In questi giorni di grande calura estiva, ho trovato queste due notizie da farvi leggere, sperando che qualcuno di voi sia rimasto a casa per leggerle. La prima notizia riguarda la nostra compagnia aerea di bandiera, l’Alitalia.
Dal giorno in cui il terribile terremoto ha colpito il Giappone, Alitalia ha dimostrato da subito la sua solidarietà al paese del sol levante. Come primo accorgimento, molto importante per l’opinione pubblica giapponese, i collegamenti da e per l’Italia sono rimasti gli stessi. Non ci sono stati annullamenti nelle rotte verso il Giappone. Subito dopo, la compagnia italiana si è prodigata nel portare alle popolazioni colpite i generi di prima necessità, come vestiti nuovi e cibo, medicine e acqua. Da alcuni mesi, Alitalia collabora col progetto dell’ENIT e fa volare alcuni bambini delle zone colpite e le loro famiglie in Italia per trascorrere dei periodi di vacanza lontani dalle zone disastrate. Ora, il direttore vendite di Alitalia, Marco Sansavini, ha dichiarato che da settembre i collegamenti col Giappone aumenteranno. Ecco le sue parole: “Abbiamo creduto nel potenziale dei collegamenti e, dopo l’uscita di Japan Airlines, c’è una forte domanda di trasporto tra Italia e Giappone: noi andiamo controtendenza rispetto alle altre compagnie, aumentando i collegamenti. Attualmente, ci sono 7 voli Tokyo-Roma e 4 Tokyo-Milano, più altri 5 Osaka-Roma. Da luglio se ne è aggiunto un altro su Tokyo-Roma, per salire a quota 9 a settembre”.
Per chi vuole andare in Giappone il tragitto verso il paese dei samurai è stato arricchito di alcune rotte. Fondamentale per i viaggiatori è avere una maggior scelta di voli e quindi, se possibile, un risparmio economico.
Altra notizia che riguarda il mondo degli aerei è la ricerca scientifica pubblicata dal New Scientist e effettuata da Matt Owen dell’University College di Londra, su quali aeroporti nel mondo sono maggiormente esposti agli tsunami. I risultati dimostrano clamorosamente che, l’aeroporto che rischia maggiormente di essere travolto da uno tsunami è Tokyo Haneda, secondo aeroporto della capitale giapponese dopo quello di Narita. Il ricercatore ha così commentato i dati ottenuti: “Ho stilato la classifica dopo aver controllato “tutti i dati disponibili sugli tsunami ed avere verificato che le coste del Pacifico sono quelle più soggette a tale fenomeno. Ho poi collegato due criteri base, la frequenza degli tsunami e la loro gravità, in una scala da uno a cinque. La zona di Haneda è l’unica al mondo che ha ottenuto il punteggio massimo (quello quindi più grave) in entrambe le scale”.
L’aeroporto di Sendai ha ottenuto 4 punti nelle due scale di misurazione, così come l’aeroporto di Nagoya. Ciò che sorprende è che tutti gli aeroporti devono avere, o meglio, hanno delle protezioni anti inondazione, ma non sempre queste servono ad arginare la furia degli elementi. Proprio come è successo a Sendai.
[fonte – Nippolandia]