Lo Studio Ghibli è stato fondato nel 1985 dal celebre regista Hayao Miyazaki e dal suo collega e mentore Isao Takahata. Le sue origini, però, risalgono a due anni prima, quando nel 1983 iniziò la lavorazione di Nausicaä della valle del vento, precedentemente serializzato come manga dalla Tokuma Shoten.
Se il nome di Miyazaki è quello più comunemente associato allo Studio Ghibli, il co-fondatore dello studio, Isao Takahata, è stato comunque il regista di alcuni capolavori prodotti dallo studio stesso, tra i quali Una tomba per le lucciole e Omohide poro poro (Only yesterday).
Proprio Isao Takahata ha confermato, venerdì, di avere tra le mani un nuovo lavoro. In ogni modo, ha aggiunto, che il progetto è ben lungi dall’essere completo e che potrebbe richiedere ancora due anni di lavorazioni.
La dichiarazione di Isao Takahata è avvenuta nel corso di un’intervista al Museo di Arte Contemporanea di Tokyo. Il Museo, al momento, sta ospitando una mostra dei lavori dell’animatore canadese Frédéric Back in collaborazione con lo studio Ghibli, e Isao Takahata stava parlando insieme all’attrice Keiko Takeshita e all’artigiano Tadashi Inamoto, essendo stati tutti e tre precedente coinvolti, in qualche modo, nei progetti dello stesso Frédéric Back.
Sono passati dodici anni dall’ultima volta in cui Isao Takahata ha diretto un film. Nel 1999, infatti, si è occupato della regia di Hōhokekyo tonari no Yamada-kun (My Neighbors the Yamadas).
Il produttore dello Studio Ghibli Toshio Suzuki aveva suggerito nel 2009 che Takahata stesse lavorando su un progetto basato su un classica favola folkloristica giapponese, Taketori Monogatari, nello stile degli antichi rotoli giapponesi Chōjū-jinbutsu-giga che potrebbero essere indicati come i primi esempi di manga.
Lo stesso Takahata ha menzionato Taketori Monogatari nel corso del 62esimo Festival Internazionale del cinema di Locarno, che si è tenuto ad Agosto, quest’anno.
La favola, risalente al decimo secolo, è conosciuta da quasi ogni bambino giapponese e parla di una principessa di nome Kaguya, tirata fuori quand’era ancora una neonata da una pianta di bambù.
Toshio Suzuki ha anche detto, sempre nel corso della mostra al Museo di Arte Contemporanea, che il prossimo lavoro dell’altro famoso co-fondatore dello studio, Hayao Miyazaki, sarà in qualche modo autobiografico. In ogni modo, la frase di Suzuki, in lingua giapponese, non lascia intendere se il lavoro di Miyazaki sarà un’autobiografia del regista stesso, o l’adattamento dell’autobiografia di un’altra persona.
[Fonte | ANN]
[Fonte | Wikipedia]