Mi ero ripromesso che per l’articolo della rubrica di questa settimana avrei parlato di un fumetto orientale e invece eccomi qui, in procinto di suggerirvi un prodotto della cultura occidentale. Con la speranza di farmi perdonare nel prossimo appuntamento, oggi voglio consigliarvi una graphic novel.
L’opera in questione è da considerarsi una pietra miliare del fumetto moderno, un elemento che, assieme ad altre opere, ha permesso ad un pubblico più maturo di (ri)appassionarsi al fumetto; stiamo parlando del primo lavoro partorito dalla collaborazione tra Neil Gaiman e Dave McKean; il primo, dopo Alan Moore, è considerato da molti il migliore scrittore del settore, dotato di una capacità unica, un dono, nell’arte del raccontare le storie; il secondo è invece un artista che, oltre al merito di essere (negli anni) riuscito a rendere visibile le idee di Gaiman, ha saputo regalare ai lettori di tutto il mondo dei veri e propri capolavori del fumetto. Ho detto che questo è stato il primo lavoro della coppia perché, successivamente, i due hanno collaborato spesso, dando vita ad opere come lo stesso Sandman, di cui McKean, voluto a tutti i costi da Gaiman, era illustratore di copertina.
Ho deciso di suggerirvi “Casi violenti” per diversi motivi e uno di questi è che potete reperirlo facilmente in libreria o in fumetteria, è stato pubblicato da BD Edizioni ed è venduto al prezzo (onesto) di € 10.50 (potete controllare il catalogo Bd Edizioni online); visto che parliamo del prezzo, vorrei aggiungere che la versione italiana si presenta con copertina rigida ed ha circa una cinquantina di pagine comprese le prefazioni di Neil Gaiman e Paul Gravett (noto giornalista inglese da anni nel settore dei fumetti).
Trama:
Immaginate di essere un bambino che vive a Portsmouth (Inghilterra meridionale, proprio di fronte all’Isola di White) negli anni sessanta. Ora immaginate di esservi fatti male ad un braccio e di essere stati portati da un fisiatra. Fin qui nulla di strano vero? E se ci aggiungessimo un piccolo particolare? Uno solo, ad esempio che il fisiatra, da giovane, svolgeva il suo lavoro per un certo Al Capone? Riuscite ad immaginare la cosa? Be’, Neil Gaiman lo ha fatto e ha trovato il modo di fondere il tutto in una graphic novel che potesse essere adatta ad un pubblico affamato di storie. Interessati?
PRO & CONTRO
PRO
Storia: siamo di fronte al “primo” Gaiman, questa storia si presenta quasi come un film agli occhi e alla mente del lettore; tutto, sin dalle primissime pagine, fa presagire un gran bel lavoro; presagio che, non c’è neanche bisogno di dirlo, si rivela essere esatto. Il ritmo intermittente, grazie alla scelta cinematografica, risulta piacevole e quasi familiare al lettore che, senza troppi crucci, si trova a seguire, in maniera alternata, le vicende del ragazzino negli anni sessanta e quelle di Al Capone ai tempi del proibizionismo.
Disegni: se Casi Violenti è riuscito a guadagnarsi la fama che ha, non lo deve unicamente alla trama intessuta da Gaiman, bensì bisogna riconoscere il 50% della bontà di questa graphic novel a Dave McKean che, proprio con quest’opera, debutta (col botto) nel mondo delle nuvole parlanti. Il tratto sempre un po’ sbavato e un’impaginazione mai costante, donano a questo lavoro una caratteristica “nuova”, che lo distacca dagli abituali lavori dell’epoca, dando un’ulteriore ventata di novità al fumetto.
Colori: c’è una storia importante dietro al colore di Casi Violenti, che vede il fumetto uscire per la prima volta a colori per poi passare, con la grande distribuzione, ad un più canonico bianco e nero. La fortuna, o meglio la fama, guadagnata dagli autori e dal fumetto stesso, ci hanno permesso di poter vedere l’opera nella versione a colori che, come lo stesso Gaiman asserisce nella prefazione: “E’ la versione definitiva. Quella che propone le sfumature di blu, grigio e marrone tirate fuori da Dave. La versione di cui siamo più orgogliosi, che permette alla nostra opera di indossare i suoi vestiti della festa tutti colorati”. Un modo tutto suo per dire che, in quest’opera, sono fondamentali le scelte cromatiche effettuate da McKean, scelte che aiutano il lettore ad “entrare” nell’opera, a “sentirla”.
CONTRO
Testi: ho voluto mettere questo punto solo perché, per quanto buono sia il lavoro, non è certo il miglior lavoro di sempre, soprattutto di Gaiman visto che, come detto in precedenza, si tratta del suo primo lavoro, cosa che si evince dalla presenza di testi non della portata del Gaiman attuale, quello di Coraline, Stardust o dello stesso Sandman.
Pro: Storia – Disegni – Colori
Contro: Testi
Segni particolari
Una delle cose che i lettori hanno subito modo di apprezzare è, di certo, la fisionomia del protagonista che prende spunto dallo stesso Neil Gaiman (ovviamente da adulto è più riscontrabile questa similitudine); una scelta pratica e sensata, visto che in questo modo McKean ha potuto avere un punto di riferimento e poi perché, all’epoca, lo scrittore era pressoché sconosciuto alle masse, quindi non ci si sarebbe soffermati su questa somiglianza.
Particolare è in oltre la scelta del titolo dell’opera, il suo titolo originale è Violent Cases (appunto Casi Violenti) due parole che dette nella stessa sequenza hanno, foneticamente, un altro significato, ovverosia Violin Cases, custodie di violino, le stesse che venivano usate dai Gangster per nascondere i mitra.
Credo di non dire una cavolata consigliando questa graphic novel a tutti, nessuno escluso. (Ok, forse se siete come Gianluca, il personaggio dei soliti idioti, non fa per voi, magari un giorno faranno una graphic novel sui minipony)
Ricapitolando il tutto in tre concetti: misterioso, elegante e, soprattutto, generato da Autori con la A maiuscola (ve li riscrivo a posta: Neil GAimAn, DAve McKeAn… lo ammetto, riscrivere i nomi con le A in maiuscolo è stato stupido ma ho sempre voluto farlo ).
Vi lascio alle parole di Alan Moore e vi rinnovo il consiglio di leggerlo, solo così capirete davvero di cosa si tratta.
“In parte memoria d’infanzia, in parte ricostruzione di un’epoca violenta, in parte riflessione su una magia capace di legare i frammenti di passato, Casi Violenti evoca i sentimenti inusuali in modo inusuale.” (Alan Moore)
[ Fonte | Wikipedia ]
[ Fonte | Bd Edizioni ]