Non sono un esperto di fiere del fumetto: avevo conosciuto solo la piccola e felice realtà del Cavacon quindi posso dire che questo primo impatto con il Comicon di Napoli abbia rappresentato allo stesso tempo anche il mio battesimo del fuoco in questo mondo. Purtroppo avendo un esame alle porte non ho potuto godermi appieno tutto l’evento finendo per perdermi la giornata clou della domenica con la gara di cosplay e gli incontri di Castel Sant’Elmo, ma a questa lacuna sopperirà una vecchia conoscenza dell’anno scorso.
Per non farci mancare nulla io e un mio amico siamo partiti di mattina presto alla volta della Mostra d’Oltremare, dove si sarebbe tenuto una parte della fiera, e così, dopo averlo fatto aspettare tre quarti d’ora a Piazza Garibaldi, siamo alla fine giunti a destinazione per le nove e venti trovando però con mia grande sorpresa alla biglietteria già una coda disumana (la potete vedere in foto).
Man mano si sono aggiunti altri pezzi al nostro gruppetto e man mano la coda continuava ad allungarsi verso l’infinito e oltre. Fortunatamente è venuta in nostro soccorso un’anima pia (Ruchan) che con molto poco senso civico e rispetto per gli altri si è lanciata verso la testa della fila recuperando in breve tempo i braccialetti necessari per entrare. Ritornati trionfanti verso il corpo della fila con lo sporco bottino, abbiamo notato degli strani figuri: bagarini che distribuivano braccialetti a 3 euro in più dando quindi modo di evitare la fila (un problema reale a dire il vero visto che un mio amico arrivato alle undici è riuscito ad entrare solo all’una).
Detto questo, venerdì abbiamo avuto modo di visitare gli stand e i vari espositori in tutta tranquillità, soprattutto di mattina vista l’affluenza non troppo elevata (credo che molti abbiano fatto i biglietti per poi venire i giorni successivi). La quantità di prodotti offerta ai visitatori tra fumetti, manga, gadget, action figures, magliette e quant’altro era ottima ed anche variegata tranne per una piccola pecca: i videogiocatori non hanno avuto modo di trovare molta roba visto che un solo stand vendeva videogames, alcuni dei quali anche interessanti perché importati dal Giappone, ma comunque nel complesso neanche troppo fornito.
Nell’ambito fumetti a fronte di una forte disponibilità di titoli, qualcuno anche raro, i prezzi però non erano dei più convenienti: un 299+1 di Ratman comprato da me in fumetteria a 8 € non molto tempo prima qui era venduto ovunque a 15 €. Comunque, per chi fosse stato disposto a spendere, buone occasioni ce n’erano: tra serie complete, numeri rari e vecchi albi venduti ad 1 € son stato tentato anche io a qualche acquisto.Per i meno collezionisti c’era la possibilità di darsi allo shopping più frivolo e perdersi nella marea di oggetti: dalle tazze, passando per i cuscini, peluche, ciondoli, portachiavi, cappelli stravaganti, oggetti in fimo, katane fino all’oggettistica nipponica (anche non sono riuscito a trovare della carta da origami).
Dopo un paio di ore gli stand erano tutti belli che visitati quindi abbiamo iniziato ad esplorare il resto della fiera, in particolar modo l’area del Gamecon dove era possibile partecipare a tornei e provare alcuni giochi: Killzone 3 su PS3, S4 League (ed altri) su dei PC mostruosi, un non meglio identificato Mario per Wii, insomma ce n’era per tutti i gusti, almeno per chi avesse avuto la pazienza di aspettare il proprio turno sia per registrarsi che per giocare poi.
Imponente era lo spazio riservato alla Nintendo che dava la possibilità di provare il 3D senza occhialini della sua ultima console portabile oltre poter giocare a un non meglio identificato gioco per Wii (lo ammetto non sono riuscito a guardare gli schermi perché l’attenzione se la son presa tutta le ragazze che lavoravano all’espositore e saltellavano con il controller in mano XD).
Proseguendo oltre abbiamo trovato due stanze buie e cavernose riservate ai giochi da tavolo: dai giochi di carte (Magic su tutti) ai classici Risiko, Monopoli e tutti gli altri (anche il Subbuteo). Insomma dopo la lunga camminata era anche un buon modo per rilassarsi in tranquillità. Chi invece avesse avuto uno spirito meno nerd e uno stomaco più brontolante poteva uscire all’aperto e comprare del ramen istantaneo da consumare seduti sul prato mentre un sottofondo di musica metal (proveniente da uno degli stand) accompagnava le prodezze con la spada di un gruppo/associazione in costumi medioevaleggianti. Chi all’aperto invece aveva ancora voglia di continuare a muoversi c’erano altri giochi simpatici cui dedicarsi, oltre a potersele dare di santa ragione con delle spade di gommapiuma.
Tutto questo è stato guastato il giorno di sabato dalla pioggia che è caduta tutto il tempo facendo sì che la gente si concentrasse tutta all’interno rendendo l’ambiente poco vivibile: camminare senza schiacciare nessuno (almeno non mortalmente) per me è stato abbastanza difficile. Oltre al ramen era possibile comunque rifocillarsi al bar e fastfood interni o la pizzeria esterna, quindi quanto a servizi credo non ci fosse nulla di cui lamentarsi. Anche se la fiera non è grandissima resta una buona esperienza vista la buona organizzazione, e la folta presenza di espositori per gli acquisti e per l’intrattenimento. Purtroppo quest’anno la pioggia del sabato e il non essere potuto andare in visita a Castel Sant’Elmo hanno reso la mia personale esperienza non proprio esaltante, ma in condizioni normali credo che 3 giorni di visita e 10€ questo evento li valga tutti.