai propri cittadini senza dargli una possibilit� di recupero, per me, � uno stato che sta sbagliando qualcosa!

    1. Il tuo articolo � ben scritto e abbastanza chiaro. La mia non era una critica, anzi. 😉

      1. volevo spiegarmi meglio :biggrin:

  5. la pena di morte � cosa giustissima quando veramente richiesta , omicidi senza motivazioni ? torture insensate ? cosa giusta , guardatevi giustizia privata ! , comunque l’ impiccagione � una modalit� di esecuzione molto umana, per chi crede che si muoia soffocati ho da dirgli solo BALLI IGNORANTI INFORMATEVI !

    1. Si spezza il collo.. Ma se comunque � l’effetto ci� che conta, perch� non fare l’inizezione letale? Gli sparassero in testa sarebbe meno obsoleta la cosa :getlost:

      1. TRADIZIONE E EFFICACIA PERFETTA……….

      2. Mah, io punto pi� all’effetto, ovvero “eliminare dal pianeta/stato/paese un soggetto” n� pi� n� meno.
        Anzi, penso si badi troppo a troppe cose inutili: omicidio efferato, omicidio premeditato, pa vacca pupazza � OMIcidio! Ha ucciso un altro essere umano, cosa c’� da capire? Una volta che hai appurato ci�, prendi quel pezzo di carne ambulante, lo inietti per bene (senza farlo soffrire, non vedo cosa ci si guadagni dalla sofferenza visto che l’effetto � il medesimo) e fai un servizio alla societ� :getlost:
        Penso che non ci si possa arrogare il diritto di dire “ho sbagliato” su fatti cos� estremi.

    2. l’impiccagione � barbara, perch� prendi un essere umano e lo lasci penzolare come un quarto di bue fino a morte sopraggiunta…non sempre si spezza l’osso del collo e spesso si muore soffrendo come cani!!…l’unico modo “umano” per togliere la vita?…non saprei dire…forse l’iniezione letale…almeno il paziente si addormenta e non sente nulla…

      1. basta fare 2 calcoli la cosa brutta della decapitazione � che se � calcolata male la caduta ti si stacca la testa , quello sarebbe truculento .

  6. Se devo essere sincero, non sono a favore ma nemmeno contrario.
    Innanzitutto come dici tu tappo stona davvero sentire parlare di Pena di Morte in Giappone, ma soprattutto di Impiccagione! Quello che mi fa pensare di pi� � il metodo pi� che il merito: dimostrano un’attaccamento al “valore” degno di un vero Samurai, cosa piuttosto anacronistica in un paese dove i marciapiedi producono energia elettrica tramite i pedoni :getlost:
    Sul merito non commento, in quanto non sono mai stato vicino a parenti o vittime di omicidio, valutare la legittimit� di uno stato ad uccidere qualcuno che ha ucciso � troppo semplice da un punto di vista distaccato: � giusto che chi ha ucciso, dopo un periodo di “rieducazione” torni libero? E’ giusto dare una seconda possibilit� a chi ha tolto ogni possibilit� ad un’altra persona? Giusto � la parola chiave secondo me, ognuno reputa giusto ci� che crede in base a come ha vissuto, per un amico/parente di una vittima, NON � giusto.

    1. � ovvio che per loro non sia giusto! hanno (giustamente) i sentimenti in ballo perch� l’iteressato � un loro conoscente/parente o altro. In queste cose i sentimenti sono le prime cose da evitare. Bisogna fare ci� che � giusto, non ci� che “il cuore dei cari del condannato vorrebbe”.

  7. In ogni caso vi sono persone favorevoli alla pena di morte semplicemente perch� ignoranti, ladri/truffatori per diletto, politici corrotti, falsi, emeriti cretini e persone subdole per propria natura.. sarebbe giusto condannare anche loro, ma alla prigione, come qualunque altro ”criminale” del resto.
    Da un certo punto di vista, tutti dovremmo imparare, pentirci, rimediare ai nostri personali peccati e redimerci (parlo utopicamente e da non credente) in quanto umani ed esseri imperfetti in tutto e per tutto.

  8. Penso sia impossibile giudicare giusta o sbagliata una pena di morte. Bisognerebbe essere informati sui fatti prima di poter esprimere un parere:
    1� perch� il condannato a morte ha ucciso un’altra persona?
    2� lo ha fatto sapendo bene che sarebbe poi potuto essere condannato a morte, ma ha ritenuto comunque necessario il suo gesto?
    3� � pentito di ci� che ha fatto e se potesse rimediare lo farebbe, oppure se rimesso in libert� (anche dopo anni) ucciderebbe ancora perch� psicologicamente portato a farlo(serial killer)?
    Ci sono troppe variabili e troppe cose differenziano un caso dall’altro, ma non si pu� emanare una legge a seconda di ogni caso, pertanto alcuni paesi hanno ritenuto opportuno mantenere una simile pena per reati che rientrano in una certa categoria. Se a coloro che vivono in tali stati la cosa sembra giusta significa che sono si sentono tranquilli a vivere sapendo che delle persone che hanno ucciso altre persone verranno uccise e non potranno fare altro male. Prima di ritenere giusto o sbagliato giustiziare qualcuno, mi chiedo sempre cosa avrei fatto al suo posto e cosa vorrei fare se fossi al posto di un congiunto della sua vittima, ma alla fine mi rispondo sempre che per quanto possa immedesimarmi, la mia risposta sar� sempre e comunque sbagliata.

  9. ne discussi tempo fa…assolutamente contrario non � una pena utile a nessuno e non � statisticamente un deterrente

  10. riporta gli studi che dicono che non � un deterrente se per omicidio in italia c’era tale pena ……….. la gente ci pensava 2 volte , non come quei figli di P…….. che bevono e poi ammazzano degli innocenti

  11. Siete entrati nell’argomento sfondando la porta d’entarata ma tale questione non � per sua natura chiacchiera da forum, � un argomento cos� delicato che si pu� solo aprire col pensiero uno spiraglio infinitesimale e questa prospettiva ottenuta attraverso una cos� ristretta visuale sar� pi� vasta e profonda di un abisso, e ditemi quale uomo pu� pensare di misurarsi con tanta profondit�…..

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