La macchina degli abbracci

di tappoxxl 1


Un paese, il Giappone, dove esprimere i propri sentimenti pare non sia consuetudine. Un paese in cui ogni manifestazione d’affetto deve essere sempre presa con le pinzette. Un paese in cui molte persone si sentono sole e hanno bisogno di più attenzioni. Bene, dopo la macchina dei baci, la Electro-Communications University, ha ideato e messo in piedi un altro strano progetto: la macchina degli abbracci.

Lo so che un abbraccio reale, con quel calore, quella gioia e quella passione che ci rendono uomini, non potrà mai essere duplicato da un manichino con un gilet motorizzato, eppure, a quanto sembra, i giapponesi sono riusciti anche in questo.

Il Sense-Roid, così si chiama la macchina, è stato sviluppato da un gruppo di ricerca della già citata università di elettro-comunicazioni e si è aggiudicato il primo premio assoluto all’IVRC 2010. La macchina è costituita da un manichino disseminato di sensori tattili e da una giacca con dei motori a vibrazione e ad accensione tattile. Una sorta di muscoli artificiali che riproducono, a quanto pare, la sensazione generata da un abbraccio. In pratica, chi vorrà ricevere l’abbraccio, dovrà prima di tutto indossare la giacca con i sensori e i muscoli artificiali, poi dovrà abbracciare il manichino, che risponderà alla pressione attivando i motori a vibrazione all’interno della giacca. Gli sviluppatori affermano che il robot può anche riprodurre la sensazione di una carezza sulla schiena.

Uno degli sviluppatori ha commentato così la sua creazione: “Pensiamo che la comunicazione tattile, come quella di un abbraccio, abbia un effetto variabile a seconda della relazione che si ha con la controparte. Pensando in questo senso, ci siamo chiesti che tipo di sentimenti la gente proverebbe se potesse abbracciarsi da sola, quindi con la persona con cui si ha una più stretta relazione, e così abbiamo creato questo dispositivo. La gente che lo ha provato in prima persona, ha reagito dicendo che inizialmente era una strana sensazione, ma che a poco a poco, ci si abitua e se ne apprezza la sensazione. Riteniamo quindi che questo sistema, in futuro, potrebbe essere applicato come forma di terapia.”

Trovo che questo genere di invenzioni ci stiano allontanando da ciò che dovrebbe interessarci di più: l’amore per il prossimo e la voglia di esprimere i propri sentimenti. In questo mondo sempre più cinico, non c’è spazio per i sentimenti. Chi ha un cuore non arriverà mai in alto. Chi non ha un cuore, invece, rischia, quantomeno, di governare un paese. Se tutti noi si imparasse ad amare liberamente e pienamente, non ci sarebbe il bisogno di robot baciatori o di macchine simili a quella appena presentata. Tecnologici si, ma mica schiavi delle macchine. Forse sono troppo catastrofico, ma questo mondo mi pare sempre più indirizzato verso una globalizzazione omicida e la cosa non mi piace affatto.

Ecco il video dimostrativo dell’invenzione(e noto che il tipo che presenta la macchina è lo stesso che mesi fa presentò la macchina dei baci)

[youtube dDqIVzCRAr8]

[fonte – Giapponizzati]

Commenti (1)

  1. Che invenzione bizzarra!
    Per� devo ammettere che � bello sapere che al mondo esiste un paese dove invenzioni di questo tipo non vengono bocciate perch� “poco commerciabili” o “strane”.

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